Matteo Renzi si è affidato, oltre che alle ormai famose slide, a 25 “tweet di buone notizie” per comunicare le novità previste dalla manovra. Con l’hashtag #italiacolsegnopiù Renzi ha indicato i principali contenuti della legge:
- eliminazione delle tasse sulla prima casa (dopo il bonus di 80 euro e l’IRAP);
- intervento straordinario sulle case popolari (170 milioni di euro per l’efficientamento energetico);
- dal 15 ottobre 2015, superammortamenti per le aziende che investono;
- semplificazione delle misure per contante, partite IVA e lavoratori autonomi;
- lotta all’evasione attraverso la digitalizzazione, compresa la riduzione del canone RAI a 100 euro;
- numerosi interventi sulla cultura e sull’educazione, con assunzione nella Pubblica Amministrazione;
- aumento dei fondi per la cooperazione internazionale (121 milioni nel 2016);
- taglio dell’IRES al 24% dal 2017;
- investimenti dei Comuni oggi bloccati dal patto di stabilità saranno sbloccati, per 170 milioni di euro;
- fondi per il Sud;
- eliminazione dell’IMU e dell’IRAP agricole e semplificazione;
- 400 milioni per il sociale, con quasi 100 milioni per il “dopo di noi” dei cittadini con disabilità;
- prima misura organica contro la povertà, soprattutto per i minori, 600 milioni di euro nel 2016 e 1 miliardo per il 2017 e 2018; 100 milioni dal “rapporto fertile e fecondo” con Terzo settore, Fondazioni e Comuni;
- 111 miliardi nel 2016 per il Fondo Sanità;
- costi standard per tutti i livelli di governo, e trasparenza sui prezzi;
- introduzione del “Jobs Act dei lavoratori autonomi”, una misura organica su fisco e nuove tutele;
- sostegno sulle pensioni: in assenza della flessibilità, quattro nuove misure (no tax area; opzione donne; salvaguardia; part-time);
- tagli su spese informatiche, riorganizzazione delle partecipate e novità per il personale della PA;
- nessun taglio alle città metropolitane, a fronte del proseguimento dei tagli sulle Province; clausole di salvaguardia azzerate;
- quasi 500 milioni di euro per la contrattazione di secondo livello, per chi contratta produttività e welfare aziendale;
- agevolazioni IRAP per le PMI e ancora sgravi per chi assume anche dopo il 31 dicembre 2015 (sgravio contributivo al 40% fino al 2018).