Alcuni giochi entrano nella storia grazie alle loro qualità, altri rimangono impressi nella memoria collettiva per motivi meno nobili...
L'apparenza inganna, con loghi accattivanti disegnati da esperti di marketing e artisti che riuscirebbero a far sembrare bello e desiderabile anche un Digiblast trovato nella cesta delle offerte. O forse non è sempre così? Si potrebbe scrivere un intero libro sull'argomento ma una cosa è certa: quando si tratta di vendere, l'abito fa il monaco, eccome! Nel caso specifico dei videogiochi si tratta di un tasto particolarmente delicato in quanto beni emozionali, che si lasciano comprare da soli e che si fanno diretta concorrenza sugli scaffali di mezzo mondo, una copertina di fianco all'altra, in una vera e propria guerra visiva. L'importanza del primo impatto va oltre la ragione puramente estetica e arriva al marketing, anche se nella storia di questo specifico elemento non sempre i publisher si sono affidati a dei maestri del settore. Spesso e volentieri i nostri cari designer sono riusciti a creare delle confezioni così brutte da rendere il gioco che contenevano memorabile. Creativi in preda a crisi d'identità, disegnatori depressi e tristi, studi grafici diretti da Cristiano Malgioglio? L'obiettivo è comunque mantenuto: rendere il videogame indimenticabile almeno quanto Mario 64 o Doom. Perché era divertente? Nemmeno per idea, ma aveva una copertina degna del peggior capolavoro d'arte moderna. Inconcepibili, incredibili, totalmente senza un senso logico: così ci piacciono! Il nostro piccolo documentario sulle più incredibili cover che i nostri occhi abbiano mai visto in un negozio di videogames si dipana attraverso venti perle di assoluto valore: giochi spesso di dubbia qualità ma con illustrazioni che sono entrare nell'immaginario collettivo di tutti noi, alla pari di quadro di Andy Wharol o dei migliori scatti del National Geographic. La classifica parte ovviamente dall'ultima posizione fino a giungere al capolavoro estremo che occupa il primo posto. Impossibile includere anche PC ed Amiga: la lista si sarebbe allungata in modo incontrollato.
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Queste venti copertine hanno seriamente rischiato di affossare il mercato dei videogames!
20. Bio Freaks
Ingraniamo la marcia e partiamo subito forte (nel senso che ci vuole uno stomaco preparato) alla scoperta delle più aberranti creazioni legate alle copertine dei videogiochi, e lo facciamo con la console "commerciale" per eccellenza, PlayStation, che ha partorito nel corso della sua lunga esistenza una miriade di incredibili creazioni ai limiti dei controlli qualità Sony (li facevano?). È questo il caso di Bio Freaks, edito da Midway. Il titolo del gioco appare molto azzeccato vista la bruttezza del personaggio ritratto. I complimenti vanno anche al disegnatore del logo: se esistesse una classifica apposita, avrebbe già scalato diverse posizioni. Per altro il nome contiene un indizio su quanto sia scabrosa la propria copertina, in quanto "freak" in inglese singnifica proprio bizzarro, stravagante. Insomma una roba inguardabile e possiamo dire che in questo senso chi si è occupato della cover ci ha azzeccato alla grande. Da segnalare che nessun elemento di questa copertina ha un senso né un minimo di gusto estetico. Colori e tonalità di dubbio accostamento, il logo che come già detto sembra realizzato da uno schizofrenico, la bruttezza del personaggio ritratto e la sua posa che ricorda quella che tutti abbiamo circa alle 7.45 del mattino.
