“Le risorse naturali come beni comuni” di Alessandro Dani

Da Oichebelcastello

Recensione : presentazione critica, in forma di articolo più o meno esteso, di un’opera letteraria o scientifica pubblicata di recente. Provo a farne una, è la prima ….vediamo come viene

Il libro è scritto da uno storico del diritto medioevale e già l’argomento non sembra alla portata di tutti.
L’analisi del libro in oggetto prende in esame il medioevo (1200-1700 circa), dopo questo periodo la rivoluzione industriale schiacciò prepotentemente il concetto di bene comune in tutta l’Europa.
Prima di leggere il libro dovreste vedere il video di Massimo Fini e Maurizio Pallante

(la richiesta di cambiamento stile di vita mirato alla decrescita con minore produzione, necessità di cultura politica in grado di dare speranze alla popolazione)
Ci sono bozze di legge come quella di Rodotà ma risalgono al 2007 e poi… nulla
e alcuni blog ne parlano anche di recente

http://triskel182.wordpress.com/2013/11/19/la-strategia-del-bene-comune-stefano-rodota/

Il libro segnala anche molte altre interessanti fonti.
Quando storici affrontano temi come quello dei beni comuni, ci spiegano con parole molto semplici come economie medioevali in assenza della “proprietà” si dettavano regole con “dimensioni comunitarie” caratterizzate da autorganizzazioni locali.
Dovremmo ascoltarli o leggerli più spesso.


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