Leggere fa bene alla salute. Soprattutto i libri di Autodafé

Creato il 12 marzo 2012 da Autodafe

di Cristiano Abbadessa

Lo dicono gli scienziati, a cominciare da medici e psicologi: leggere fa bene alla salute. Fra le attività sedentarie, è quella che, per svariate ragioni, risulta maggiormente indicata per i suoi effetti positivi sul benessere psicofisico. Ma vi è di più: se analizziamo i risultati presentati in recenti convegni e simposi internazionali, scopriamo che a far bene alla salute sono proprio i libri pubblicati da Autodafé. Che non viene espressamente citata, ma è come se lo fosse.
Leggere fa bene agli occhi, dicono gli scienziati. Contrariamente alla credenza secondo cui la lettura affatica la vista, in realtà si tratta di un’attività molto riposante, a differenza del guardare la tv o un film al cinema, perché il bianco e nero della carta stampata ha effetti rilassanti, mentre i colori, talora troppo forti o troppo vivi, di tv e cinema finiscono per stancare la vista e alterarne la percezione. Ovviamente i benefici per gli occhi si avvertono soprattutto leggendo quei libri che sono stampati in caratteri più grandi e visibili, specie rispetto ai quotidiani e ai rotocalchi, e che, rispetto a questi ultimi, non presentano il fastidioso inconveniente di box colorati. Viene poi da sé che gli effetti benefici sono amplificati quando il libro è stampato su una carta adeguata, per colore e opacità; gli studi citano espressamente la carta Fedrigoni, che è quella (pur costosa) su cui stampiamo le opere della nostra casa editrice.
Persino banale sottolineare che gli scienziati ricordino quanto il silenzio, prerequisito essenziale per la lettura, abbia a sua volta effetti benefici sul sistema nervoso e sensoriale. A parte i disturbi all’udito che possono verificarsi con la frequentazione di ambienti troppo rumorosi, va ricordato che gli improvvisi sbalzi di volume rappresentano una scossa emotiva di complicata gestione. Meglio leggere, dunque, piuttosto che affidarsi alle amplificazioni di tv e film, ma in questo senso è soprattutto pericolosa la musica: dannosissima, in particolare, se viene ascoltata in affollati concerti, in locali dall’acustica ridondante (come le discoteche) o, ancora, attraverso cuffie e auricolari che sparano direttamente nell’apparato uditivo suoni troppo violenti.
Gli scienziati, e questo è meno scontato, sostengono anche che è meglio leggere libri nella loro lingua originale, evitando le traduzioni. Questo perché a volte nel lettore mediamente colto possono scattare dei meccanismi di ritraduzione, quando si chiede quale poteva essere l’espressione usata in originale dall’autore, verificando mentalmente la bontà e l’efficacia del lavoro del traduttore; operazione che affatica e distrae, riducendo gli effetti del rilassamento propri della lettura. Benissimo quindi leggere direttamente in inglese, spagnolo o francese, se si è ottimi poliglotti; ma in ogni caso, per un lettore italiano, più sicuro e riposante leggere autori italiani (come i nostri).
Leggere narrativa, ci dicono ancora gli esperti, è meglio che leggere saggistica. Si tratta di un’attività più rilassante, più ricreativa e rigenerativa. Ma, al tempo spesso, è anche una lettura che mette in moto processi di ricostruzione visiva, stimola la fantasia e aguzza la creatività.
Fra la narrativa, inoltre, gli scienziati sostengono che sia da preferire quella attenta alla realtà sociale (esattamente come quella di Autodafé). Perché aiuta il lettore a restare aggiornato e sensibile, civilmente presente alle grandi tematiche del nostro tempo, ma attraverso una forma rispettosa degli equilibri psichici. Meglio la mediazione letteraria, infatti, della brusca carica ansiogena trasmessa da telegiornali e notiziari radiofonici. E meglio un’attività consapevole e dai tempi dedicati come la lettura, piuttosto che il disordine emotivo che finisce per generarsi attraverso la consultazione compulsiva dei siti informativi online, nella logica dell’eterna connessione alienante.
In pratica, senza nominarci, gli scienziati e gli sudiosi dicono esattamente che leggere i libri di narrativa pubblicati da Autodafé fa bene alla salute, fisica e psichica.
In tempi di salutismo, bisognerebbe costruirci sopra una campagna mediatica conseguente.


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