19. Mega Man
Ed eccoci di fronte a una creazione dallo stile inconfondibilmente anni '80. Ovvero colori inseriti a caso, laser e luci a creare un orrido effetto pseudo futuristico e una posa plastica ai limiti del paranormale. Non che le copertine di Mega Man siano storicamente bellissime, ma questa le batte tutte. Il protagonista qui sembra impaurito, ma da cosa? Certo trovarsi in un posto che sembra disegnato con i pennarelli da un bambino non deve essere proprio una situazione piacevole, ma almeno poteva tenere le gambe in una posa normale. E proprio per questo fattore entra dritto nella nostra super classifica. Raro caso, inoltre, di accoppiata vincente "cover orripilante e gioco meraviglioso", mentre solitamente ad un primo impatto negativo con il prodotto segue una esperienza ancora più brutta con il contenuto che si trova dentro. Strano, perché all'epoca in Giappone lavoravano svariati artisti decisamente bravi. Probabilmente questa cover è stata concepita dopo un venerdì notte alcolico nel tipico dopo lavoro da sbronza del Sol Levante.
18. Ghost Lion
Continuiamo il nostro viaggio con un gioco che sicuramente non è passato alla storia per la sua bellezza e il divertimento che offrì all'epoca, quanto piuttosto per essere considerato notoriamente uno dei titoli con la copertina più brutta di sempre. L'abbiamo quindi inserito nella nostra classifica senza pensarci nemmeno un secondo, e l'immagine parla da sola riguardo al sentimento che ci ha causato: irritazione! Sorvolando sullo scellerato utilizzo dei colori, per altro tipico di quegli anni (associavano allegramente il blu al rosso, con tonalità accese e fucsia a gogo), ci colpiscono in particolar modo le proporzioni del leone bianco sul background che, con un effetto tridimensionale del tutto discutibile, si staglia sopra le montagne, facendolo apparire come un animale enorme. Stranamente niente da dire sull'anatomia della biondona in copertina, se non per il piede sinistro che calza una taglia 35 mentre il destro, apparentemente, è almeno una 43. Infine, inutile soffermarsi sulla capigliatura: purtroppo in quegli anni andava di moda così.
17. Punky Skunk
Ed ecco un'altra assurda copertina entrare in classifica, ancora una volta grazie alla console sforna-trash per eccellenza, PlayStation. Non ce ne vogliano gli appassionati di questa stupenda macchina, ma effettivamente su questa storica console è stato pubblicato l'impubblicabile. Grazie alla sua grandissima popolarità e diffusione, è stata per anni rifugio per giochi di tutti i generi, dai capolavori alle opere semi artigianali, proprio come questo Punky Skunk. Una copertina disegnata probabilmente con Paint di Windows che inanella una serie di record: peggiore scelta cromatica, peggior titolo e puzzola più antipatica del mondo. In redazione è già diventato il gioco più ricercato nelle aste online. Il titolo suggerisce un certo maleodore del protagonista, così come il packaging in generale che puzza di ciofeca da un miglio. Nonostante il titolo non proprio invitante e la copertina che vi potrebbe costare un TSO in urgenza, il gioco risulta ancora abbastanza ricercato nelle aste online, raggiungendo vette di ben 70 dollari nella sua versione completa. Fan del sadomaso?
16. Iggy's Reckin'Balls
Finalmente un gioco per Nintendo64 in classifica: ci troviamo di fronte a Iggy's Reckin'Balls, ovvero l'unico pesce al mondo con problemi al fegato provocati da alcolismo. Basti notare il colorito giallo opaco degli occhi, tipico dei bevitori cronici con l'organismo oramai debilitato. Il nostro Iggy sembra però ancora esser felice nel suo mondo ad alta gradazione, attorniato da allucinazioni della sua mente ormai allo stremo: figure architettoniche degne di Monkey Ball, strani esseri sullo sfondo e un'atmosfera che nemmeno le menti di tre Walt Disney collegati in LAN tra loro potrebbero mai immaginare. Questo gioco, oltre ad essere irrimediabilmente brutto, pare essere anche tremendamente buggato e senza senso. Impresa ardua sfornare un gioco così inguardabile mentre Mario 64, Zelda e Perfect Dark giravano sulla stessa macchina.
