Leafie, storia di un germano reale e della gallina che gli insegnò a volare

Una bella storia, molto classica, quella raccontata da Seong-yun Oh in questo Leafie, la storia di un amore.

Leafie è una gallina che vive in batteria ma sogna di fuggire e raggiungere il cortile.
Per riuscirci si finge morta e viene scaricata in un fosso, dove viene attaccata immediatamente da una donnola e salvata da un germano reale di cui inevitabilmente si innamora.

La gallina si trasferisce nello stagno dove il sindaco lontra le troverà una casa, ma ben presto assiste ad un nuovo attacco della lontra che fa fuori il germano e la sua signora, così sarà lei ad occuparsi dell’uovo orfano.

Ora… per un gallina occuparsi di allevare un pulcino di germano non è cosa semplice, visto che non sa nuotare ne volare e lo stagno non è il suo luogo di vita naturale, ma Leafie si impegna a fondo e con l’aiuto di alcuni amici riuscirà nell’impresa di trasformare il brutto anatroccolo in un germano forte e rispettato.

Un disegno molto raffinato, soprattutto per quel che riguarda gli ambienti e gli sfondi, personaggi caratterizzati e riconoscibili, nessun dubbio che questo film koreano sia un ottimo lavoro adatto anche ai più piccoli.
Questo nonostante gli inevitabili momenti drammatici, le morti ed un finale davvero devastante.

Non mancano i forti riferimenti sociali e ambientalisti.
Si va dalla voglia di libertà, all’uguaglianza, all’accettazione, alla sopravvivenza.
Con in più quell’inizio così evidentemente schierato contro le batterie di polli, rappresentate con sorprendente e volontaria crudezza.

Non sono mancati in sala i pianti dei bimbi più sensibili, ma nel’insieme il film è avvincente ed anche divertente… e poi quando è una gallina (che, si sa, non è un animale intelligente – lo si capisce da come guarda la gente) ad esprimere sentimenti così forti ed altruistici, allora vuol dire che nel cuore di ognuno c’è spazio per la bontà.

Eccessivamente ovvio e  strappalacrime il pre-finale.