Chissà quente volte ci è capitato di sfogliare una rivista limitandoci a
guardare le immagini o leggendo solo le didascalie....ma per fortuna l'ultimo
numero di Bikers Life l'ho letto con interesse, apprendendo quindi, che questa
bella cafe racer scorazza nelle campagne friulane, a pochi km dal mio paese.
Non potevo non vederla dal vivo....una mail agli amici della rivista, un paio
di telefonate ed ecco fissato l'appuntamento con Fabio, proprietario e
costrutture di questa Moto Guzzi V65 sp classe '83. Ad una prima e rapida
occhiata, la moto si presenta molto semplice e pulita nelle linee, curata e
molto ben tenuta, nonostante la preparazione abbia un anno ormai.....il suo bel
verde splendeva sotto i raggi del sole, tanto da attirare anche passanti
curiosi.
La modifica che pare subito evidente è la nuova veste estetica; Fabio ha
eleminato tutto il superfluo alleggerendo il mezzo che ora veste di un
serbatoio Ducati SS in vetroresina scovato ad un mercatino, da cui provengono
anche il parafango ed il codino con sella artigianale. Dato che il ragazzo fin
dai tempi dei "tuboni" si divertiva a smontare motori, acquisendo una buona
manualità, anche il bicilindrico "serie piccola" non è stato risparmiato..Una
volta smontato è stato revisionato, i condotti di scarico ed aspirazione sono
stati lavorati ed è stata aumentata la compressione.Una volta rimontato, il
motore è stato dipinto di nero con bomboletta spray ! ( non si direbbe vista la
perfezione) .Ora viene dissetato da due Dell'Orto PHF da 32, che respirano da
una cassa filtro ricavata da tubi in Gheberit ( quello dei sanitari).I gas di
scarico passano attraverso collettori artigianali ed escono da terminali
Lavizzari.(che sound!!)
La ciclistica non è stata stravolta, infatti sono stati cambiati gli
ammortizzatori posteriori, mentre all'aventreno sono stati solamente girati i
foderi della forcella. Il telaio invece ha subito un trapianto, infatti la
parte inferiore della culla è stata rimpiazzata con quella di un V35 Imola;
questa modofica comporta l'arretramento dei comandi a pedale, che abbinato ad
un manubrio Tommaselli si una Suzuki, regala al mezzo la classica posizione
allungata delle cafe racer. Fabio, che di Guzzi mi sembra che ne capisca assai,
mi ha spiegato che uno deo difetti delle "serie piccola" sono icerchi in lega
del modello di serie, difficilmente rimpiazzabili nella loro misura da 18" ; ma
lui è riuscito anche in questo, montando i canali di una NTX, collegati ai
mozzi con dei raggi della misura giusta,trovati con gran fatica.
L'mpianto di frenata cominata del modello di serie è stato eliminato, mentre
quello elettrico è stato rifatto, semplificato e ben occultato da Fabio stesso,
che fino a poco tempo fa riparava elettrodomestici come mestiere. La piatra che
sorregge il contagiri è sto creata in casa, cosi' come molte altre parti,
partendo da zero o con materiali di recupero. I piedini di un'affettatrice, ad
esempio, ora sostengono il serbatoio, mentre il supporto della targa è stato
ricavato da una fioriera rubata a sua madre!
Insomma, una bella cafe racer, creata con gusto e competenza da un trentenne
molto appassionato e con indubbie qualità meccaniche e molto ingegno.