Proprio questi lavori hanno rivelato come fosse comune, all'epoca, seppellire all'interno delle chiese e dei luoghi sacri. Aggirando i divieti emanati a più riprese dalla Chiesa, gli spazi sotterranei della chiesa dei santi Pietro e Paolo sono un vero cimitero: le indagini hanno sinora riportato alla luce 79 tombe risalenti ad un periodo compreso tra il VI e il XV secolo, dall'epoca dei sovrani Merovingi fino ai Valois.
Le tombe sono distribuite su cinque livelli e presentano modalità di sepoltura diverse tra loro: in cassa di legno, in sarcofago, nella nuda terra. L'elemento comune a tutte è la povertà dei corredi funebri. Le salme sono variamente conservate ed in alcuni casi è stato possibile rintracciare anche qualche lacerto di tessuto, soprattutto nelle sepolture del XIII e XIV secolo.