Left Drowning by Jessica Park

Creato il 11 agosto 2013 da Anncleire @anncleire

“Breathe with me, Chris. Breathe.” I inhale and exhale. It’s simple. This is how you do it. In and out. Breathe.

“Blythe, how can … No. This can’t be real.”

“But it is. This is real. We are real.”

There is disbelief in his words that I know all too well.

“We’re like … puzzle pieces that fit together.”

“Left Drowning” è il nuovo romanzo di Jessica Park, uscito lo scorso luglio. Io sono stata così fortunata da riceverne un ARC direttamente dalla Park. Avendo amato “Fall-out love” che ho letto dietro suggerimento di Chiara e della mia immancabile BBB @Sily85, non potevo certo lasciarmi scappare il suo nuovo libro. E vi posso assicurare che lo ho letteralmente adorato. Questo è proprio il tipo di storia che adoro, di cui non posso fare a meno, che resta ancorata nel mio cuore e che non posso fare a meno di consigliare a tutti quelli che conosco. Perché la Park è stata davvero straordinaria.

Tirata giù dalla perdita dei suoi genitori, Blythe McGuire lotta per tenere la testa sopra l’acqua mentre attraversa il suo ultimo anno al Metthews College. Poi un incontro casuale manda Blythe a scontrarsi contro qualcuno che non si aspettava – un innegabile attrazione per un senior dai capelli scuri chiamato Chris Shepherd, il cui passato potrebbe essere anche più complicato del suo. Mentre la loro relazione si approfondisce, Chris spinge Blythe fuori dal suo stupore che l’ha tenuta nella sua morsa fin dalla notte che il fuoco le ha portato via metà della sua famiglia. Inizia a guarire e anche ad amare questo ragazzo che l’aiuta a trovare un nuovo cammino di piacere e scoperta di sé. Ma mentre Blythe si trasferisce in acque più calme, si accorge che Chris è quello ancora strangolato dalla storia traumatica della sua famiglia. Mentre una corrente oscura lo minaccia di buttarlo soto,  Blythe potrebbe essere l’unica persona in grado di impedirgli di annegare.

Da dove iniziare con questa recensione? Quando mi trovo a dover recensire libri che ho amato non riesco mai a trovare le parole. Ho sempre tutti questi sentimenti che mi circolano nel cuore ogni volta che ripenso alla storia. Sono sempre in bilico, sull’orlo di dire troppo o di non dire abbastanza. Sempre con il dubbio di aver mancato in qualche modo alla storia, di non essere in grado di parlarne in maniera lucida o con le parole adatte. Resto sempre con quell’inquietudine del “potevo dire di più”. Questo nonostante i miei sforzi migliori.

Posso dirvi che la Park ha una capacità innata di unire umorismo sarcastico a sentimenti veri, creando storie che non sono semplici da definire, perché sfuggono a tutte le regole. Questa è un new adult, contemporary romance, ma è un’etichetta che in fondo gli va stretta, perché questa storia è particolarmente intensa, piena di angst, che rientra appieno in quella definizione del “dealing with shit” a me tanto cara. Questo è sicuramente uno dei romanzi più belli che abbia letto quest’anno e sicuramente lo ricorderò sempre con piacere e cura.

La storia ci viene raccontata in prima persona dalla protagonista, Blythe, che cerca di seppellire il suo passato tra alcool e feste, che si addormenta per non dover fare i conti con sé stessa e le sue scelte. Un passato che l’ha lasciata priva di equilibrio e di punti appoggio, un passato che l’ha privata di tutto anche di sé stessa. Trascurata, con vestiti larghi e coprenti, trasandata e incurante di tutto a parte di finire il college, Blythe è una ragazza persa. Ma incontrare uno dei fratelli Shepherd, Sabin, che tra l’altro è il mio personaggio preferito, subito dopo Chris, si rivela la sua salvezza. Perché questa è una storia talmente complessa che si sviluppa in più livelli: è la storia della relazione tra Blythe e Chris, ma è anche una storia di rinascita e redenzione e di perdono. Mentre Blythe sboccia grazie all’aiuto della famiglia Shepherd: Chris, Sabin e i due gemelli Estelle e Eric, inizia a correre, inizia a curarsi, ma soprattutto inizia ad amarsi, con quella fiducia e quell’amore che derivano solo dall’accettazione. E con una nuova prospettiva, quella del “magari non è completamente colpa mia” riesce anche a ritornare a casa, parlare con suo fratello James e ristabilire una normalità che le permetta di riallacciare tutti i rapporti interrotti, tutti i legami gettati alle ortiche.

Chris, come descrivere Chris? Questi i primi pensieri di Blythe:

“His black hair falls nearly to his shoulders in soft waves. He has to be at least six feet tall, beautifully long and lean. He isn’t bulky like a weight lifter, but he looks incredibly strong.

I’m watching him so intensely that I realize I’m holding my breath. I force myself to inhale and exhale deeply.

Crystal clear thoughts hit me. He is confident, he is assured, and he is centered.”

Chris è tutto fuorché perfetto, ma è perfetto per la nostra protagonista. Abituato a prendere in mano la situazione e a proteggere chi ama che si dimentica di sé stesso e quando Blythe lo ricentra e lo fa riflettere su chi è e cosa vuole ecco che si ritrova spaventato, incapace di tenere la situazione sotto controllo e cerca la fuga. Quell’essere sicuro di sé diventa solo una facciata, dentro è ancora il ragazzino spaventato dal tenere le mani dritte davanti a sé e che urla timoroso. Motivato dal proteggere i suoi fratelli, non si rende conto, che tutti in un modo o nell’altro sono spezzati e si nascondono dietro abitudini consolidate per coprire ciò che sentono davvero. Se Chris è la roccia, Sabin è il burlone, Eric il riflessivo e Estelle la modaiola. Ma Blythe diventa il catalizzatore dell’esplosione che manda in frantumi la farsa e mostra i quattro fratelli per quello che sono, quattro ragazzi che  hanno bisogno di aiuto per superare il trauma di un passato che non ne vuole sapere di essere cancellato.

E quindi il libro diventa la storia corale di ragazzi che non si arrendono, che vogliono essere felici e che in qualche modo sono più di quello che lasciano a vedere.

Il particolare da non dimenticare? Dei sassi piatti, una t-shirt rossa, una figurina di cristallo.

La storia che si sviluppa nell’arco di due anni, non è una semplice romance quindi, ma una storia di perdono e ricerca di quella pace interiore che deriva dall’essere apposto con la propria coscienza. Lo stile inconfondibile della Park, pieno di sarcasmo e umorismo sconsiderato è un marchio di fabbrica e una garanzia per una storia che vi conquisterà dalla prima pagina. Piena di angst e sentimenti autentici, splendidamente scritta, “Left Drowning” è tutto quello che dovrebbe essere un libro: una storia appassionante che tiene il lettore incollato alle pagine, una storia sul potere delle coincidenze e del destino, una storia d’amore per nulla scontata ma che insegna che a volte all’amore si deve accompagnare il sacrificio di lasciare andare la persona amata. Un must read, di quelli che non si dimenticano.

Buona lettura guys!

Ringrazio immensamente Jessica Park per avermi concesso la meravigliosa opportunità di leggere questo libro in anteprima in cambio della mia onesta opinione. Thanks!


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :