La possibilità di un’uscita greca dall’Euro ha creato panico nelle borse (portandomi il quesito se idioti del genere si rendano conto del peso delle loro affermazioni), alla crescita dei vari spread e a un calo della moneta stessa. A parte i danni creati, azioni come queste sono solitamente i “colpi di coda” tipici della Germania , ricordiamo l’offensiva dell’Aisne del 1918 o le Ardenne del 1944 e cioè azioni disperate che alla lunga portano risultati opposti rispetto gli obiettivi.
Il problema nasce quando dalle urne escono valori molto equilibrati e non solo a livello nazionale. Nei diversi distretti difficilmente c’è stato un prevalere di un partito; solo Nuova Democrazia è riuscita a superare il 30% in 3 distretti: Serron (30,05), Messinias (33,60) e Laconia (32,88). Ma questo non permette di raggiungere quella soglia di maggioranza per costituire un governo anche solamente di coalizione.
Quello che è avvenuto in Grecia è una frattura generazionale. La nuova sinistra, che ha soppiantato i comunisti del KKE vincitori solo nell’Isola di Samo, ha recepito principalmente i voti di quella fascia di giovani che in questa crisi si è vista sfuggire tutte le certezze e le speranze sul futuro. Infatti lo SIRYZA ha prevalso nelle zone di Atene che erano il cuore dell’economia greca e hanno subito il colpo maggiore dalla crisi, assieme a quei pensionati che ritengono il KKE incapace di aver difeso i loro interessi.
I due ex partiti di governo, benché sostenuti ancora dalle libere professioni, sono ritenuti colpevoli di aver illuso la gente in questi anni, celando la reale situazione, e di non aver fatto una politica efficace, pur con i molti sacrifici, per salvare la situazione. Ma l’accusa principale è il “peccato originale”, la mancata opposizione alle imposizioni tedesche e mettiamolo in chiaro, e posso capire la loro reazione perché per quanto non sappiamo gestire casa nostra ci piacerebbe che uno da fuori ci debba dire come fare ogni cosa?
Ieri (Domenica 13 maggio) a Mezzogiorno il presidente della Repubblica Papoulias ha convocato i membri dei vari partiti per fare un tentativo di creare un governo d’emergenza nazionale ed evitare nuove elezioni a giugno. La speranza di una cooperazione però è ancora lontana per le posizioni diverse riguardo l’austerità; SYRIZA è per la loro cancellazione mentre PASOK e ND sono per il mantenimento, l’unica soluzione per ottenere i prestiti da UE e FMI.
Ma la storia dovrebbe insegnare che l’instabilità porta alla ribalta le correnti che si basano sulla paura verso l’esterno o su un determinato gruppo ed è strano che i Tedeschi, con le loro posizioni intransigenti, non si ricordino quale risultato ottennero simili posizioni sul loro paese.
Simone Colasanti