In Italia certi fatti non accadono per caso. Le inchieste giudiziare ancor meno degli altri. Il caso Belsito lo dimostra, ma con una premessa: non voglio assolutamente schierarmi con gli innocentisti o con i colpevolisti. Ormai è chiaro che in Italia i politici si fanno letteralmente i cazzi loro con i soldi pubblici, ed è un andazzo bipartisan, nonostante ci siano i vergini della moralità (soprattutto a sinistra) che si credono speciali. Il problema è dunque quando e con quali modalità si decide di rendere pubblica un’inchiesta e di farla scoppiare in modo virulento.
Ecco, è questo il fulcro del mio discorso. Per capirne però esattamente il suo senso, è necessario non soffermarsi sul caso particolare: la casa di Bossi ristrutturata con i soldi del partito, i soldi dati alla famiglia di Bossi ecc. Sono cronache puramente giudiziarie queste che alla fine potrebbero anche rivelarsi tutto fumo e niente arrosto. È necessario andare oltre e vedere il quadro completo e globale del sistema politico/giudiziario italiano nel contesto. In particolare mi riferisco a un contesto nel quale il Governo è in mano a un gruppo di tecnocrati legati a doppio filo a banche, alta finanza, burocrazie istituzionali e chissà cos’altro, la presidenza della Repubblica in mano a un ex-comunista, e la maggioranza parlamentare espressione di un mix di ex-democristiani, ex-comunisti ed ex-socialisti che pappano a quattro ganasce sulle nostre spalle unitamente agli speculatori e ai poteri forti italici e non.
Ciò detto, è utile esaminare la posizione della Lega rispetto a questo scenario. La Lega è all’opposizione (era prevedibile). Tanto che — alle prossime amministrative — rischiava di prendere parecchi voti sottratti ai partiti che sostengono Monti (e in particolare il PD, ma anche il PDL). Con questa bufera giudiziaria, le aspettative elettorali del partito di Bossi si assottigliano parecchio e dunque si potrebbe benissimo affermare che un pericoloso avversario è stato sistemato nel breve periodo.
Altro aspetto. La posizione della Lega rispetto alla responsabilità civile diretta dei magistrati. Sappiamo bene che il partito di Bossi presentò l’emendamento che dovrebbe introdurre questa responsabilità. Sarà una mia idea, ma è quasi certo che in questo contesto, la norma verrà affossata, con buona pace per tutte quelle professioni e lavori che continueranno a rispondere dei loro errori (giustamente), mentre ce ne sarà sempre una che non risponderà mai dei suoi errori, nonostante ne faccia parecchi e sempre a danno dei cittadini.
Dunque tabula rasa delle opposizioni? Quasi. Quello che è certo è che in Italia abbiamo un centrodestra completamente demolito, vuoi dall’incapacità dei suoi esponenti (mi sta deludendo persino Alfano), vuoi dalle inchieste giudiziarie che ogni tanto saltano fuori contro questo o quell’esponente del PDL (e ora pure della Lega), vuoi per le divisioni interne, e vuoi per le forze enormi che sono scese in campo e che hanno deciso che il nostro paese deve finire in mano agli ex-comunisti, seppure con venti anni di ritardo rispetto a Mani Pulite.
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Se i moderati non riusciranno a ricomporre le fila entro breve tempo, la prospettiva per i prossimi anni sarà poco rosea e molto rossa. Si prospettano anni duri di sinistra al Governo, già mezzo anticipata dal Governo Monti, che benché se ne dica è più vicino alla logica della sinistra nel governare il paese che alla destra. Si prospettano riforme mediocri e finalizzate a soddisfare le aspettative ideologiche e particolari di questo o quel gruppo sociale. Si prospetta una nuova epoca di assistenzialismo di Stato e di asservimento del nostro paese ai burocrati europei e ai loro partner asiatici. Insomma, la prospettiva è una definitiva demolizione della libertà di pensiero e del senso di identità nazionale. Si prospetta un periodo di rafforzamento delle caste e di relativismo etico profondo, nonché di sfilacciamento della coesione sociale attorno a quei valori comuni e fondanti la società che sono la famiglia, la cultura cristiana e l’identità occidentale.
Bossi è solo una delle tante manovre di avvicinamento alla realizzazione del progetto di una dittatura a tempo indeterminato della cultura di sinistra (in stile paese sudamericano). E Berlusconi ormai è fuori gioco per impedirlo (e del resto ha pure sprecato il tempo che gli era stato concesso). Oggi godono solo i sinistri, le caste, i sindacati e i poteri forti, attorniati ed osannati da chi non ha capito un cazzo di come funzionano le cose nel nostro paese.
di Martino © 2012 Il Jester