Nel mio caso, se la finestra non fosse di fronte alla porta d’ingresso, ma a destra o a sinistra di questa, mi troverei nella necessità di optare per un’altra strada: farei sì il giro del mondo ma, per come è disposta casa mia, passando per i poli.
Lo stesso accade quando vogliamo conversare con qualcuno: potremmo metterci di fronte a lui e fargli pervenire chiara e forte la nostra voce, oppure dargli le spalle, e far fare alle nostre parole il giro del mondo fino alle sue orecchie. E noi, tendendo le nostre verso l’orizzonte lontano, sentiremmo dei flebili suoni confusi e stanchi per il lungo viaggio.
E se per disgrazia passasse un treno in Siberia, di quelli che attraversano la tundra desolata fischiettando, quella vocina lontana, vacillante e incerta, non la sentiremmo più.