Nel corpo degli Alpini, secondo alcuni parlamentari del Carroccio, ci sono troppi meridionali. Da qui l'ultima trovata padana. Proporre una legge per favorire il reclutamento delle penne nere tra le genti del nord: il luogo di nascita influirà sul punteggio del concorso per entrare nel corpo. Chi è originario di Feltre così sarà avvantaggiato rispetto a chi è partito, sacco in spalla, da Ragusa. “Come la pummarola sta a Napoli – spiega il deputato bellunese Franco Gidoni, primo firmatario del testo - l’alpino sta alle nostre montagne, quelle di Veneto, Friuli, Lombardia e Piemonte. Il resto con le penne nere c’entra poco”.“Non avevamo altra scelta. Oggi su 47.000 solo 5.000 provengono da zone a tradizione alpina. E non può essere tollerato. Anche perché il corpo ha sempre più una funzione di protezione civile e chi è nato in montagna sa arrampicarsi su una parete meglio di chi proviene da una località di mare, questo credo sia oggettivo. Poi c’è una tradizione da rispettare, c’è gente che da quattro, cinque generazioni veste quella divisa e deve continuare a portarla con orgoglio. Se basterà aumentare il punteggio nel concorso? Non credo, ma noi inviteremo i nostri Comuni, le Province e le Regioni anche a mettere in pratica altri tipi di provvedimento, più strettamente economici. Come sgravi fiscali per le reclute del nord o altri provvedimenti di competenza degli enti locali”.
La proposta è già materia di discussione in Parlamento e dopo avere ottenuto il parere positivo in commissione, verrà ora votata a Montecitorio. E visto l'aria che tira, gli uomini del senatùr sperano che il traguardo venga raggiunto. Ma non tutti sono d'accordo: l'ultra leghista Giancarlo Gentilini, ex sindaco e ora vice sindaco di Treviso, dice che una legge così non serve a nulla, “meglio ripristinare la naja, i giovani hanno bisogno di disciplina”. 8 marzo 2011