Domenica sul Corriere della Sera – Salute è uscito uno speciale sui benefici terapeutici della lettura. Diverse sono le patologie per le quali la guarigione si accelera leggendo, ma soprattutto veniva descritto l’aumento in chi legge del tasso empatia: ovvero la capacità di relazionarsi con gli altri.
I romanzi – soprattutto tra gli adolescenti – schiudono nuovi punti di vista sul mondo, raccontano emozioni e tribolazioni dei nostri simili e ci rendono più disponibili a prendere in considerazione i travagli dei nostri vicini di banco o di pianerottolo.
L’esercizio di “mettersi nei panni” di qualcun’altro che la lettura richiede crea la predisposizione a fare altrettanto nella vita quotidiana.
Alla base di tutto c’è principalmente un deficit lessicale che ci impedisce di riconoscere i nostri sentimenti; la lettura ci aiuta a chiamarli per nome e farci i conti.
La psicoterapeuta ed esperta di biblioterapia, Rosa Mininno, così sintetizza:
«La lettura è fondamentale nei giovanissimi proprio per gli effetti sulle capacità di relazione. A molti ragazzi manca la capacità di comprendere che cosa prova l’altro in una situazione difficile, pensiamo ai casi di bullismo o stalking. Migliorare l’empatia significa anche prevenire questi comportamenti, oltre che favorire il dialogo interiore dei giovani…».
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