Lo scopo è ottenere dalla tassa di successione introiti pari ad almeno 1 miliardo di euro, a fronte di 500 milioni di gettito ad oggi percepito dallo Stato.
La tassa di successione e donazione è un’imposta dovuta allo Stato per il trasferimento della proprietà o di altri beni avvenuta in seguito alla morte del proprietario o ad una sua donazione spontanea. Possono essere oggetto di successione e donazione beni immobili, nonché obbligazioni, crediti, denaro e altri beni mobili.
Attualmente la tassa di successione italiana è molto più bassa della media europea. La tassa di successione attuale prevede una franchigia di un milione di euro, al di sotto della quale non vi è alcun prelievo. Oltre tale soglia invece, si distinguono diverse aliquote, a seconda del grado di parentela: del 4, del 6 o dell’8%. Allo studio del governo vi sarebbero l’aumento delle aliquote e l’abbassamento della franchigia sopra la quale scattano i prelievi.
La legge di stabilità del 2015 sarà varata il prossimo 15 ottobre. Sono molte le indiscrezioni trapelate sul suo contenuto: spending review; un intervento per ecobonus e bonus ristrutturazioni; modifiche alla tassazione sulla casa. Ora entra di soppiatto nel provvedimento anche la revisione, al rialzo, della tassa di successione.
La notizia non è stata presa bene da Daniele Capezzone, Presidente della commissione Finanze della Camera, che in una nota ha commentato: «Dopo le già molto preoccupanti indiscrezioni degli ultimi giorni (oggetto ieri di una precisazione governativa per tentare di smentire) sul fatto che nella prossima legge di stabilità ci possa essere una rivisitazione, ovviamente al rialzo, delle aliquote Iva agevolate (latte, pane), oggi Il Sole 24 Ore pubblica una nuova indiscrezione altrettanto preoccupante. Secondo tale indiscrezione, il governo sarebbe intenzionato a rivisitare la tassazione sull’imposta di successione per garantirsi un extra gettito di 500 milioni e portarlo, quindi, da 500 milioni ad 1 miliardo di euro. È bene chiarire che si tratterebbe di una ulteriore mazzata sui contribuenti, dopo gli aumenti delle imposte sui risparmi e della tassa sulla casa». Capezzone si augura «che il governo sia in condizione di diffondere una credibile e netta smentita».