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Leasing immobiliare, finanziamento alternativo al mutuo introdotto dalla legge di Stabilità 2016: pro e contro

Creato il 17 dicembre 2015 da Rodolfo Monacelli @CorrettaInforma

La legge di Stabilità 2016 darà anche alle famiglie la possibilità di acquistare una casa con il leasing immobiliare: fino ad ora questo strumento era riservato solo alle aziende; le persone fisiche avranno ora un’alternativa al mutuo tradizionale per comprare un’abitazione, pagando una sorta di affitto per un periodo di tempo prima di versare il prezzo concordato per il riscatto definitivo.

Come funziona questa particolare forma di finanziamento

In una compravendita fatta con il leasing immobiliare si introduce la figura dell’intermediario finanziario: questo soggetto acquista la casa che chi richiede il finanziamento desidera; il richiedente riceve in uso l’immobile pagando un canone (il cui importo e la cui scadenza vengono stabiliti in sede di contratto) ed ha la possibilità di riscattarlo con una maxi rata finale. La trafila in pratica è identica a quella che si fa quando si acquista un’automobile in leasing, anche se i dettagli sono ancora tutti da scoprire. In campo immobiliare questo tipo di operazione può essere attivata sia per l’acquisto di un immobile che per la sua costruzione.

Prima casa, leasing immobiliare o mutuo tradizionale? I pro e i contro

Per chi deve comprare una prima casa, il leasing immobiliare rappresenta un’alternativa al mutuo da considerare soprattutto se ci sono difficoltà ad ottenere il finanziamento tradizionale. Ecco alcuni dei vantaggi che presenta il leasing: non si devono sostenere spese di istruttoria o iscrizione di ipoteche, l’importo da versare al notaio viene posticipato al momento del riscatto e in più, in linea teorica, il leasing immobiliare può finanziare fino al 100% la somma necessaria per l’acquisto dell’abitazione (cosa che con il mutuo non è assolutamente possibile), anche se in questo caso l’intermediario potrebbe richiedere come rata iniziale una somma compresa tra il 10 e il 30% del valore dell’immobile stesso. Va poi sottolineata pure la deducibilità fiscale: per coloro che non hanno superato i 35 anni di età sarà prevista una deduzione del 19% (fino ad un massimo di 8.000 euro ogni anno e di 20.000 euro per la rata finale nel caso in cui l’immobile venga riscattato) dall’imponibile Irpef.

Leggendo questi punti favorevoli sembrerebbe che il leasing immobiliare debba essere considerato come la prima opzione di finanziamento e non solo un’alternativa al mutuo. In realtà ci sono alcuni svantaggi importanti, il primo dei quali è certamente la durata: in genere nei leasing è più breve di quella dei finanziamenti tradizionali (con una durata troppo lunga il canone risulterebbe troppo alto in proporzione e l’operazione non risulterebbe affatto conveniente). E poi bisogna considerare anche le condizioni del momento storico: in questo periodo i mutui a tasso fisso risultano particolarmente attraenti. Sono questi i principali motivi per cui il leasing immobiliare (al momento) potrebbe essere considerato come una seconda strada da tentare nel caso in cui non si riesca ad avere i restrittivi requisiti per ottenere la concessione di un mutuo tradizionale (per ottenere un leasing immobiliare per l’acquisto della prima casa basta avere un’età inferiore ai 35 anni e un reddito che non va oltre i 55.000 euro).


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