Le Streghe di Salem è una pellicola molto particolare, lontano anni luce dagli usuali film del terrore, un vero proprio melting pot di tutta l'iconografia horror. È film dove Zombie riversa tutto il suo immaginario, una sorta di mega videoclip dove può, liberamente e senza alcun freno, sprigionare le immagini con l'unico scopo di disturbare lo spettatore il più possibile. Forse Le Streghe di Salem non è da considerare neanche come film in senso lato (difatti la sceneggiatura è più che altro accentuata) ma più come un circo degli orrori, una sorta di viaggio all'interno dell'incubo, un'evocazione per immagini di ciò che Zombie fa con la musica da decenni. Molto di quello che vediamo è roba masticata più volte e risputata in altra forma, non una veste nuova ma una vera e propria vivisezione. La storia, le inquadrature, le atmosfere e perfino gli attori sono in tutto e per tutto un riciclo del passato. Sembra che Zombie abbia preso elementi random, forse il meglio o il più suggestivo, e li abbia prima shakerati per bene, poi filtrati attraverso lame taglienti, in seguito versato il contenuto rimanente dentro un bicchiere e poi abbia scagliato quest'ultimo contro una parete.
Questo è Le Streghe di Salem e a dispetto di tutti i discorsi che si sono fatti e che si faranno a riguardo, tra gli amanti incondizionati e i detrattori, la questione è molto molto semplice... o si è dentro oppure no!
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