L'OPAL è l'Osservatorio permanente sulle armi leggere ed anche quest'anno ci propone il suo annuario con cifre e segnalazioni relative ad un grosso ed annoso problema che mette in crisi da sempre la cultura della "non-violenza".
L'analisi del testo è a 360 gradi e riguarda il pianeta nella sua interezza, lì dove si fabbricano e si esportano e si acquistano armi.
In particolare si analizza la situazione dei Paesi dell'Unione Europea nello specifico di Francia, Germania ed Italia.
E per l'Italia la maggiore imputata è la città di Brescia con le sue note fabbriche d'armi che, con buona volontà, avrebbero potuto essere riconvertite.
Discorso avviato molti anni addietro ma che nei fatti è stato disatteso se non salvo per pochissime eccezioni come, ad esempio, la Beretta.
Le armi leggere, oltre ad essere vendute,nonostante gli embarghi driblati, a Paesi belligeranti, sono anche quelle che vengono adoperate dai cacciatori nello sport venatorio, pratica esecrabile e che, magari, finiscono pure nelle mani di un qualche squilibrato come è accaduto a Firenze, giorni fa.
E ciò é alimentare, senza riflettere sulle conseguenze, il falso mito del "giustiziere" di non si sa che cosa, preso in prestito ovviamente da certe fiction americane, che ci arrivano fin dentro casa sugli schermi della tv e quindi in definitiva poi soltanto l'input ad uccidere per il gusto di uccidere.
E che ,come purtroppo abbiamo visto, accade.
L'OPAL è una onlus , che riunisce diverse associazioni, tra cui anche diverse realtà ecclesiali missionarie.
Il suggerimento e la proposta di lettura sono finalizzati ad una riflessione serissima da cui, ai nostri giorni, non si può prescindere, considerando le numerose guerre palesi e anche quelle" sommerse",a bassa intensità, di cui è teatro il nostro mondo.
E di cui non sempre veniamo a conoscenza attraverso i "media".
Importantissima anche la questione riguardante l'uranio impoverito e chi vi specula realizzando enormi profitti, del quale si affronta nel libro l'argomento con dovizia di particolari.
A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)