Le streghe del Monte Cistella.

Creato il 22 giugno 2014 da Il Viaggiatore Ignorante

Era un febbraio come tanti. La neve cadeva abbondante e copriva tutto. Il primo giorno di bel tempo era tutto per noi. Si doveva decidere la meta. Si parti per il Monte Cazzola nel cuore del Parco del Devero.La salita non è complessa e permette di ammirare il paesaggio grandioso che fa da cornice al nostro camminare. Sorpassata l'alpe Misanco le ciaspole iniziano ad affondare nella neve fresca caduta copiosa nella notte.Gli occhiali si appannano, ma il sole alto nel cielo non permette di avanzare in loro assenza. Pochi minuti dopo l'attacco dell'ultima salita si è in vista della piccola croce di vetta. Qualche piccolo sforzo e si giunge sul pianoro sommitale, dove lo sguardo è libero di spaziare in tutte le direzioni. Quel giorno la vista venne catturata dalla massiccia mole del Monte Cistella e del Pizzo Diei.La loro geografia mi è nota sin da bambino, ma quel giorno vi era qualcosa di diverso, quel qualcosa che non riesci a comprendere. Puoi ostinarti, rimanere immobile, ma non capisci. Vi sono quei giorni in cui non comprendi la natura delle cose.Ad un tratto una luce accecante colpisce la mia fantasia."Cosa sarà?".Non comprendo la natura di quel bagliore. I miei compagni non l'hanno notato. Lascio cadere il discorso, ma non la curiosità.La primavera trascorre tranquilla, tra un'escursione in Valgrande ed una in Valle di Vigezzo, per ammirare la natura di nuovo vincitrice sull'inverno!

Quella luce tornava spesso nei miei ricordi.

Non potevo lasciarla nella piana del Cistella, dovevo portarla con me.
Dovevo, almeno, provare a capire cosa rappresentasse!
Arrivato luglio decidiamo di salire il Cistella ed il pizzo Diei. Essendo lunga e difficoltosa in alcuni passaggi, optiamo per passare la notte al bivacco Leoni posto nei pressi della vetta del Cistella.
Arrivati a San Domenico constatiamo con gioia che la seggiovia che sale all'Alpe Ciamporino è in funzione. Possiamo risparmiare un'ora e qualche minuto di cammino, che utilizzeremo per conoscere maggiormente la zona della vetta.
Arriviamo all'alpe senza renderci conto del tragitto percorso velocemente grazie alla tecnologia. I discorsi vertono sulla notte al bivacco. Siamo incuriositi. Abbiamo battuto rifugi di buona parte delle Lepontine, ma bivacchi mai. Sarà esperienza nuova.
Tra una parola ed una sorsata d'acqua aggiriamo la mole del pizzo Diei dirigendosi senza indugio al pianoro del Cistella. 
Arriviamo è scopriamo la "luna"! 
Assenza completa di vegetazione.
Pietre levigate dal duraturo soffiare del vento.
Molti ometti, alcuni davvero notevoli, lasciati li da quelli che ci hanno preceduto. 
La montagna è questo! 
Dove il sentiero non è segnato, anche se ben visibile la strada da percorrere per raggiungere il bivacco, si aiutano quelli che verranno dopo di te posizionando pietre per erigere una piccola piramide che funge da punto di riferimento.
Amo la montagna e la gente che la frequenta, senza se e senza ma.

In poco tempo ci portiamo al bivacco Leoni. Meritato risposo. 

Il sole è caldo, il vento leggero.
Entrambi accarezzano la pelle.
La vetta del Cistella la raggiungiamo in poco tempo. Vista meravigliosa.
Torniamo al bivacco per preparare una veloce cena.
Non abbiamo compagnia. Siamo in due a cospetto della montagna.
Il tramonto non lascia dubbi sull'esistenza della bellezza in natura.
Le parole iniziano a scarseggiare, la stanchezza avanza. 
Gli occhi lentamente si chiudono......
...ed ecco tornare la luce, quella piccola luce intravista mesi prima dalla vetta del Monte Cazzola. Ora è intensa. Vicina. Illumina due corna. E' situata nel mezzo di quella che sembra essere una testa di capra. Ondeggia ora a destra ora a sinistra senza regolarità. Nel buio si intravedono molte braccia e gambe. Sembrano appena unte. Si! sono unte! Sembra grasso...non riesco a comprendere il tutto...non comprendo nulla a dire il vero....Quelle che sembrano persone si stanno avvicinando alla luce...la luce sembra una candela...ora ondeggia a destra e si accende un'altra piccola luce...ora ondeggia a sinistra ed un'altra luce appare.... Sono stordito! Le luci sono più di dieci. Sono piccole rispetto alla principale che ora sembra danzare nel centro di un piccolo cerchio formato dalle altre luci.... Quella che a me sembrava essere una capra ora è notevolmente più alta! è sicuramente su due zampe...o forse sono gambe? Tutte le luci ora si alzano leggermente da terra....
All'improvviso mi desto!
Sono appoggiato al muro del bivacco.
Il nulla intorno.
Solo la luna come compagnia.
Una sigaretta illumina parte del mio corpo.
In quel vizio trovo tranquillità. Non abbastanza per sdraiarmi. Rimango di vedetta tutta la notte. L'alba porta con se la nascita di un nuovo giorno.
Non proferisco parola al compagno di tante avventure....reali....questa è troppo anche per lui. Manteniamo un discreto silenzio, non abituale tra noi.
Saliamo senza difficoltà il pizzo Diei. La fatica del pensare è superiore a quella del camminare. Un frugale pasto.
Riprendiamo il sentiero per il ritorno all'alpe Ciamporino.
Decidiamo di scendere lungo la strada forestale. 
Ad un tratto un rumore nella vegetazione!
Scrutiamo per capire.
All'improvviso una capra a pochi metri da noi. Reagisco camminando all'indietro per la curiosità del mio compagno. Mi guarda, mi fissa e ride...." Fabio è solo una capra! abbiamo visto aquile, cinghiali, camosci, stambecchi e vipere in grande quantità e ne abbiamo sempre sorriso! ora una capra ti spaventa??? dai è solo una capra!!"..... Sorrido in silenzio e penso.... E' vero le capre sono solo capre......

Fabio Casalini

Rappresentazione di copertina dell'articolo: Michael Heer, il sabba. Germania 1620.



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