Lea t.

Creato il 20 giugno 2012 da Luluovertherainbow @rainbowlulu_

Lea T.

Vi ho già parlato di modelli androgini come Andrej Pejic e di transessuali famosi come Vladimir Luxuria, ma non so se conoscete Lea T., nata Leandro Cereza nel marzo dell'81 e figlia del noto calciatore della Roma anni '80 e Sampdoria anni '90, Toninho Cereza.
Leandro fin da bambino capisce di stare male nel suo corpo di nascita e iniziando giovanissimo a fare il modello si rende conto in poco tempo che quel corpo maschile che possiede gli va stretto. Confuso da un ambiente cattolico reprimente e dalle poche informazioni che gli giungono sia in famiglia che dai coetanei, capisce di essere un transessuale e di attraversare una fase di transessualismo solo a 24 anni e a 25 inizia il suo processo di trasformazione, processo alquanto doloroso e difficile fatto di cambiamenti fisici e burocratici che ancora si sta concludendo. Per fortuna subito o quasi accettato dai familiari, più facilmente dal padre che dalla madre e i fratelli, contro molte difficoltà riesce a sentirsi meglio, Diventa assistente di Riccardo Tisci, direttore creativo di Givenchy, che nel 2010 lo lancia incentrando l'intera campagna del marchio sul suo volto. Da lì un escalation di successi , book ,campagne, una con Kate Moss e la copertina di Vogue Paris di agosto 2010 la consacrano come icona trans nella moda. Reputata la trans più bella del mondo si batte per i diritti dei suoi simili, con molta educazione e un atteggiamento pacato.

Lae T. posa senza veli per vogue Paris
agosto 2010

Ho seguito varie sue interviste e una delle cose in cui concordo con lei è appunto la questione dell'informazione sbagliata che soprattutto in Italia si da ai figli. Pochissimi genitori parlano di transessualismo, che al contrario dell'omosessualità è una disforia di genere e quindi un problema medico riconosciuto. Ancora meno sono i genitori che mettono in conto questa possibilità quando mettono al mondo un figlio. Mi ha commosso la lettera aperta che il padre di Lea ha scritto in risposta ad un giornalista che aveva detto che Toninho doveva uccidersi dopo aver visto posare la figlia senza veli con il seno e il pene su Vogue Paris. Tra le parole scritte da l padre: "Dobbiamo essere tolleranti verso le diversità. Che tu sia bambino o bambina, Leandro o Lea, sarai sempre orgogliosamente una parte di me".
L' atteggiamento del noto ex giocatore è da ammirare, è un esempio da seguire, soprattutto da tutti quei genitori che chiudono gli occhi, cacciano i figli da casa e li denigrano.
Lea è un ennesimo esempio di coraggio e diversità che si insinua con prepotenza nelle nostre visioni un pò chiuse del mondo. Non bisogna chiudere gli occhi, niente sparisce se esiste. Bisogna prender consapevolezza e affrontare ciò che non conosciamo, ciò che non ci và, ciò di cui abbiamo paura.
Se siete genitori insegnate ai vostri figli il rispetto per tutto e tutti, parlate con loro anche dell'esistenza del transessualismo, magari capiscono prima se non vivono bene nel loro corpo e potrete far di più per loro. Se ancora non avete figli e li vorreste un giorno ricordatevi del mio consiglio. Io farò così e non perchè ciò che dico è legge, ma perchè riflettendoci non penso proprio di aver torto.
Spero di incontrarla Lea prima o poi, sia per ammirare la sua disarmante bellezza, sia per magari intervistarla.
Lulù

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