Le ricette della nonna e il profumo della torta allo yogurt

Da Giulia Calli @30anni_Giulia

In questi giorni sto facendo un brainstorming con me stessa per decidere l'argomento di un articolo che devo scrivere per un magazine online: il tema è il cibo regionale, e l'obiettivo è presentare una ricetta casalinga con il suo ingrediente segreto, quello che solo la nonna o la mamma usa, senza un perché.

Non vi è mai capitato di chiedere a vostra nonna come prepara il vostro piatto preferito e scoprire fra gli ingredienti qualcosa che non vi aspettavate? E quando le chiedete come le è venuto in mente di aggiungere proprio quell'ingrediente vi guarda come se le aveste chiesto perché il cielo è azzurro?

Io per esempio vado pazza per il pane con pomodoro di mia nonna. Non fatevi trarre in inganno dal nome, in realtà si tratta di una focaccia morbida ripiena di pomodoro aromatizzato con alloro, la cui particolarità è il fondo farinoso però compatto, qualcosa di inspiegabile a parole e che solo le papille gustative possono capire appieno. Una ricetta semplice, venduta anche in molti forni del mio paese: nessun pane con pomodoro però è uguale a quello di mia nonna, perché lui ha sempre un sapore diverso, un tocco di salato che non si trova in nessun'altra ricetta.

Quando già vivevo fuori dall'isola, in una giornata di vacanze estive al mio paese in cui avevo una tremenda voglia del famoso pane con pomodoro, chiesi a mia nonna di prepararlo insieme a me. Volevo capire quale fosse il suo segreto e appuntarmi la ricetta.

Non so se lo sapete, ma preparare con una nonna un suo piatto tipico è comunque un'attività degna di un master chef. Non ci sono canoni, molto probabilmente non ha una ricetta scritta nero su bianco, e se questa esiste non include tutti i passaggi oppure i quanto basta abbondano.

"Ma quanto è un quanto basta di sale e acqua?" - le chiedevo mentre leggevo le sue note, e la sua risposta era sempre "io lo vedo a occhio, quanto basta". Capite che il suo occhio non è il mio, e presto mi arresi all'evidenza che dovevo misurare i suoi quanto basta con metriche diverse e imprecise. No, non avrei imparato a fare il pane con pomodoro come lo fa lei. Però che stupore quando, arrivate al punto della preparazione del pomodoro per il ripieno, mia nonna prese dalla dispensa delle acciughe sotto sale e iniziò a sminuzzarne un paio, fini fini, rendendole cremose e mischiandole al pomodoro, all'alloro e a un po' di farina. Era quello il segreto del sapore salato! È un vero peccato che non abbia foto di quella giornata né del suo pane con pomodoro, l'ho sempre divorato con impazienza quando ancora Instagram non esisteva e il food porn era solo una parolaccia.

Inciso - [mangiavamo meglio quando non esisteva la moda della condivisione delle foto sui social?]

Tutta questa premessa (ehm si, questo aneddoto era solo una premessa...) per dire che mentre pensavo a quale altra ricetta potrei fotografare per l'articolo, ho preso dalla libreria un quaderno di ricette che mi aveva regalato mia madre nel 2011. Uno dei suoi adorabili regali di inizio anno, che magari nascondeva nella valigia, fra una confezione di malloreddus e un maglione nuovo.

Ricordavo di aver portato con me il quaderno durante il trasloco da questa parte del Mediterraneo, pur sapendo che di ricette tipiche ne avrei cucinate ben poche. Non ho nemmeno un forno come si deve nella mia scatola di fiammiferi in riva al mare, figuriamoci lo spazio per impastare e pasticciare in cucina! Però il ricettario è rimasto lì, buono buono ad aspettare il suo momento.

Questa mattina l'ho aperto dopo tanto tempo, alla ricerca di un'ispirazione per il mio articolo: ho riletto quella dedica del 2011, un anno prima della tempesta che poi mi ha portato qui, e l'ho assaporata come se fosse stata scritta oggi . Fra le foto prestampate del libro ho trovato alcune delle sue ricette tipiche, quelle semplici che ci preparava quando ancora vivevamo tutti sotto lo stesso tetto, e che ripropone quando qualche festività o evento familiare ci riunisce di nuovo.

L'ho immaginata prendersi del tempo seduta sul tavolo in cucina e riempire le pagine bianche con i suoi consigli culinari, sperando magari che mi sarei decisa a seguire un po' le sue orme e imparare a rendere felici gli altri con i miei manicaretti, come fa lei. Non so se ho compiuto le sue aspettative, sicuramente per tante cose direi di no, ma queste ricette le tengo qui, vicine, per sfogliarle e provare a sentire ancora il profumo della sua torta allo yogurt che proveniva dalla cucina la domenica mattina.