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Le tavolette di Tzricotu secondo l´analisi di Paolo Benito Serra. 1° parte.

Creato il 01 agosto 2011 da Zfrantziscu
di Atropa Belladonna
“Sono infatti documentate anche in Sardegna le matrici in bronzo di tipo bizantino mediterraneo, alcune delle quali rinvenute nel nuraghe Tzricotu di Cabras (FIGG. 3, 5), utili per la produzione in serie di guarnizioni di finimenti equini e di linguelle e pendenti di cinture multiple da parata, decorate in un caso e nell´altro con motivi ornamentali a punti e a  virgole, sulla cui origine orientale, turco-mongolica, si era giá espresso J. Werner” (1)Quante volte abbiamo sentito parlare di questo articolo? E quante volte abbiamo chiesto che ce lo mostrassero perché era introvabile? Nessuno fra i detrattori di Sanna/fans di Serra lo ha mai fatto. Non capisco (o meglio non capivo, ora sì)  il perché: in fondo si tratta di una paginetta e mezzo. Finalmente sono riuscita a trovarlo. Commenterò in seguito il secondo articolo (2). 

Le tavolette di Tzricotu secondo l´analisi di Paolo Benito Serra. 1° parte.

Figura 1: immagini tratte dal riferimento (1), da P.B. Serra. In rosso, testo aggiunto me.

Ma veniamo a questo, perché da molti viene considerato l´apice della documentazione scientifica su queste discusse tavolette. Andiamo con ordine e vediamo il contesto in cui lo studioso ha scritto le righe che ho riportato sotto il titolo. Riporto testualmente (pg 1288-1289): “Su altro piano è verosimilmente da porre in relazione con contingenti di Bulgares/Vulgares trapiantati in Sardegna nell’ arco del VII-VIII secolo d.C. l’ introduzione nell’ isola del rito aristocratico del seppellimento dei cavalieri con i loro destrieri (Sulci-Sant’ Antioco) o con parti di essi nelle medesime tombe (Cheremule, Oniferi), secondo il costume funerario peculiarmente distintivo di questo popolo e di quello degli Avari (36). Pur non escludendo una comune origine mediterranea nella produzione degli oggetti di lusso, non si possono non tenere presenti gli eventuali “suggerimenti” stilistici provenienti dall’ area balcanica, e segnatamente bulgara, sulla realizzazione delle oreficerie tipiche delle élites aristocratiche e dei grandi possessors fondiari, militari ed ecclesiastici, diffuse in età altomedievale. Fra gli altri prodotti di pregio, si richiamano taluni accessori dell’ equipaggiamento militare dei personaggi di rango (nobili, cavalieri e soldati), e dell’ abbigliamento e dell’ ornamento femminile (aristocratiche, ricche proprietarie terriere: clarissimae, honestae femminae). Sono infatti documentate anche in Sardegna le matrici in bronzo di tipo bizantino mediterraneo, alcune delle quali rinvenute nel nuraghe Tzricotu di Cabras (FIGG. 3, 5)(Nota 37), utili per la produzione in serie di guarnizioni di finimenti equini e di linguelle e pendenti di cinture multiple da parata, decorate in un caso e nell´altro con motivi ornamentali a punti e a  virgole, sulla cui origine orientale, turco-mongolica, si era giá espresso J. Werner”
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