Magazine Società

Legambiente: “La ‘ndrangheta sempre più nel settore turistico della Calabria”

Creato il 29 gennaio 2014 da Stivalepensante @StivalePensante

Stamane è stato sequestrato alla ‘ndrangheta il complesso turistico-residenziale “Gioiello del Mare”, per un valore di oltre 200mln di euro. Legambiente nel 2010 aveva denunciato lo scempio delle villette a Brancaleone.

La “Goletta Verde” a Vico Equense (brontolo48.wordpress.com)

La “Goletta Verde” a Vico Equense (brontolo48.wordpress.com)

Legambiente plaude al sequestro compiuto questa mattina dalla Guarda di Finanza a Brancaleone, in provincia di Reggio Calabria, riguardante il complesso turistico-residenziale “Gioiello del mare” e che porta alla luce “il grande affare che ruota intorno ai villaggi turistici, un business più volte denunciato da Legambiente nei rapporti Ecomafia, Mare Monstrum e con la campagna Goletta Verde”.

“La ‘ndrangheta – dichiara Sebastiano Venneri, responsabile mare di Legambiente – è ormai sempre più infiltrata nel settore turistico della regione Calabria. Prende di mira le coste e le bellezze del territorio per i suoi loschi affari e per compiere uno scempio ecologico e urbanistico come quello prodotto a Brancaleone dal ‘Gioiello del mare’, il complesso turistico-residenziale del valore di 200 milioni di euro, nella cui realizzazione è direttamente coinvolta la criminalità organizzata. Da anni denunciavamo lo scempio del Gioiello del Mare su una delle spiagge più delicate della Calabria, luogo di nidificazione delle tartarughe marine”.

“Siamo stati anche portati in tribunale dai proprietari di quel complesso, dove abbiamo avuto occasione di dimostrare le nostre ragioni, fatte proprie dal giudice”, aggiunge. Già nell’estate del 2010 Legambiente aveva, infatti, denunciato lo scempio delle villette a Brancaleone, quando con Goletta Verde arrivò sulle coste calabresi per compiere un blitz ed accendere i riflettori sul villaggio “Gioiello del mare”, un progetto approvato tra l’altro dalla giunta comunale.

Il blitz costò agli ambientalisti una querela per diffamazione da parte dei titolari della società, poi archiviata dal Tribunale di Roma. Successivamente l’operazione Metropolis del marzo 2013 dette ragione all’associazione ambientalista, dimostrando il coinvolgimento della criminalità organizzata nella realizzazione del complesso turistico e sequestrando 17 villaggi tra lo Ionio reggino e quello catanzarese. Oggi il nuovo sequestro.

“La vicenda del complesso ‘Gioiello del mare’ – dichiara Francesco Falcone, presidente di Legambiente Calabria – rivela l’altra faccia della Calabria, una regione vittima dell’abusivismo edilizio e della cementificazione selvaggia che da anni deturpano le nostre splendide coste. Quello che serve è una seria presa di coscienza del problema da parte di tutti, amministrazioni, cittadini e istituzioni affinché queste situazioni non si verifichino più. La Calabria è una terra ricca di bellezze paesaggistiche, di storia e cultura, che devono essere valorizzate e non deturpate”

La Guardia di finanza ha sequestrato, oggi, a Brancaleone un complesso turistico-residenziale del valore di 200 milioni di euro, alla cui realizzazione sarebbero state interessate le cosche di ‘ndrangheta degli Aquino e dei Morabito. Il sequestro è stato eseguito dal Comando provinciale di Reggio Calabria e dallo Scico di Roma delle Fiamme gialle, in esecuzione di un decreto di sequestro preventivo emesso dal gip del Tribunale reggino su richiesta della Dda. Cinque persone, tra imprenditori e pubblici funzionari, sono state denunciate in stato di libertà con l’accusa di abuso d’ufficio e falsità ideologica aggravati dalla finalità di agevolare l’attività della ‘ndrangheta, oltre che per reati paesaggistici ed urbanistici. Le indagini, coordinate dalla Dda di Reggio Calabria, hanno portato ad accertare la realizzazione nella zona jonica reggina – parte della quale sottoposta a vincolo paesaggistico – di opere abusive di imponente portata a favore delle due cosche di ‘ndrangheta.

Un complesso turistico edificato su ex terreno agricolo. Decine di ville realizzate su un ex terreno agricolo prospiciente il mare destinato ad uso turistico-residenziale grazie alla complicità di settori amministrativi comunali: è questo il complesso ”Gioiello del mare” sequestrato dalla Guardia di finanza a Brancaleone ed alla cui realizzazione erano interessate le cosche di ‘ndrangheta degli Aquino e dei Morabito. Il cambio d’uso del terreno sul quale è stato realizzato il complesso turistico è stato ottenuto, secondo quanto è emerso dalle indagini, grazie ad una variante dello strumento urbanistico comunale che sarebbe stata illegittima. Il sequestro e le denunce di oggi rappresentano il seguito dell’operazione Metropolis che nel marzo del 2013 portò all’arresto di alcuni imprenditori collegati alle stesse cosche di ‘ndrangheta coinvolte nell’operazione odierna. Tra di loro, due, Antonio Cuppari, di 50 anni, e Domenico Vitale, di 40, sono tra i cinque denunciati di oggi.

  • Legambiente: “La ‘ndrangheta sempre più nel settore turistico della Calabria”
Legambiente: “La ‘ndrangheta sempre più nel settore turistico della Calabria”

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :