Però non si è mai espresso chiaramente sul voto, neanche con me; è pericoloso esprimere le idee politiche, evidentemente questo imprinting se lo sarebbe portato dietro per sempre. Larvatamente e solo nell'intimità della famiglia, mi aveva fatto capire che forse i socialisti avevano a cuore gli operai e quindi c'era convenienza a che avessero forza. Teniamo conto che allora erano sempre sotto il 10%, un partitino insomma. E mi raccomando bisogna sempre andare a votare. Per esercitare un grande diritto, direte voi, macché, perché se non vai alle urne, ti segnano e non si sa mai cosa ti può succedere, e mia mamma china sul rammendo delle calze assentiva con larghi cenni della testa, per rafforzare quella che apprezzava come la saggezza del capofamiglia. Il "povero" si difende mantenendosi distaccato dalle passioni e dalla fascinazioni politiche, guai a lasciarsi catalogare, ha solo da rimetterci. Tutto questo potrebbe far pensare ad una vita in sedicesimo, nascosta e schermata. In realtà, se era pur vero che non bisognava mai esibire nulla per non far pensare a possibilità economiche troppo vistose, vigeva il concetto che chi più spende meno spende e quindi, le poche cose che si compravano dovevano essere di qualità. Certo senza esagerare. Il salame non doveva essere del tipo migliore in assoluto, se no lo mangi tutto subito, ma neanche di qualità scadente che se no fa male, diciamo di seconda. Il cappotto si rivoltava, ma la stoffa era stata comprata in quel negozio sotto la galleria che aveva solo roba buonissima.
Le scarpe, un paio ogni due anni, erano poi un punto fisso, anche perché il mio papà si riteneva del mestiere e se le scarpe non sono perfette, poi ti fanno male e i piedi si rovinano. E lo diceva lui che aveva tutti i mignolini accavallati perché da giovane erano di moda le scarpe a punta. Probabilmente "l'operaio" ci teneva molto all'eleganza, che aveva spiato dai vetri della guardiola di mia nonna mentre le dames de chambre e i signorini salivano lo scalone del palazzo e di certo quando era giovanotto, per lo meno ad osservare qualche vecchia fotografia, puntava molto su questo punto, Borsalino sulle 23, pantalone largo, cappotto di vigogna e scarpe fatte a mano, per forza, se le faceva lui da solo. Evidentemente grazie allo straordinario, di soldini ne guadagnava abbastanza e se li spendeva tutti in vestiti, forse per ammaliare le fanciulle. Mi sa che è in questo modo che ha accalappiato la mamma alle fonti di Valmadonna. Poi dopo il matrimonio deve aver campato di quel che aveva prima, rivoltando cappotti e rifacendo polsini e colletti, cosa a cui pensava mia mamma. Però il suo orgoglio massimo, quello che considerava davvero il top dell'eleganza, lo teneva ben riparato, avvolto da una pezzuola di stoffa, in una scatola nell'armadio, che non si rovinassero, un paio di scarpe a "cestino" marrone chiaro. Al posto della usuale tomaia avevano tutto un intreccio di sottili fettuccine di chevrot che si incrociavano diagonalmente in maniera perfetta, tanto che da lontano pareva un disegno e non un sapiente lavoro di alto artigianato.
Quando era tarda primavera, e non pioveva, certo, guai a metterle nell'acqua, le tirava fuori con religiosa attenzione, poi prendeva una pezzuola morbida e il lucido Brill dalla scatola rotonda con una curiosa chiavetta laterale che si ruotava per far alzare il coperchio e, dopo aver sporcato il panno, ma pochissimo, perché troppo lucido corrode il cuoio, cominciava a passarlo con movimento dolce e ripetitivo, quasi accarezzando la scarpa che la mano sinistra inserita dentro, faceva ruotare come la testa di un burattino. Sfregava leggero a lungo, rimirando l'opera di tanto in tanto e allungando il collo all'indietro. Che splendore quelle scarpe, poi se le metteva, legando con cura le stringhe delle stesso colore e usciva con gli amici per andare ai giardini. Solo che le scarpe a cestino hanno una caratteristica unica, specie quando sono ben lucidate. Mentre cammini, ad ogni passo emettono un imbarazzante scricchiolio, che mi faceva tanto ridere. Sembrava quasi un gemito chioccio, uno stridio iterato ed inevitabile che segnava il movimento con cadenza imbarazzante. Crick crock, crick crock, il mio papà si allontanava con la bicicletta nera coi freni a bacchetta per mano e quando tornava per cena, eccolo là crick crock, crick crock, lo sentivi arrivare dal fondo delle scale. Una volta entrato e ricoverata la bici, se le toglieva e con cura le ripuliva ancora prima di avvolgerle nella stoffa e riporle con la soddisfazione dell'operaio signore, nella scatola dell'armadio, prima di sedersi a tavola tutto soddisfatto.
Se ti è piaciuto questo post, ti potrebbero anche interessare:
Maggiora.Uova rotteScarpe rotte.La bicicletta gialla.Croste di formaggioLa stufa di ghisa. Chiedere la fiduciaVoglia di mamma.Soldatini a cavallo.Giallo oro.
Con la mamma non si scherza.
Potrebbero interessarti anche :
Possono interessarti anche questi articoli :
-
Segnalazione: “Alla nostra età, la vera bellezza” di Daria Colombo
Sognando Leggendo vi segnala l’uscita del 21 Maggio per la casa editrice Rizzoli:Daria ColomboAlla nostra età, con la nostra bellezzaTitolo: Alla nostra età, co... Leggere il seguito
Il 16 giugno 2015 da Nasreen
CULTURA, LIBRI -
Venezia va sott’acqua per colpa di Marx – Un sonetto politico di Jena Camuna
Venezia battuto è il Casson e la Destra ritorna al Comune? Perché troppo tirata è la fune a sinistra, sostiene il patron. Con ‘sti chiari di soli e di lune,... Leggere il seguito
Il 15 giugno 2015 da Rosebudgiornalismo
ATTUALITÀ, CULTURA, SOCIETÀ -
[BO] sab 6 giu h.16: reddito, casa e dignità per tutte e tutti!
Non v’è dubbio che le politiche autoritarie siano oggi l’effetto delle «grandi intese» fra centri di potere sempre più organici e strettamente collusi fra di... Leggere il seguito
Il 04 giugno 2015 da Rulm
CULTURA, STORIA E FILOSOFIA -
La medesimezza
Alla Camera si faceva avanti, sempre più minacciosa la Sinistra, che era capitanata da Agostino De Pretis. Ma la progressività di questa Sinistra era solo una... Leggere il seguito
Il 02 giugno 2015 da Renzomazzetti
CULTURA -
2 Giugno - Festa Della Repubblica: Gabriele D'Annunzio
Carissimi lettori, ma soprattutto, oggi mi rivolgo a tutti gli Italiani che mi leggono, buona festa della Repubblica. Oggi 2 Giugno 2015 ricorre l'anniversario... Leggere il seguito
Il 02 giugno 2015 da Chaneltp
CULTURA, LIBRI -
Alessandro Alberti, "Radio alternative. La destra che comunicava via...
RADIO ALTERNATIVE LA DESTRA CHE COMUNICAVA VIA ETERE ALESSANDRO ALBERTI ECLETTICA EDIZIONI EURO 16,00 A cura di Franca Poli e Giacinto Reale. Leggere il seguito
Il 02 giugno 2015 da Signoradeifiltriblog
ARTE, CULTURA