I bianconeri si mettono in mostra per primi con una serie di attacchi e affidandosi tanto alla rapidità di gambe di Sinoti Sinoti quando al peso dei suoi avanti, tra cui la terza linea sudafricana Andries van Schalkwyk e Quintin Geldenhuys, mentre Mauro Bergamasco guida la back row nella difesa che mette pressione ai gallesi piuttosto disordinati, poco concentrati e chiusi a ridosso della propria area dei 22. Giovanbattista Venditti schierato primo centro bussa alla porta così come Leonardo Sarto e infine al 13', sull'ennesimo slancio offensivo, Josh Sole sull'allargamento del gioco fa da sponda e serve all'interno van Schalkwyk che regge al ritorno di tre avversari e allunga il braccio per il touchdown: ottimo abbrivio, miglior modo per cominciare non c'è e Buso si mangia una trasformazione facile facile. Al 19' Owen Williams sblocca il punteggio per i suoi dopo un fallo fischiato dall'irlandese Fitzgibbon, che lascia correre in alcuni momenti nel breakdown e poi richiama le due squadre all'ordine. Alla mezz'ora Bergamasco è costretto ad uscire per un colpo alle costole, al suo posto Filippo Cristiano.
Rischia grosso Sarto che va ad impattare tra le braccia del pilone Deacon Manu, ma il trequarti si riprende momentaneamente dal duro scontro, primo di dover alzare bandiera bianca al 34' con Roberto Quartaroli che passa ad inside centre e Venditti che passa nel suo solito ruolo di ala. Intanto Williams firma il sorpasso appena dopo la mezz'ora e Buso non riesce a riportare avanti i suoi. Le mischie si confrontano, i bianconeri a volte tengono a bada gli avversari a volte no, nel gioco al piede hanno la meglio gli Scarlets che tempo ormai scaduto nella prima frazione sfruttano al meglio la prima vera minaccia nei 22 parmensi, allargando verso l'ala Liam Williams con l'estremo Gareth Owen che attira su di sé la copertura sia di Matteo Pratichetti che di Sinoti che quindi cerca prima l'intercetto, poi di spintonare fuori Williams, ma arriva la meta alla bandierina e si va negli spogliatoi sull'11-5 per Llanelli.
La ripresa vede O. Williams allungare di penalty e gli Scarlets dare un'accelerata quando al 47' le Zebre perdono palla in attacco, il mediano ospite Aled Davies sventaglia al largo, con una trasmissione in leggero avanti raccolta dalla seconda linea Johan Snyman che allunga la falcata nella metà campo scoperta, fugge ad un timidissimo tentativo difensivo di Quartaroli, manda a vuoto con un dribbling il disperato tentativo di Alberto Chillon e marca in mezzo ai pali. E' il momento migliore dei gallesi, che fanno il minimo indispensabile, facendo affidamento sul gioco tattico al piede di G. Owen e allungano ulteriormente al 53' con il piazzato di Williams per il 24-5.
Giro di cambi per Gajan che inserisce Andrea Manici, Andrea De Marchi e Luciano Leibson in prima linea e Tito Tebaldi e Alberto Chiesa in mediana. I bianconeri si riportano ancora in avanti e l'apporto di Tebaldi si fa sentire, grazie a palloni veloci ripuliti in ruck dai suoi. Emiliano Caffini fa il break e arriva a ridosso della linea dei 5 metri, quindi si passa al largo con il salto di uomo per Venditti che al 57' marca meta. Chiesa non trova la via dei pali da posizione laterale. Partita fisica, con qualche placcaggio duro e diversi richiami di Fitzgibbon da entrambe le parti, chiudendo un occhio su alcune maglie rosse di troppo nel breakdown e in posizione di fuorigioco ed in particolare su un piede di Manu alzato a disturbare il rilancio dell'azione da parte di Tebaldi. Alla fine però arriva il giallo per Aaron Shingler quando mancano cinque minuti alla fine.
Scene già viste: nel senso che non è certo la prima volta, specie ultimamente, di vedere la squadra con maggiore possesso raccogliere meno punti dell'altra. E' stato il leit motiv del 6 Nations (Scozia - Irlanda, tra tutte). Stupisce ci siano ancora "osservatori" e cronisti che si meraviglino, dovendo ancora ricorrere a concetti vaghi e nazional-popolari come "cuore" contrapposto a " freddo cinismo" per spiegarsi gli accadimenti. Tant'è, si vede che secondo costoro il cuore dei federali parmensi non è grande abbastanza. Piuttosto, della squadra federale colpiscono i punti lasciati per strada da penalty e conversioni. C'è la voglia di giocare e far bel rugby: certo il campo non aiuta - a piantarci patate farebbe miglior figura - e il silenzio del XXV Aprile è ormai dato consolidato, non bastano le trombe della banda radunata per l'occasione a rendere più calorosa l'atmosfera.
Ulster sconfitto a Edimburgo - Gli Scarlets che già all'andata aveano sofferto le Zebre, senza alcuni uomini chiave ottengono quattro punti che li tengono al quarto posto, solo che non sono più soli: gli Ospreys stasera hanno battuto 52-19 i Dragons, asfaltando la franchigia di Newport con sette mete: Kahn Fotuali'i, l'ala Tom Habberfield, Ashley Beck, Tom Isaacs, Dan Biggar, Justin Tipuric e il pilone moldavo Dimitri Arhip, arrivato ad ottobre tra la curiosità di molti, compresa la nostra. Bonus offensivo dunque e cinque punti in saccoccia e ritrovandosi così anche loro a quota 54 punti in graduatoria, mentre Dragons e Zebre restano rispettivamente penultimi (23 punti) e ultimi (8).
E' però il risultato del Murrayfield quello che più pesa negli equilibri ai piani alti perché Edimburgo ha superato 14-8 l'Ulster: una meta per parte, con il flanker Stuart McInally che al 56' va a segno per l'11-3 degli scozzesi ed Andrew Trimble che al 65' riporta i suoi sotto, ma il piede del numero 10 Piers Francis assicura ai padroni di casa il successo. Ulster alla quarta sconfitta stagionale e che è al momento di nuovo in testa grazie al punto di bonus difensivo: 62 punti, con i Glasgow Warriors appena dietro ed una partita in meno. Giocano domani, ospiti del Leinster che è terzo con 59: non male come presupposti. Gunners in decima posizione con 28.