15. Crash Tag Team Racing
Tra le più brutte creazioni mai apparse in un gioco, ce n'è una che non faticherete a trovare in qualsiasi negozio anche di questi tempi: Crash Tag Team Racing. L'accostamento di colori e la dinamicità non sarebbero malvagi tutto sommato, salvo poi notare l'espressione da tossico appena uscito da una comunità di recupero del personaggio principale, che ci regala grosse e grasse risate. Invece di mostrare una icona dei videogiochi rassicurante per il pubblico giovane di Playstation Portable, il publisher ha ben pensato di regalarci un Crash su di giri di ritorno dall'ultimo rave della zona, totalmente fuso e in evidente stato confusionale. Per di più, aggravante ben peggiore, alla guida di un veicolo. Ragazzi e ragazze, eccoci di fronte a un esempio da non imitare mai, chiaro idolo dei giovani dalla carriera bruciata e ormai sul viale del tramonto. Ultimo posto ma d'onore per uno dei giochi PSP presenti in classifica.
14. NCAA March Madness 2003
Sempre dalla serie "droghe e allucinazioni" ecco arrivare di gran lena la copertina alla quattordicesima posizione. Anche in questo caso si tratta di un titolo relativamente recente, uscito su PlayStation 2 nel Novembre del 2002 e da allora mai dimenticato a causa dell'incredibile espressione del giocatore ritratto. A metà strada tra un Kamikaze nipponico che va rapidamente incontro alla morte e una felicità estremamente marcata, per usare un eufemismo, è proprio questo contrasto di emozioni da personalità sdoppiata che riesce a far entrare NCAA March Madness 2003 nell'Olimpo delle cover più brutte di questo millennio. Da notare che il designer fu evidentemente licenziato dopo quest'uscita, in quanto le successive pubblicazioni sono assolutamente ottime per quanto riguarda il genere sportivo. Da avere assolutamente nella propria collezione di copertine orripilanti, raccolta che per noi merita tutto il rispetto di questo mondo.
13. Pen Pen Tricelon
Le ultime posizioni di questa classifica vedono protagonisti giochi di recente fattura. È da notare come negli anni la cura del prodotto videogioco abbia raggiunto dei livelli impensabili solo poco prima, quindi è molto difficile trovare delle cover realmente orripilanti. Tuttavia qualche grafico poco lucido ancora esiste, ed è quindi con piacere annunciare che la tredicesima posizione è occupata da un gioco per Sega Dreamcast, Pen Pen Tricelon che tanto ci ha allietato durante il suo periodo di lancio! Gli animaletti protagonisti del gioco pubblicato da Infogrames non sono mai stati stupendi, eppure alcuni ancora ci mandano email chiedendo cosa diavolo fosse quella roba blu sopra la testa del pinguino. E altrettanti, a distanza di anni, ci domandano se quello effettivamente fosse un pinguino e non qualche specie di orca assassina. Un particolare merito va anche all'accostamento di colori azzardato che vede contemporaneamente su schermo rosa, giallino, bel viola, marrone e altri colori che nemmeno la nostra scheda video di ultima generazione riuscirebbe a visualizzare correttamente.
12. Untold The Warrior Code
Ancora giochi relativamente recenti protagonisti, a dimostrazione che il peggio ancora deve arrivare e giunge da tempi lontani. E ancora una PSP sulla cresta dell'onda che con la sua seconda copertina si dimostra la console dal maggior rapporto "titoli usciti con cover da dimenticare". Parliamo dell'atteso seguito di Untold Legends, sottotitolato "The Warrior Code". Alcuni lettori ci hanno fatto notare che il protagonista dell'illustrazione ha un fisico da mangiatore di bistecche piuttosto che da guerriero. A meno che, forse, il suo "codice" sia quello di partecipare ad ogni Sagra di paese che trovi in Toscana durante l'estate. Solo così si spiegherebbe un corpo degno di Giampiero Galeazzi. Oltre alla rara bruttezza del personaggio ritratto, allo stile discutibile del disegnatore e al generale malessere che ci provoca la sua visione, da segnalare anche la proporzione della mano destra che, paragonata alla testa, dovrebbe pesare all'incirca dieci kg ed essere grande come un cocomero.
