Le scalate da record verso la Serie A

Creato il 08 maggio 2015 da Tifoso Bilanciato @TifBilanciato

La scorsa settimana il Carpi ha coronato il suo sogno conquistando sul campo il diritto a partecipare alla prossima Serie A. Un'impresa eccezionale per i ragazzi di Castori che appena sei anni fa giocavano fra i dilettanti.

Questo risultato storico mi ha portato a domandarmi quali siano state le scalate più incredibili, promozione dopo promozione, dalle categorie minori alla Serie A. Dico subito che sceglierle non è stato facile a causa delle numerosissime variazioni di format che hanno avuto i campionati di calcio dal 1930 a oggi. Fra categorie aggiunte e cancellate, non è stato così semplice valutare quelle che possono essere considerate vere e proprie promozioni da quelle che sulla carta sembrano tali ma in realtà non migliorano nei fatti la serie di appartenenza della squadra.

Al termine della mia ricerca, ho deciso di suddividere queste imprese in relazione al numero di categorie scalate privilegiando chi ce l'ha fatta nel minor periodo di tempo. Se per caso me ne fosse sfuggita qualcuna degna di nota e migliore di quelle segnalate, contattatemi e provvederò ad aggiungerla.

2 promozioni

Iniziamo con un semplice ma meritato elenco delle squadre che sono riuscite a fare in soli due anni il doppio salto consecutivo dalla terza alla prima serie: Lucchese 1945-1947, Udinese 1948-1950, Varese 1962-1964, Udinese 1977-1979, Como 1978-1980, Bari 1983-1985, Brescia 1984-86, Cagliari 1988-1990, Bologna 1994-1996, Empoli 1995-1997, Lecce 1995-1997, Modena 2000-2002, Como 2000-2002, Treviso 2002-2004, Genoa 2005-2007, Napoli 2005-2007, Cesena 2008-2010 e Novara 2009-2011.

3 promozioni

Il record assoluto in questa categoria non può che appartenere alla Fiorentina, passata in soli due anni dalla Serie C2 alla Serie A sfruttando anche una promozione per meriti sportivi. Dato il particolare caso, in questo paragrafo ricorderò però pure il Mantova capace di scalare sul campo tre categorie in soli quattro anni.

FIORENTINA 2002-2004

Il 2001/02 è un anno drammatico a livello sportivo per la Fiorentina: retrocessione in Serie B e fallimento che spinge la società fino in Serie C2 (all'epoca la quarta serie professionistica). Il 1° agosto 2002 viene fondata dal sindaco di Firenze Leonardo Domenici la Fiorentina 1926 Florentia che, presa dall'imprenditore Diego Della Valle, scende in campo nel girone B di Serie C2 con il nome di Florentia Viola. Nonostante la squadra sia costruita per tornare subito in Serie C1 l'inizio non è dei migliori: 2 pareggi, la prima vittoria e poi una inaspettata sconfitta casalinga con il Rimini. Alla nona giornata, dopo aver perso a Grosseto, Della Valle esonera Vierchowod e chiama ad allenare la squadra Cavasin. Dopo un'altra sconfitta a Montevarchi la squadra ingrana e porta a casa 8 vittorie consecutive iniziando un cammino trionfale che si conclude con 70 punti, la vittoria del girone con undici punti di vantaggio sul Rimini e la promozione in Serie C1. Capitano di quella squadra è il 36enne Di Livio, mentre il bomber assoluto è Riganò, capocannoniere del campionato con 30 gol in 32 partite. Nessun altro giocatore della squadra conclude la stagione con più di 4 reti. Da segnalare in rosa, seppur poco utilizzati, i giovani Quagliarella e Diamanti.

Nell'estate del 2003, la Florentia Viola torna a chiamarsi Fiorentina e sfrutta la confusione a livello di giustizia sportiva, che obbliga la federazione ad iscrivere 24 squadre in Serie B, per saltare una serie: fra tutte le squadre di Serie C1 la Fiorentina viene infatti scelta come quella più adatta a essere ripescata direttamente in Serie B per meriti sportivi al posto del fallito Cosenza. A solo un anno di distanza dal fallimento i Viola si ritrovano quindi in Serie B con una grossa chance di salire in Serie A: infatti in quella stagione erano previste ben 5 promozioni (con la A che si avviava a diventare a 20 squadre) più la possibilità per la sesta classificata di spareggiare per un posto nella massima serie con la quart'ultima di Serie A. L'inizio del campionato è deprimente: 4 pareggi e 1 sconfitta nelle prime cinque giornate. Poi piano piano i risultati migliorano ma non abbastanza, tanto che la società decide di esonerare poco dopo metà campionato Cavasin per affidare la volata finale a Mondonico, espertissimo in promozioni nella massima Serie. La squadra, dove troviamo Alessandro Lucarelli e un giovane Maggio, poggia ancora una volta sui gol di Riganò (23 a fine stagione) e riesce a conquistare il sesto posto che vale lo spareggio, concludendo il campionato con 10 punti di ritardo sulle capolista Palermo e Cagliari e quattro di vantaggio sulla Ternana settima. Ad affrontare la Fiorentina per un posto in Serie A nello spareggio è il Perugia. Con Riganò out per infortunio, l'eroe degli spareggi diventa Fantini (nessun gol fino a quel momento in stagione), che segna sia la rete dell'1-0 con la quale i Viola espugnano Perugia sia il gol del vantaggio nel ritorno che finisce 1-1 e promuove la Fiorentina in Serie A.

