Le ultime parole di Jobs: «Oh Wow»

Creato il 31 ottobre 2011 da Benedetto

Mona Simpson, sorella biologica di Steve Jobs, ha pubblicato l’elogio funebre del compianto amministratore delegato della Apple sulle pagine del New York Times. Sono parole molto toccanti quelle che Mona, scrittrice di successo, ha deciso di pubblicare. Un ritratto inedito che racconta aneddoti personali fino ad arrivare agli ultimi istanti di vita di Jobs.

«Anche come femminista ho sempre sperato di trovare un uomo da amare e che mi ricambiasse. Per decenni avevo pensato che quest’uomo sarebbe stato mio padre. Quando ho compiuto 25 anni l’ho incontrato: era mio fratello», dice Mona Simpson. Un avvocato l’aveva infatti chiamata dicendole di avere un ricco cliente che voleva incontrarla e conoscerla. Steve Jobs era infatti il fratello naturale di Mona. La madre, una giovane laureata non sposata, aveva dato in adozione il bambino. Non le venne riferito subito il nome così Mona, insieme alle amiche, si divertiva a cercare di indovinare: «Il nostro candidato principale era John Travolta. Speravo in un discendente del letterario Henry James». Poi scoprì che si trattava di Steve Jobs e, quando lo vide per la prima volta,dice lei: «portava i jeans ed era più bello di Omar Sharif».

Il celebre discorso tenuto da Steve Jobs all’Università di Stanford nel 2005:

«Quando se ne stava andando mi disse che gli dispiaceva tanto, soprattutto perchè non avremmo più potuto invecchiare insieme», dice la sorella descrivendo il giorno della morte del fratello. «Mi chiamò martedì mattina dicendomi di sbrigarmi ad andare a Palo Alto». Mona Simpson arrivò a casa di Jobs nella tarda mattinata di martedì mentre il fratello scherzava con la moglie Laurene. «Guardava negli occhi dei suoi figli e sembrava non riuscisse più a staccare lo sguardo da loro». Steve Jobs si stava però indebolendo ora dopo ora sempre di più: «Mi pareva che contasse i suoi passi, cercando di andare, come succedeva con la carrozzella, sempre più lontano. Steve non è stato colto dalla morte, l’ha raggiunta».

La parte più toccante del racconto riguarda sicuramente le ultime parole dette da Jobs sul letto di morte, pronunciate alcune ore prima della sua scomparsa. Steve ha ripetuto per tre volte di seguito: «Oh Wow, Oh Wow, Oh Wow», come se, per un amante delle grandi sfide com’era Jobs, la morte potesse essere, citando James M. Barrie, un’altra splendida avventura.


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