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Leggende Friulane Il ponte del Diavolo di Cividale

Creato il 24 aprile 2012 da Emanuelesecco
Leggende Friulane Il ponte del Diavolo di Cividale
Ed eccoci ancora qui per l'appuntamento settimanale con le leggende friulane. Oggi voglio presentarvi una di quelle che preferisco in assoluto e che, fin da quando ero bambino, mi ha affascinato.
Per oggi lasciamo da parte spiriti e fantasmi comuni, questa volta abbiamo a che fare con il Diavolo in persona.
Prima di lasciarvi al testo vero e proprio vorrei portarvi a conoscenza di qualche nozione riguardante la storia della cittadina friulana.
Cividale del Friuli ha alle spalle una storia antichissima, infatti sono numerosissime le testimonianze di stanziamenti umani risalenti al Paleolitico e al Neolitico. Molti reperti, poi, ci consigliano il fatto che Cividale fosse un'importante stanziamento per le popolazioni celtiche e venetiche fin dal IV sec. a.C.
Data la sua importanza strategica Giulio Cesare eleva il borgo al rango di forum, dandole così il nome di Forum Iulii, nome poi rappresentativo per l'intera regione; comincia a non essere più un semplice castrum di natura militare.
In tarda epoca romana, nel V sec. d.C., Cividale diviene la capitale della Regio X Venetia et Histria (regione italiana comprendente l'Istria e l'attuale Triveneto) a seguito della distruzione della città di Aquileia.
Leggende Friulane Il ponte del Diavolo di Cividale
Con la giunta dei Longobardi, Forum Iulii divenne la capitale del primo ducato longobardo in terra italiana. Qui sorsero edifici imponenti e prestigiosi e nei dintorni sorsero diversi luoghi fortificati.
Nel 775 il ducato del Friuli venne invaso dai Carolingi che, dopo aver sconfitto i Longobardi proprio a Cividale, istituirono la marca orientale del Friuli con capitale la cittadina stessa, assegnandole Civitas Austriae come nome.
Cividale rimase il massimo centro politico e commerciale di tutto il Friuli, rivaleggiando dal XIII secolo con Udine, la quale era in forte ascesa favorita da una più congeniale posizione geografica. La città vide sorgere monasteri e conventi, palazzi e torri, qui posero residenza le più importanti casate parlamentari del Friuli e ne fiorirono di altrettanto dignitose. Le lotte intestine friulane, durante le quali Cividale era spesso alleata dei conti di Gorizia e dei nobili castellani contro Udine, trovarono via via una più serrata intensità sino a concludersi convulsamente nel 1419, quando Venezia si decise di invadere la regione. Cividale si diede alla Serenissima stipulando una solenne pace.
Tra il 1598 e il 1599 si sviluppò una drammatica epidemia di peste. Tra la fine del Cinquecento e l'inizio del Seicento, Cividale fu teatro di una lunga faida che coinvolgeva pressoché tutte le famiglie nobili locali creando non pochi grattacapi ai rettori veneti.
Nei secoli successivi, con continue guerre e cambiamenti di regno, la cittadina non riuscì più a trovare il suo ruolo di importanza primaria, sottrattole (per così dire) dalla città di Udine, in posizione nettamente migliore rispetto a Cividale. Una nota della storia più recente riguarda il bombardamento aereo subito durante la Prima Guerra mondiale, dopo la disfatta italiana di Caporetto, durante il quale il Ponte del Diavolo venne completamente distrutto. Alla fine della guerra venne comunque ricostruito, anche senza l'aiuto del Diavolo in persona.
Leggende Friulane Il ponte del Diavolo di Cividale
 Chiusa la parte storica, ecco a voi la leggenda riguardante il Ponte del Diavolo:

La leggenda narra che anticamente i cittadini di Cividale si riunirono in assemblea per escogitare il modo di costruire un solido ponte in pietra, che congiungesse le due sponde del Natisone.
Non riuscendo a concludere nulla, i cividalesi invocarono il Diavolo. Quest’ultimo si presentò con tanto di occhi rossi, coda, corna, offrendo il proprio aiuto per la realizzazione del ponte, ma pretendendo in cambio l’anima del primo cividalese che vi sarebbe transitato.
L’assemblea accettò le condizioni del Diavolo, il quale in una sola notte edificò la struttura. Ci fu anche l’intervento della madre del Maligno, che trasportò nel suo grembiule un grande masso (su quest’ultimo poggia ancor oggi il pilastro centrale del ponte) e lo depose nel bel mezzo del fiume.
La mattina seguente il Diavolo pretese la ricompensa. Egli venne però ingannato, infatti i cividalesi fecero attraversare il ponte da un cane (o gatto secondo un’altra versione della leggenda). Il Diavolo, infuriato con i cittadini e per l'inganno subito, cercò di distruggere la costruzione, ma una Croce, seguita dal popolo, lo mise in fuga.

Sperando di non avervi annoiato troppo con la parte storica, vi saluto.
A presto!
E. 

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