Lefse al salmone

Da Forchettinagiramondo @BrandiChiara

Eccoci qua: rientrati alla base, vacanze finite…e una bella influenza ad aprire bene l’anno…speravo che fossero finite con il 2012 ma invece pare vogliano farmi ancora compagnia nel 2013.
Appena mi sarò un pò ripresa, non mancherò di raccontare per filo e per segno la nostra Oslo, intanto, vi lascio con un piatto che a noi è piaciuto molto e che abbiamo gustato più volte durante la nostra vacanza: i Lefse al salmone.

Si tratta di una specie di piadina morbida, una via di mezzo tra una tortilla e una crepe, ma fatta con le patate. Diciamo che è la versione scandinava della tortilla: ovviamente qui la fanno con le patate perchè sono più comuni della farina di mais!
Sono deliziose riempite semplicemente con salmone affumicato e panna acida, sebbene i nostri amici norvegesi la amino anche con della cipolla cruda affettata finemente (in effetti ci sta molto bene…a patto però, che non abbiate un appuntamento galante dopo cena!).
In Norvegia ed i tutti i paesi scandinavi sono molto comuni sotto le feste, quando vengono farcite anche con la pregiata trota stagionata (reskfisk) che si può usare per riempire i lefse al posto del salmone.
Io li trovo un’ottima alternativa per un aperitivo o come antipasto, si fanno così (per circa 10/12 lefse):
1 Kg di patate a pasta bianca (molto farinose)
200 g di farina
1 cucchiaino di sale

Iniziate con mettere a bollite le patate dopo averle ben lavate sotto l’acqua fredda. Quando saranno ancora calde, sbucciatele (stando attenti a non scottarvi le dita) e passatele subito al passaverdure o passapatate per ottenere un purè liscio e omogeneo. Aggiungete quindi il sale e lasciate raffreddare il composto. Successivamente, unite la farina e impastate bene; la quantità di farina può variare in base al tipo patate, come quando si fanno gli gnocchi, valutate voi quando avrete ottenuto una pasta liscia e compatta. A questo punto si può suddividere la pasta in piccole sfere che andrete poi a stendere per ottenere dei dischi simili a delle piadine, sottili e di circa 10cm di diametro. Fateli cuocete in una padella antiaderente ben calda finchè non saranno ben cotti su entrambi i lati. Il risultato finale dovrà essere tipo una piada molto morbida. Via via che proseguite con la cottura, riponeteli in un tovagliolo di cotone, in modo che mantengano l’umidità. 
Potete servirli semplicemente in un piatto piegati a metà mettendo a parte il salmone e la panna acida (ma va bene anche un formaggio morbido spalmabile). La tradizione, li vorrebbe accompagnati con l’Aquavit, un distillato a base di patate simile alla grappa…a me è parso un abbinamento un pò troppo azzardato e li ho preferiti accostati a un calice più leggero, una bollicina, prosecco o champagne, fate voi!


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