Le sorelle fatali - Eleanor Brown

Creato il 21 novembre 2014 da Alenixedda @alenixedda

Editore: Neri Pozza
Pagine: 363
Euro: 17,00

Cordelia, la più piccola delle sorelle Andreas, riceve un giorno per posta le seguenti righe: Andiamo, su, a pregare gli dei per nostra madre che è presa dalle doglie. La lettera reca la firma di James Andreas,genitore di Cordelia e di Rosalinda e Bianca, docente di letteratura inglese al Barnwell College con un chiodo fisso in testa: William Shakespeare, il bardo immortale. Avvolta dalle tempeste di sabbia dei versi shakespeariani sin da piccola, con un padre bizzarro, dotto e ossessivo che comunica quasi soltanto attraverso la lingua del genio di Stratford-upon-Avon, Cordelia comprende all'istante il contenuto di quelle righe: la madre è così gravemente malata che occorre subito tornare a Barnwell, la ridente cittadina del Midwest americano dove le tre sorelle hanno vissuto i giorni felici dell’infanzia e dell’adolescenza. Questo è, almeno, quello che Rose, Bean e Cordy, in momenti diversi, decideranno ciascuna per sé: tornare a casa per poi ripartire verso un’altra grande avventura della loro giovane vita. In realtà, a spingerle a fare immediato ritorno a Barnwell è il loro fallimento, l’assoluta necessità di allontanarsi da un’esistenza sull’orlo del naufragio. Rose, la primogenita, seria e affidabile ricercatrice di matematica, ha raggiunto l’età adulta rigidamente dedita ai propri doveri di figlia e rabbiosamente giudice delle vite delle sorelle assenti. Ma ora ha di fronte una scelta senza ritorno: seguire lontano da Barnwell l’uomo che la vuole sposare, o rimanere a coltivare una solitaria carriera universitaria nel paese natale. Bean ha placato per anni la propria insicurezza spendendo denaro e seducendo uomini che non amava. Affascinata dalle attrattive della vita a New York, si è fatta irretire dalla rincorsa alla ricchezza e all’apparenza, e ora fugge dai suoi imperdonabili errori. Cordy, la piccola, bella e libera preferita di papà, dopo anni trascorsi senza una casa, passando da un falso amore all’altro, è incinta senza un compagno e senza sapere dove mettere radici. Ritornate a Barnwell, incerte se voler o poter ripartire quanto prima, le tre sorelle si ritrovano a fare i conti con il loro passato e la loro storia presente. La lunga estate al capezzale della madre le pone, infatti, irrimediabilmente davanti al destino comune che le lega, come le sorelle fatali, le tre streghe del Macbeth, l’opera che ha accompagnato la loro meravigliosa e incomparabile infanzia.
Questo romanzo è stato una piacevole lettura, partita con poche aspettative e terminata con un senso di soddisfazione, il che non è tanto scontato ultimamente!
Ho amato in particolare due cose: una è il richiamo frequente e costante alla lettura in generale e a Shakespeare; la seconda cosa, la trama "antieroica", in cui i personaggi sono tutt'altro che infallibili e perfetti.
La famiglia Andreas è una famiglia eccentrica: una madre sempre tra le nuvole e un padre che comunica attraverso i versi shakespeariani, lasciando all'interlocutore il compito di decifrare il significato nascosto in essi. Le tre figlie non potevano che crescere in modo alquanto particolare: provano indubbiamente un fortissimo affetto reciproco, ma hanno anche bisogno di emanciparsi e sentirsi speciali come individui e non solo come parte di un trio: questo le porterà ad allontanarsi e a perseguire ciascuna un obiettivo diverso: Rose, la maggiore, si sente indispensabile e rimane a assistere i genitori, temendo che l'intera casa potrebbe andare in rovina senza di lei; Bean, all'opposto, lascia la cittadina d'origine per folleggiare senza limiti nella favolosa New York ; Cordy, infine, vagabonda da un luogo all'altro con pochissimi soldi e ancor meno piani per il futuro.
Il tumore che affligge la madre diventa il pretesto, quantomai provvidenziale, per riunire ancora una volta la famiglia e mettere le sorelle di fronte ai loro più terribili fantasmi.
La caratterizzazione dei personaggi è davvero ben fatta, ho amato tantissimo le parti introspettive in cui ognuna di loro si analizza e cerca di far chiarezza dentro di sé, le ho trovate molto realistiche e precise, quasi fossero persone a me vicine.
Altra particolarità del romanzo è il punto di vista: ogni capitolo è raccontato da una delle tre sorelle, senza che però ci venga mai svelata l'identità, come se fossimo davanti a un racconto collettivo. Il tutto non risulta però né confusionario né artificioso, il che mi sembra indice di una grande padronanza stilistica dell'autrice (questo è il suo romanzo di esordio!).
Mi sono proprio affezionata a questa famiglia, forse anche per il fatto che sono dei veri lettori: spesso capita che nei romanzi vengano descritti i personaggi come veri appassionati di libri, ma poi, durante la lettura non li trovi mai con un libro in mano, il che mi indispettisce parecchio. Qui invece, se le ragazze sono in casa, o hanno un momento libero, tirano fuori il libro che stanno leggendo e si estraniano dal mondo! *_* Ohhh, come non possiamo non rispecchiarci in loro?!?!
Forse la cosa meno realistica è il lieto fine assolutamente positivo per tutti, ma in fondo è piacevole leggere qualche volta un libro con un epilogo felice e definitivo, il classico Happy Ending dei film romantici!


  Il mio voto per questo libro è un bel 7,5 su 10 



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