Trentasei anni.
Persi 13 chili negli ultimi mesi, fra dieta e esercizio fisico.
Mai stato così in forma in vita mia.
Scrivo bene e in maniera produttiva.
Il blog va bene.
E, come sempre avviene, ci pensa la Legge di Murphy.
Mi sono beccato un raffreddore da paura, con tutti i sintomi descritti sul lato sinistro dell’immagine a corredo.
Ho sempre trentasei anni.
Ho sempre perso 13 chili. Forse qualcosa in più, dato che in questi giorni sto mangiando come un canarino, causa scarso appetito.
Mi sento una pezza.
Il blog soffre con me.
Però continuo a scrivere. Tiè. Questo non me l’ha tolto, il dannato Murphy.
“Eh, ma Gravity non è un blockbuster, è fantascienza!”
Se se…
In questi giorni, poi, causa inattività forzata imposta dal mal di testa, ho avuto tempo di riflettere su alcuni aspetti della rete attuale, che a me paiono dei paradossi.
E siccome non mi va di parlare di cinema, oggi vi beccate questo sproloquio, senza che nemmeno lo rilegga.
- La gente dice di detestare i blockbuster, quindi va alla ricerca (dice la gente) di film meno conosciuti. Come? Visitando i blog.
Solo che… le visite arrivano massicce solo quando recensisco blockbuster.
Quando tratto di film rari la gente se ne fotte. Talmente impegnata a pensare al prossimo blockbuster da evitare persino di schiacciare il tasto like.
- La gente dice di amare l’indipendenza, in ogni campo.
Solo che, quando qualcuno, come me ad esempio, si professa autore indipendente, la gente gli ride in faccia, perché se uno non è accudito da un editore (o da qualche altro santo patrono delle Corporazioni delle Arti e Mestieri), allora non vale un cazzo. Letteralmente.
- La gente dice che ama fare acquisti su internet.
Solo che, quando stanno per fare acquisti, la loro carta di credito ricaricabile è sempre scarica.
- La gente dice di sognare e (chi può) costituire un’alternativa al sistema tradizionale: in campo editoriale, sociale, politico etc…
Solo che, alla prova dei fatti, queste nuove realtà costituite agiscono in maniera uguale, se non peggiore rispetto a coloro che sono venuti prima. Tanto che a un certo punto si agogna un ritorno al passato (ieri ad esempio ho provato nostalgia per i romanzi di Wilbur Smith, che acquistavo in edizione di lusso, con copertina rigida, alla cifra di 32.000 lire. Un prezzo onesto, e l’autore era una certezza: ti dava l’avventura. Sempre la stessa, sempre efficace, e non dimentichiamo che coi suoi libri Smith s’è comprato un’isola. Vabbé…)
- la gente dice di rispettare il lavoro, e che il lavoro debba essere sempre pagato.
Solo che, poi ti arrivano mail che il lavoro te lo chiedono, ma come compenso di moneta sonante manco a parlarne. Invece, sono prontissimi a retribuirti con la fottuta Visibilità. E spesso, a una verifica, i loro siti (sui quali dovresti pubblicare articoli) non hanno nemmeno un decimo degli accessi del tuo blog. Rendendo l’intera questione meravigliosamente idiota.
(artwork by Giordano Efrodini)
- La gente dice che non adotta un sistema do ut des, ovvero “tu fai un favore a me, io lo faccio a te”. Noooo…
Solo che, è così che va: per cui se io ti faccio un favore, tu mi devi usare la gentilezza di ricambiarlo, e pure in tempi brevi, sennò… ti lancio frecciatine sui social network, e faccio finta che non esisti, e gne gne gne.
Ridicoli.
- la gente dice che i blogger non valgono nulla, che non sono critici o giornalisti.
Solo che, le compagnie di distribuzione non esitano a inviare mail per chiedere di pubblicizzare, su queste inutili pagine, i loro prodotti.
Gratis, ovviamente. Ché questi manco la Visibilità ti danno: solo una scopa in culo, per ramazzare la stanza.
Alla luce dei fatti testé riportati, credo che convenga concludere affermando che la gente dice un sacco di stronzate.
Ecco tutto.
Signori e Signore, buon fine settimana. Ci becchiamo lunedì, raffreddore permettendo. ^^