Mantova 1585. Alla corte dei Gonzaga una torrida estate porta con sè aria di morte e di oscure superstizioni. Biagio dell’Orso, affascinante capitano di giustizia, viene svegliato a notte fonda: l’architetto Vannocci è stato assassinato nel suo studio; sul pavimento, in mezzo ai colori, il disegno di una pianta rigata col nero. Intanto, in città si aggirano le cappe nere dei domenicani: l’inquisitore Giulio Doffi sta aspettando il momento opportuno per condannare senza processo una giovane strega. Biagio dell’Orso sebbene molto stimato a corte, non è benvisto dalla Santa Inquisizione. Non ama le prepotenze né i compromessi, ma la sua irruenza viene costantemente tenuta a freno da Marcello Donati, prudente consigliere ducale. La morte dell’ architetto fa riaffiorare il passato del famoso pittore di corte Giulio Romano, portando il capitano ad indagare anche nella Firenze medicea e nella Venezia della sua amata Rosa. Cercare di salvare un’ innocente dal rogo, invece, lo costringerà a scomode scelte.
Recensione a cura di Alessandro Noseda
È proprio bello quando il romanzo storico si tinge di giallo a ricordare che l’uomo resta sempre uguale a se stesso, indipendentemente dall’epoca.
Cambiano i secoli, i luoghi, i protagonisti, le tecnologie, ma i moventi si perpetuano in eterno: l’invidia, la gelosia, la sete di potere, l’avidità…
Il libro di Tiziana Silvestrin ci porta indietro di cinquecento anni, forte di un lavoro di ricerca e selezione raro e prezioso.
Partendo da fatti e personaggi noti e reali l’autrice ci trasporta con la propria fervida fantasia alla corte dei Gonzaga, riuscendo, con una capace narrazione ed un ritmo da film d’azione, ad incollarci alle pagine per scoprire cosa sia accaduto al valente architetto di corte.
E solo pochi lettori, come nella miglior tradizione del genere, sapranno anticipare la soluzione dell’enigma.
Dettagli
- Copertina flessibile: 296 pagine
- Editore: Scrittura & Scritture
- Collana: Catrame
- ISBN-10: 8889682396
- ISBN-13: 978-8889682395