Legge sulle molestie sessuali abrogata? Le femministe sporgono denuncia

Da Marypinagiuliaalessiafabiana


ABROGAZIONE DELLA LEGGE DEL CODICE PENALE SULLE MOLESTIE SESSUALI ( succede in Francia!)

E’ successo tutto molto velocemente, e ho visto la notizia diffondersi a macchia d’olio, nello sconcerto generale dei  media e nella rabbia delle tante associazioni femministe impegnate sul territorio per lottare contro la violenza sulle donne.

Tre giorni fa il Consiglio Costituzionale francese ha deciso di abrogare, con effetto immediato,  la legge istituita Codice Penale nel 1992 per regolare i reati di molestie sessuali.

La motivazione? La definizione di molestia sessuale é stata ritenuta troppo vaga, generica, e per sopperire a questa genericità e difficoltà di definizione si è pensato bene di sopprimerla interamente, non di modificarla, rielaborarla, estenderla o limitarla aggiungendo precisazioni.

Si tratta di un fatto gravissimo per diverse ragioni, molte delle basate su un forse oramai perduto buonsenso comune.

Un vuoto giuridico di questo genere permette l’immunità, l’impunità di chi ha compiuto reato ed é stato denunciato dalle vittime. Le denunce, alla scomparsa della legge, sono decadute. Una sorta di indultone legato ai reati a sfondo sessuale che violano pesantemente la libertà e la dignità delle vittime. Si tratta di reati che spesso avvengono nei luoghi di lavoro, dove diventa difficile difendersi, denunciare, e mantenere il proprio posto senza diventare vittime di licenziamenti, stalking o mobbing.

Un vuoto giuridico di questo tipo disincentiva le vittime a uscire allo scoperto, a denunciare molestie subite, come scoraggia tutte le vittime di violenza che faticano già ampiamente a trovare il coraggio per  denunciare i loro carnefici.

Le vittime, senza questa legge, restano sole, lo stato le abbandona e anziché stare dalla loro parte, dona massima libertà ai malintenzionati, i criminali, i violenti, liberi di agire indisturbati, impuniti.

“722 donne al giorno sono vittime di molestie sessuali”

Un vuoto giuridico così grave dipende anche e soprattutto da un caso privato, perchè di DSK o Berlusconi in giro c’è ne sono tanti, proprio tanti, e per difenderli si piegano le leggi fino a farle sparire.

Gérard Ducray, 70 anni, vice-sindaco  di Villefranche sur Saone, é stato condannato in appello il 15 marzo 2011 per aver molestato sessualmente delle collaboratrici. La condanna prevedeva  tre mesi di prigione e una multa di 5000 euro. Le vittime avevano denunciato le molestie subite, fra cui baci vari forzati, mani appoggiate sulle cosce e così via. Giustificandosi con la scusa di una seduzione maldestra il politico ha pronunciato un dubbio di costituzionalità, chiamato QPC ( questione prioritaria di costituzionalità) al Consiglio Costituzionale relativamente all’articolo 222-33 che definiva il reato di molestia.

Venerdì scorso, questo signore ha vinto la sua causa e l’effetto di questa vittoria ha comportato l’intera cancellazione di una legge ( non solo un’azione che cancella il suo caso giuridico personale, non solo la caduta della condanna emessa contro di lui dalla corte, ma anche l’impunità e la cancellazione di tutti i procedimenti ancora sospesi intentati in materia di molestie sessuali).

LA STAMPA FRANCESE, i quotidiani principali in cui trovate ampliati tutti i punti da me sintetizzati.

Leggete l’articolo su Libération qui, quello su Le Monde qui e qui un articolo pubblicato sul quotidiano Le Parisien dove arrivano le pronte (credibili? ) ma soprattutto interessate risposte di Sarkozy e Hollande, fino a ieri entrambi candidati  alle elezioni presidenziali.

Hollande, uscito vincente dalle elezioni di ieri, e quindi neo-presidente della Repubblica francese, aveva già espresso qui  le sue intenzioni per riparare il danno creatosi con l’abrogazione della legge.

LE REAZIONI: Femminismo, solidarietà, cittandinanza attiva

Tra venerdì e sabato mattina, al richiamo del tam tam twitter/facebook/blog di tutte le associazioni femministe, c’è stata una manifestazione di dissenso a cui ho naturalmente preso parte e di cui vi posto qualche fotografia. Partito da Palais Royal/Musée du Louvre , il corteo di manifestanti é arrivato fino al Commissariato di Polizia del primo arrondissement, per accompagnare le rappresentanti dell’AVFT (Association européenne contre les violences faites aux femmes au travail)  a  denunciare, a nome di tutte le vittime,  il Consiglio Costituzionale colpevole di aver cancellato interamente, e non modificato o revisionato, una legge così importante.

Qui il resoconto dei fatti e  motivazioni della denuncia.

I e le manifestanti, circa 300 persone mobilitatesi da un giorno all’altro quando ancora la notizia non era stata resa ufficiale dalle comunicazioni pubbliche del consiglio, hanno bloccato l’ingresso del commissariato manifestando con cartelloni e slogan e parlando con i numerosi giornalisti presenti.

Si é trattato di un evento senza precedenti in quanto nessuno in Francia aveva mai denunciato prima d’ora il Consiglio Costituzionale. Se volete, potete trovare qui il verbale della denuncia.

Ricapitolando, ripensando l’accaduto…..

Abrogare una legge come questa é un atto incivile, un atto anti-democratico, un atto che calpesta biecamente l’idea stessa di giustizia e i principi su cui essa si basa.

Un reato che resta impunito, non contemplato dal codice pensale, non è più un reato, non viene quindi ritenuto tale. Le leggi cambiano la percezione culturale di un reato, la modificano, le leggi dovrebbero aiutare i cittadini a capire cosa é giusto, cosa non lo é. Cosa dovremmo dunque pensare ora? Che molestare é possibile, che non é un reato? Che non é grave? Quale sarà il prossimo passo, liberalizzare lo stupro? Il femminicidio?

E’ importante reagire. Le Associazioni femministe francesi che lottano contro la violenza sulle donne, pur operando in completa autonomia, non disdegnano i contatti con la stampa maintsream. Questo ha reso le loro azioni spesso efficaci. A pochi giorni dalle elezioni é stato naturale chiedere inoltre un impegno a interlocutori politici dal peso importante, penso ai candidati che dopo poche ore hanno fornito un comunicato stampa e una risposta inerente la legge gravemente scomparsa.

Penso ad associazioni impegnate come l’AVFT, a L’association Mémoire Traumatique et Victimologie, a Femmes Solidaires, e a tutte le associazioni e realtà unite nel movimento di cui trovate la lista integrale qui.

Questi i passaggi: notizia dell’abrogazione – reazione di blog individuali e collettivi – organizzazione della movimentazione- reazione sul territorio attraverso la manifestazione e il corteo in piazza- atto concreto di denuncia dell’accaduto. 

  Restiamo vigilanti e combattiamo per difendere i nostri diritti. Non lasciamo che la violenza sulle donne venga trattato come un normale fatto di cronaca. Militiamo per cambiare le cose, pretendiamo che lo stato e le leggi ci difendano, lavoriamo per sensibilizzare e innalzare il livello di consapevolezza.

Quante di noi sono state molestate? Quante di noi hanno avuto il coraggio di parlarne, di denunciare?

Vi terrò aggiornat*


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