Alessandro riprende un articolo delle pagine torinesi di Repubblica.it.
Diciotto firme false su diciannove: praticamente nessuno dei candidati della lista “Pensionati per Cota” aveva sottoscritto la propria candidatura alle elezioni regionali. Hanno firmato, al posto loro, i due indagati: Michele Giovine, esponente principale della lista, rieletto in consiglio regionale con 27 mila preferenze, e suo padre Carlo.
Dobbiamo rassegnarci all’idea che l’Italia è una democrazia a rischio. E che questa gente bisogna mandarla a casa.