“Inspiring” è l’aggettivo giusto per questo testo.
Victoria Boutenko, prima di approdare al “frullato verde: I love you!” era crudista: dunque già una persona (anzi, una famiglia!!) con un bel livello di consapevolezza alimentare e altrettanto bel livello di determinazione nel portare avanti le proprie scelte. Ma ad un certo punto, si è accorta che la sua salute, pur essendo buona, non era ECCELLENTE.
Eh, qua è difficile spiegare cosa si intende per salute eccellente, quando tutta la gente che mi sta attorno è contenta se l’influenza gli dura una settimana anziché dieci giorni, o se il colesterolo è a 201 al posto di 240… Ma rimando al libro.
Quello che mi è piaciuto, è il modo in cui la Boutenko è passata ad integrare la sua dieta crudista con i frullati verdi: studiando le abitudini alimentari degli scimpanzé. Giustamente, se condividiamo con questi primati il 99,4% del patrimonio genetico, dovremmo condividere con loro anche il 99.4% della loro alimentazione!
E così l’autrice si è accorta che gli scimpanzé mangiano frutta solo per circa un 50%, ma poi mangiano quasi un altro 50% di foglie verdi.
Lei ci ha provato.
Non c’è altro modo per sapere cosa succede se si introducono le foglie verdi nella propria dieta: non ci sono ricerche scientifiche che hanno creato gruppi di controllo e gruppi di studio, non ci sono dottori che lo hanno imparato nei libri all’università.
Bisogna provare.
E a quanto dice, le si sono addirittura ridotte le rughe! (Questo mi interessa parecchio!!) E suo marito ha visto i suoi capelli e i suoi baffi perdere i peli bianchi a cui si era ormai abituato (E anche questo mi interessa super parecchio!!)
Evabbè, cosa volete… io ci provo. Un frullato al giorno. Non di più.