Le strategie di Massimino

Creato il 29 luglio 2010 da Stiven1986

Spumeggiante intervista di Massimino, ripresa dall’Unità, che tratta di Vendola:

Mi fa piacere se Vendola viene considerato giovane, mi sento ringiovanire anch’io. Lo conosco da 35 anni, da quando era nella Fgci, di cui ero segretario.

Allora. Prima i giovani sono troppo giovani. O non sono sperimentati. Adesso che è uno che conosce da 35 anni a riuscire a parlare alle nuove generazioni, è troppo vecchio.

Con la pedanteria di chi gli ha fatto da segretario per diversi anni, ricorderei a Vendola che prima si spiega cosa si vuole fare per il paese, poi come lo si vuole fare, con chi, e a quel punto si ragiona sulla leadership. Rovesciare le cose non mi sembra una buona idea.

Ecco, bravo Massimo. Ora spiegalo anche al partito di cui facciamo parte. Grazie.

E sono ancora applausi quando continua, definendo Vendola sì «intelligente» ma «slegato dalla realtà».

Questa si commenta da sola.

La prosa, la politica, gli è stata utilissima anche per vincere in Puglia. Altrimenti lì ora staremmo tutti a fare poesia, all’opposizione». La tesi è che se il Pd non avesse insistito fino alla fine per avere un candidato gradito anche all’Udc, i centristi non avrebbero appoggiato Poli Bortone anziché il candidato del Pdl. «I numeri, che saranno pure cinici ma sono la realtà, dicono che Vendola ha preso meno voti della volta precedente e che solo grazie a noi ha comunque vinto. Ci saremmo aspettati un grazie, il giorno dopo le elezioni.

Ah, ma allora era una strategia, quella di candidare Boccia. Le primarie erano una farsa, create per ingannare l’UdC. E noi, stupidi, che credevamo che Boccia quelle primarie volesse vincerle, e che volesse allearsi con l’UdC per davvero. Invece era una sottile strategia studiata a tavolino, che Vendola – e io – non ha compreso, e per la quale dovrebbe chiedere grazie. Ecco, tutto chiaro, ora.



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