Particolare attenzione viene riservata alla de-moralizzazione delle azioni, alla quasi indifferenza davanti al male...
Non sono molto brava a recensire libri di questo tipo (per una lettrice abituata ai romanzi, alle storie di altro genere, un saggio di questo tipo è una lettura rara e da fare una tantum) e non voglio inoltrami in valutazioni di carattere sociologico o di altro genere.Mi limito a delle riflessione che sono state motivate dalla lettura di questo saggio: quante volte, davanti a terribili fatti di cronaca, sentiamo dire che "...era una famiglia normale, un bravo padre di famiglia, una madre modello e una tranquilla donna di casa". Quante volte il "cattivo" è una persona come tante altre, senza particolari segni di squilibrio o altri indizi che potessero far pensare che nel suo intimo stesse covando un disegno atroce? Come si può negare che, potenzialmente, il male potrebbe abitare in ognuno di noi? Se ne consiglio la lettura? Solo se ci si avvicina a questo libro con l'intenzione di aprire la propria mente a considerazioni che non hanno nulla a che fare con un racconto o qualche cosa di simile. Si tratta di un saggio che richiede attenzione e predisposizione d'animo per essere capito fino in fondo.***Le sorgenti del maleZygmunt BaumanErickson Saggi Sociali10.00 euro