Le regole del caos
Creato il 04 giugno 2015 da Veripaccheri
Le regole del caos
di Alan Rickman
con Kate Winslet, Matthias Shoenaerts, Alan Rickman
UK, 2014
genere, drammatico
durata, 112'
Il cinema senza vie di
mezzo. Agli antipodi del trend
che vuole il cinema quanto mai realista e attaccato al proprio tempo, “Le regole
del caos” piomba nelle sale come un fulmine a ciel sereno. Il secondo film
diretto da Alan Rickman, attore inglese di una certa eleganza e dalle indubbie
qualità professionali, ce la mette proprio tutta per sconfessare il trend
del momento, al punto da non esitare neanche per
un istante alla tentazione di far parlare i suoi protagonisti in lingua
inglese
nonostante la storia del film sia ambientata nella Francia del seicento.
La vicenda infatti narra le vicissitudini di Madame De Barre, provetta
giardiniera e
donna tormentata da un drammatico segreto, incaricata dall’architetto
Andrè Le Notre di curare una padiglione dei giardini di Versailles, dove il re
progetta di spostare la sua corte. Trattandosi di un film in costume e di una
versione neanche troppo aggiornata del più classico dei feulleiton sentimentali,
“Le regole del caos” ha un solo obiettivo, e cioè quello di destabilizzare le
emozioni dello spettatore, trascinandolo senza alcuna remora dalla parte dei
due protagonisti, destinati a convolare a “nozze” non prima di aver regolato i
conti con i rispettivi demoni.
Collocato in una
cornice
paesaggistica divisa tra gli scenari agresti della campagna
francese (in
realtà il film è girato nella terra di Albione) e gli interni
aristocratici in cui va in scena la rappresentazione del potere, “Le
regole del caos” altro non è che un lungo
preludio all'amore che risulta credibile non tanto per l’accuratezza
della
ricostruzione storica e per la bellezza di alcuni quadri d’epoca
(soprattutto
quelli che riguardano il gineceo delle nobildonne di corte) quanto
piuttosto
per il modo in cui il regista da modo alle emozioni di crescere e
sedimentarsi in sintonia con l'evolversi di una tenzone che alterna
momenti più dinamici ad altri, dove è l'introspezione a farla da padrone,
con i fenomali attori chiamati a dargli credibilità . I quali, da Kate
Winslet allo stesso Rickman
nella parte del Re, a Matthias Shoenaerts ormai abbonato ai ruoli da bello e
dannato, sono a bravi a rendere convincentre il balletto tra ragione e sentimento.
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