Della squadra scesa in campo in Serie C2 solo tre giocatori rimarranno in rosa per la prima stagione in Serie A: i centrocampisti Ariatti e Di Livio, quest'ultimo a fine carriera, e l'attaccante Riganò che nella massima serie non si ripeterà segnando solo quattro reti.

MANTOVA 1957-1961

La cavalcata del Mantova comincia nella stagione 1957/58. I lombardi si trovano nel Girone B del campionato Interregionale Prima Categoria, che quell'anno rappresentava la quarta serie. In un periodo particolarmente movimentato per quanto riguarda i regolamenti, quel campionato prevedeva una strana commistione fra risultati sul campo e solidità economica delle società. Il Mantova si presenta ai nastri di partenza forte sotto tutti i punti di vista, potendo contare sulla munifica sponsorizzazione della Ozo, ditta petrolifera proprietaria della raffineria cittadina che dà anche il nome alla squadra, che giocherà per diversi anni come Ozo Mantova. Sul campo nelle annate precedenti l'allenatore Edmondo Fabbri e il segretario amministrativo Italo Allodi avevano plasmato una squadra spettacolare per la categoria, tanto da meritare per i suoi uomini il soprannome di "Piccolo Brasile". Con 6 posti disponibili per salire in Serie A più due ripescaggi nei tre gironi, il Mantova raggiunge facilmente la promozione vincendo il suo girone con tre punti di vantaggio sul Treviso e diciassette sulla peggiore delle promosse. A fine stagione gioca insieme a Speziae Cosenza un triangolare per definire il campione della categoria ma, con tutte le squadre a pari punti, si decide di non premiare la differenza reti (favorevole allo Spezia) e considerare campioni a pari merito tutti e tre i team. Il bomber dell'anno per il Mantova è Recagni con 15 gol.

Il "Piccolo Brasile" di Edmondo Fabbri non ferma la sua marcia nemmeno in Serie C. Nonostante il Girone A sia a 21 squadre con una sola promozione disponibile, il Mantova si dimostra in grado di raggiungere l'obiettivo ma deve vedersela con il temibile Siena. Sotto di tre punti a cinque giornate dalla fine (all'epoca le vittorie valevano due punti), i lombardi riaprono i giochi andando a vincere 2-0 lo scontro diretto in toscana. Due settimane dopo approfittano della sconfitta del Siena contro la Pro Patria per agganciarlo in vetta grazie a un pareggio a Forlì. Nelle ultime tre giornate nessuno molla un colpo e si arriva allo spareggio. Sul neutro di Genova il Mantova si impone 1-0 con rete di Fantini (bomber stagionale con 18 gol), nonostante sia costretto a giocare parte del match con un uomo in meno. Le cronache narrano di ben 10 mila mantovani accorsi a Genova per incitare la loro squadra spettacolare nella sfida decisiva.

Il 1959/60 per la Serie B è una delle stagioni più equilibrate di sempre. Quattro squadre a disputarsi le tre promozioni ( Torino, Lecco, Catania e Triestina) e sedici a lottare per non retrocedere. Di queste sedici l'Ozo Mantova risulta essere la migliore a fine campionato, conquistando 39 punti, ma per capire quanto il campionato sia stato combattuto basti pensare che l'ultima (il Cagliari) chiude a 31 punti con una sola sconfitta stagionale in più del Mantova...

Dopo un anno di apprendistato fra i cadetti, il Mantova è pronto al grande salto e parte a spron battuto conquistando il titolo di campione d'inverno. Nel girone di ritorno i lombardi amministrano il vantaggio e raggiungono la matematica promozione in Serie A con tre giornate d'anticipo battendo il Brescia 2-0. Il campionato viene chiuso al secondo posto dietro al Venezia e con sei punti di vantaggio sulla Reggiana quarta.

Due giocatori facenti parte della rosa nel primo anno di Serie A (concluso al nono posto, miglior piazzamento di sempre per il Mantova) hanno accompagnato la squadra nel triplice salto: il capitano Longhi, mediano ma anche esterno, cresciuto nelle giovanili e un'intera carriera a Mantova, e l'ala destra (ma anche centrocampista con il passare degli anni) Recagni, che curiosamente lascia la squadra solo nel 1959/60 (unico anno senza promozione) per passare alla Lazio e torna in tempo per conquistare con i suoi compagni la promozione in Serie A.

Le grandi imprese alla guida dei mantovani sono il trampolino di lancio sia per l'allenatore Fabbri, al quale viene affidata la Nazionale dal 1962 al 1966, sia per il segretario amministrativo Italo Allodi che diventerà uno dei dirigenti più famosi di sempre, passando già nel 1959 all'Inter, contribuendo alla nascita della Grande Inter degli anni '60 e rimanendo dirigente di spicco all'interno del calcio italiano per trent'anni.

Il post prosegue sul Blog "Calcio e Altri Elementi", a questo link, dove viene raccontata la storia delle squadre che hanno ottenuto quattro, cinque, sei e perfino sette promozioni.

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