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Legambiente: “Dalla Conferenza di Lima sul Clima nessun passo in avanti, si rischia di compromettere il futuro”

Creato il 14 dicembre 2014 da Stivalepensante @StivalePensante

“La Conferenza di Lima è terminata con una pericolosa battuta d’arresto nei negoziati sul clima”. “Nessun significativo passo in avanti è stato fatto con la decisione adottata oggi, rischiando così di compromettere l’esito della Conferenza di Parigi, dove il prossimo dicembre i governi sono chiamati a sottoscrivere il nuovo accordo globale sul clima”. Così Legambiente sull’esito della Conferenza sul clima delle Nazioni Unite, Cop20. Da parte sua, invece, l’Unione europea ha salutato l’intesa di massima come un “passo avanti” verso un accordo globale da raggiungere nel corso del prossimo vertice a Parigi nel 2015.

(theguardia.com)

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La conferenza di Lima sul clima. A Lima 190 nazioni hanno raggiunto un accordo storico sulle strada da premere per contrastare il cambiamento climatico. L’accordo prevede una una serie di azioni che dovranno però essere decise a Parigi nel 2015 e indica nella prima metà del prossimo anno la scadenza entro la quale i paesi dovranno definire i proprio piani nazionali di tagli alle emissioni di gas. L’Unione europea ha salutato l’intesa di massima sul clima raggiunta a Lima come un “passo avanti” verso un accordo globale da raggiungere nel corso del prossimo vertice a Parigi nel 2015. A Lima, si legge in una nota di Bruxelles, è stato chiesto ai paesi di proporre i propri target di riduzione delle emissioni in “modo chiaro, trasparente e comprensibile”.

Per Legambiente grave l’incapacità dei paesi di sciogliere i nodi su tutti i piani nazionali ed il sostegno ai paesi di sviluppo. “Gelato l’ottimismo degli ultimi mesi, generato dalla grande mobilitazione globale della società civile”, rimarca Legambiente. “A Lima – ha detto il presidente Vittorio Cogliati Dezza - purtroppo i governi sono stati incapaci di sciogliere i nodi relativi alla differenziazione degli impegni nazionali e al sostegno finanziario ai paesi in via di sviluppo, che continuano a bloccare i negoziati verso Parigi. Rimangono ancora ben saldi gli antichi steccati tra paesi industrializzati e in via di sviluppo che l’accordo Usa-Cina ci aveva fatto sperare fosse possibile superare”. Secondo Legambiente, “è indispensabile che i paesi industrializzati onorino i propri impegni finanziari, per ristabilire la necessaria fiducia tra paesi ricchi e poveri, e sottoscrivano una roadmap che consenta di raggiungere entro il 2020 l’obiettivo già concordato dei 100 miliardi di dollari”. E ancora: “Nei prossimi mesi sarà indispensabile, per spingere i governi a passare dalle parole all’azione, mettere in campo una forte mobilitazione della società civile. A partire dall’Italia e dall’Europa. Senza una ritrovata leadership europea difficilmente la Conferenza di Parigi potrà avere successo”. (ADNKRONOS)


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