Legami tra le curve e la malavita, in Napoli-Genoa un altro indizio

Creato il 26 febbraio 2014 da Vesuviolive

Lunedì sera durante il match Napoli-Genoa nella Curva A dello stadio San Paolo è comparso uno striscione che recitava così:  «Resterai sempre con noi, Foffy vive» . Solitamente appaiono striscioni che ricordano la memoria di qualche tifoso scomparso di recente, scrivendo frasi del tipo  «Per sempre al nostro fianco», o frasi del genere, ma il tono rimane sempre questo. Ma lunedì sera non è andata così, perché il dettaglio che colpisce lo striscione esposto è il nome Foffy. Infatti gli ultimi episodi di cronaca nera portano questo soprannome a Fortunato Sorianiello, il ragazzo ucciso a Soccavo all’esterno di una barberia lo scorso 13 febbraio. E non si trattava certamente di una vittima delle barbarie camorristiche, ma Sorianiello era ritenuto vicino al clan dei Grimaldi ed abitava in via Catone, nel Rione Traiano, dove ultimamente si sta assistendo ad una fibrillazione delle organizzazioni criminali per il controllo del mercato della droga. Sorianiello era figlio d’arte: suo padre, Alfredo «’o biondo», è attualmente detenuto, un tempo era ritenuto fedelissimo del clan Puccinelli, famiglia camorristica di «peso» tra le palazzine del Rione Traiano. Un accostamento davvero inquietante che dà da pensare e che sicuramente ha fatto drizzare le antenne delle forze dell’ordine e degli investigatori che da sempre studiano i collegamenti che ci sono tra alcune frange estreme della tifoseria organizzata e le organizzazioni criminali.


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