11. WonderBoy 3
Non aspettavamo altro che un tuffo nel glorioso passato con una vera perla degli anni '80: WonderBoy 3 per SEGA Master System. Ecco che finalmente riusciamo a notare l'approssimazione tipica di molte produzioni di quell'epoca, e soprattutto di molte copertine di quella storica console: uno sfondo a righe blu stile tovaglia da pic nic e un disegno (quando va bene) appiccicato sopra a caso. Nonostante il protagonista non sia proprio bello da guardare, ci dobbiamo comunque soffermare sull'espressione degna di far concorrenza a quella di Crash Bandicoot in 15° posizione, assolutamente vuota e allucinata, come persa in un mondo lisergico e artificiale. Oltretutto pare disinteressarsi completamente dei mostri e dei nemici che lo circondano, con un senso di invulnerabilità degno di chi esce dall'osteria a tarda sera. Ricapitolando: minimalismo, colori sgargianti buttati nel mezzo totalmente alla rinfusa, forme anatomiche azzardate ed espressione vuota sono i motivi di questa posizione di tutto rispetto. Epic fail totale.
10. Strider
Entriamo prepotentemente nella Top Ten delle peggiori dieci copertine di sempre, e lo facciamo con un gioco must dell'epoca 16bit, il famosissimo Strider uscito su Megadrive ormai più di venti anni fa. Questo titolo fu sviluppato da SEGA in collaborazione con Tiertex Design Studios, che forse sono anche i responsabili di questa oscena copertina. Oscena ai giorni nostri, attenzione, ma con il senno di poi è divertente guardare i prodotti del passato che godevano di un loro stile decisamente caratteristico e che con il tempo è poi diventato obsoleto e buffo. Possiamo fare alcuni esempi specifici per entrare in argomento: i capelli ingelatinati e la tutina viola attillata del protagonista, che in queste condizioni si permette anche di brandire una spada da guerriero, aumentando a dismisura l'effetto comico e grottesco. A cavallo degli anni '80 e '90 certe pettinature erano quasi obbligatorie, al giorno d'oggi sono oggetto di numerose interrogazioni parlamentari atte a vietarne l'uso ed il costume in luoghi pubblici.
9. Super Bust A Move
Ancora PlayStation 2 sulla cresta dell'onda con l'ennesima copertina che se vi addormentaste guardandola, vi apparirebbe sicuramente Freddy Krueger in sogno. A dire la verità il gioco incriminato è uscito però in diversi formati, ma è esattamente così che ci piace ricordarlo. Si tratta di Super Bust A Move della Taito edito da Akklaim in tempi non sospetti. Un puzzle game avrebbe bisogno forse di maggior fantasia per attirare ignari consumatori. Protagonista di questa cover da dimenticare in fretta è un inquietantissimo neonato dalla bocca a cuore e diversi particolari da non lasciarvi sfuggire. Primo tra tutti, perchè deve avere la scritta del titolo spalmata in fronte come a fargli uno sgarbo? Secondo, un bambino di quelle fattezze (e occhiali da sole Terminator-style) potrebbe turbare la vostra fase di crescita nonché la vostra autostima per sempre. Ultimo ma non per importanza: sta eseguendo una bolla con un chewingum oppure è la classica bavettina che tutti abbiamo a quell'età? La redazione intera di Multiplayer se l'è chiesto, senza trovare risposte intelligenti.
8. Cloud Master
SEGA Master System si conferma peggior console della storia sotto il profilo "copertine". Potevamo sceglierne a decine ma ci siamo limitati alle più rappresentative, anche per non togliere spazio agli altri orgogliosi partecipanti. All'ottavo posto troviamo il dimenticato Cloud Master, titolo senza tempo nel senso che forse mai nessuno gli dedicò un minuto di gioco. È il momento di tornare prepotentemente alla ribalta però, grazie alla sua fastidiosissima cover. Ritorna il motivo "coperta a righe" ormai simbolo di quella generazione, ma stavolta troviamo come protagonista una specie di Goku dei poveri che, cavalcando una nuvola, cerca di tirare un'infelice sfera d'energia a una tigre (ma perchè tutto ciò?). Particolari che hanno permesso a Cloud Master di entrare in classifica attirando la nostra attenzione e rabbia: accostamento verde-rosso della sua tunica, espressione divertita mentre tenta di uccidere un'animale in via d'estinzione, palla di fuoco assolutamente depotenziata.
