Le schede di Aurelio Bruno: spie e fascisti a Palermo

Creato il 27 marzo 2013 da Casarrubea

Aurelio Bruno (anni ’50-foto Randazzo)

Attilio Carnemolla, ufficialmente faceva il fotografo o l’orologiaio. A quei tempi, in mancanza di schedari fotografici da parte delle forze dell’ordine, che ci fosse qualcuno che facesse il fotografo significava essere di fatto, più o meno frequentemente, a disposizione della polizia e degli ‘spioni’. Uno ‘spione’ era Orazio, non meglio identificabile, ma sicuramente agente segreto del SIM (Servizio di Informazioni militari), di cui erano noti i rapporti con Maria Cyliacus, la giornalista svedese che aveva incontrato Giuliano sulle montagne di Montelepre. Da nubile si chiamava Karintelka, ma era meglio conosciuta col nome del marito. Passò per l’amante di Giuliano. Fu, invece, agente dei servizi segreti., vissuta per molti anni in Francia. Stando a Bruno un membro dell’Ovra fu Vincenzo Perrone (nato a Napoli, 1901). Presso il Mattino di Sicilia, di cui era direttore Girolamo Bellavista, lavorarono molti personaggi compromessi col fascismo o con la repubblica di Salò. Tra costoro Mauro De Mauro, che fu conosciuto con vari nomi (ad esempio come Italo Carlo Fux) e Mario Taccari, vicesegretario federale del PNF di Palermo negli anni ’40, che del giornale palermitano era stato redattore capo. Il fratello Raul era morto in Russia disperso. Altro personaggio fu Emanuele Silvestri Viola già redattore alla Stampa di Torino al tempo della Repubblica di Salò.

Dopo la liberazione molti fascisti che si erano compromessi lasciarono il continente e si recarono in Sicilia. Il dato trova conferma nelle carte dell’Oss.

Ettore Messana, ispettore di Ps in Sicilia, era stato nei Balcani come commissario di Ps. Dopo l’occupazione italiana della Croazia certamente conobbe Ante Pavelic.


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