7. Karnaaj
Dopo PSP troviamo adesso un portatile della concorrenza, GameBoy Advance e il suo tristissimo Karnaaj edito da Jaleco (alcuni attenti lettori ci hanno chiesto se effettivamente Jaleco esistesse ancora: ebbene sì, e dopo aver testardamente prodotto qualcosa su Wii e 360 oggi si chiama Emcom Holdings). Difficile trovare un pregio nella copertina di questo videogame. Tutto pare meticolosamente studiato per essere fuori luogo, partendo dalla capigliatura del personaggio in primo piano, brutto il colore e incredibilmente fatto male anche il taglio. Spostiamoci poi sul background dove si vede chiaramente l'automobile viola fucsia sfrecciare in avanti. O forse indietro? Bello anche il logo del titolo, con le due bandierine appese alla lettera R, un vero tocco di classe ma mai quanto il viso di lui che sembra uscito da quelle foto che ti scattano senza che tu lo sappia mentre scendi dal Niagara di Gardaland. Da avere assolutamente tra le aberrazioni videoludiche nella propria collezione.
6. Portal Runner
Ci avviciniamo al podio e lo facciamo ancora con PlayStation 2, vera macchina sforna copertine indimenticabili quanto assurde. Stavolta ecco spuntare una fanciulla, finalmente. Si tratta di Portal Runner sviluppato da 3DO (lo stesso lettore che ci chiedeva di Jaleco ci ha scritto anche per 3DO, e gli possiamo dire che questa software house è contro ogni logica di mercato rimasta in vita addirittura fino al 2003). Prescindiamo ovviamente dalla bontà intrinseca del gioco, un'incrocio tra Indiana Jones, Star Trek e Raffaella Carrà negli anni '70, e ci concentriamo su questa favolosa cover. La protagonista pare scappare da qualcosa di misterioso, forse il suo parrucchiere, mentre sullo sfondo possiamo notare un vortice che avvolge qualsiasi cosa intorno, e quindi non ci permette di capire cosa diamine ci sia. Forse trattasi di un castello, ma di sicuro il colore e la pettinatura della ragazza rimarranno impressi nelle menti di voi lettori ancora per molto tempo, così come l'espressione da manichino dei grandi magazzini e l'anatomia busto/bacino contraria ad ogni regola. Possiamo rivelare, come retroscena, che l'orrida copertina di questo gioco è stata "scoperta" niente meno che dal nostro newser ufficiale Giorgio Melani durante una delle sue consuete peregrinazioni presso la cesta dei giochi usati di un negozio locale, per poi finire sotto l'albero di natale di chi vi sta scrivendo.
5. Rival Turf
Riecco ancora i 16 Bit, questa volta con Super Nintendo e quell'aria da spacconi anni '80 che spesso si intravede nei video di Michael Jackson (Bad) o di Billy Idol, in ogni caso miti di quell'epoca ormai passata. Ma se l'epoca è passata, Rival Turf della Jaleco (ancora loro! Reiterazione del peccato!) rimane nella storia entrando tra le prime cinque copertine più brutte di tutti i tempi. Lo sfondo parrebbe essere la sede principale di Nintendo a Kyoto, ma perché due bulli proprio li davanti? Anche in questo caso la scelta cromatica non è delle più felici e troviamo colori caldi come rosso ed arancione accostati a blu e azzurrino, contribuendo a creare quel famoso "effetto '80" che tanto ci è caro, nonchè un diffuso senso di imbarazzo davanti a una delle copertine più scandalose che la nostra debole mente ricordi.
4. Pro Wrestling
Al quarto posto, a ridosso del podio, un clamoroso colpo di scena che nessuno si poteva immaginare. Un Ex-equo per due copertine appartenenti alla stesso gioco ma sviluppato da due software house differenti e su due piattaforme diverse. Si tratta di Pro Wrestling che si aggiudica questa posizione grazie a due perle: su GameBoy Advance e sull'intramontabile Master System con il suo immancabile e discutibile effetto tovaglia. I commenti sono quasi superflui a questo punto, ma la testa staccata e tenuta tra le braccia del wrestler non sarà dimenticata molto facilmente, questo è certo! Un gioco (ma soprattutto la sua cover) così aberrante che la nostra collezione di bruttezza non poteva non contenere al suo interno, regalandogli uno spazio d'onore nella nostra personalissima classifica. Master System sul pezzo.
3. Nekketsu Athletes
Entriamo di prepotenza tra i primi tre posti, le tre perle più belle (o brutte, che dir si voglia) dell'eterogeneo firmamento delle copertine dei videogiochi per console. Stavolta è un gioco PSX nella sua versione nipponica a lasciarci a bocca aperta. Si tratta di "Jounetsu Nekketsu Athletes: Nakimushi Coach no Nikki", che anche il nome decisamente impegnativo contribuisce a rendere indimenticabile. Si tratta di un semi sconosciuto simulatore di atletica leggera, impossibile da ricordare per le masse. Molte domande ci arrivano dai lettori più smaliziati da quando questo gioco uscì nel paese del Sol Levante. Una tra tante: cosa staranno indicando i due? E perché piangono? Ma sopratutto, perché deve tenergli la mano necessariamente in quel modo? Lo stile anni '60 con la quale è stata realizzata questa cover passa quasi in secondo piano, ma è curioso notare la somiglianza di questa con alcuni album dei Dik Dik e Aphrodite's Child. Non siamo riusciti a rimediare una copia per testarlo a fondo, chiediamo quindi l'intervento del pubblico per colmare questa grossa lacuna.
2. Bust A Move
Eccoci quasi arrivati al vincitore assoluto, ma non prima di presentare il secondo classificato (con disonore). Si tratta di un'altra versione di Bust a Move, questa volta il seguito uscito su SEGA Saturn e qui presente nella top20 con la versione americana. Il suddetto gioco è anche apparso su Nintendo64, PlayStation e GameBoy, per dovere di cronaca. La copertina recita un'allarmante "Dovrebbe essere illegale!" che unito all'immagine di un mostro chiuso dentro una sfera con due aghi giganteschi infilati negli occhi, non è un messaggio troppo positivo per tutte quelle mamme che si trovano a dover scegliere un gioco per il compleanno del figlio. Cover assolutamente allucinata e senza senso, che per questo merita un buon piazzamento nella classifica generale. Vincitrice del premio speciale come "Copertina più depravata". Ma ora andiamo a scoprire il vero vincitore della nostra classifica, l'incontrastato e indiscusso Re dell'oscenità in prima pagina!
And the Winner is.....
Ebbene, un applauso per la copertina più brutta e inspiegabile della storia. Correva l'anno 1992 quando su Super Nintendo i giapponesi di Kemco fecero uscire quello sparatutto che risponde al nome di Phalanx, che tra l'altro non era nemmeno così malvagio. Creare una cover di uno shoot'em up non è la cosa più difficile del mondo: prendi un'astronave, fai qualche esplosione, una navetta nemica, insomma si procede per clichè. Evidentemente questo concetto non ha sfiorato le malsane menti creative degli artisti Kemco, che in stato di ebbrezza hanno reclutato un ultra pensionato, gli hanno messo una specie di mandolino in mano, l'hanno fatto mettere su una sedia e gli hanno detto: "Ora stai fermo per la foto, che ti facciamo sfrecciare un'astronave dietro". E così hanno fatto veramente! Ormai oggetto di culto e turpiloquio in tutto il mondo, Phalanx vince a mani basse la competizione tra le peggiori copertine del mondo. Ancora complimenti da tutta la redazione!