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Leggo che parecchi politici auspicano che al Quirinale venga eletta una donna, ieri l’ha detto anche Fini. Io vedrei bene la Brambilla rappresenterebbe al meglio nel mondo che tipi siano gli italiani.

Creato il 07 febbraio 2013 da Slasch16

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Per come ha ridotto l’Italia il berlusconismo penso che la Brambilla sia la degna rappresentante, la sintesi dell’italiano medio, la maggioranza silenziosa che governa il Paese dalla liberazione in poi.
Un po’ xenofoba, un po’ razzista ma amante degli animali, un po’ bigotta ma frequentatrice dei viali, timorata di Dio ma peccatrice.
L’Italia dovrebbe cambiare il suo emblema, obsoleto, caratterizzato da tre elementi: la stella, la ruota dentata, i rami di ulivo e di quercia e sostituirlo con Giano Bifronte.

Il ramo di ulivo simboleggia la volontà di pace della nazione, sia nel senso della concordia interna che della fratellanza internazionale.
Il ramo di quercia che chiude a destra l’emblema, incarna la forza e la dignità del popolo italiano. Entrambi, poi, sono espressione delle specie più tipiche del nostro patrimonio arboreo.
La ruota dentata d’acciaio, simbolo dell’attività lavorativa, traduce il primo articolo della Carta Costituzionale: “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”.
La stella è uno degli oggetti più antichi del nostro patrimonio iconografico ed è sempre stata associata alla personificazione dell’Italia, sul cui capo essa splende raggiante. Così fu rappresentata nell’iconografia del Risorgimento e così comparve, fino al 1890, nel grande stemma del Regno unitario (il famoso stellone); la stella caratterizzò, poi, la prima onorificenza repubblicana della ricostruzione, la Stella della Solidarietà Italiana e ancora oggi indica l’appartenenza alle Forze Armate del nostro Paese.

Noi italiani siamo tutti un po’ Giano Bifronte, viviamo con la doppia personalità dalle cose più banali alle scelte di fondo come la religione e la Democrazia, la politica.
Se lasciamo la nostra auto in divieto si sosta è accettabile, non c’era posto, se la lascia un altro è un rompicoglioni , dovrebbero dargli la multa e portargli via la macchina.
Accusiamo gli evasori ma non didegniamo un po’ di nero, se la figlia del vicino rientra alle tre di notte è certamente un po’ zoccola se lo fa nostra figlia è una con la testa sulle spalle.
Il nostro è un Paese dove per la maggioranza silenziosa e conservatrice il matrimonio, la famiglia, è sacra.
Partecipano al Family Day anche se sono divorziati o vanno regolarmente a puttane, siamo il paese degli utilizzatori finali.
Viviamo a spanne. Intransigenti con gli altri, specialmente se immigrati, di manica larga con noi stessi e la nostra famiglia.
Se in classe con nostro figlio c’è un violento va punito e sospeso, se viene sospeso nostro figlio andiamo a scuola e picchiamo i professori. Come si sono permessi?
Io penso che l’italiano medio sia rappresentato da una signora del mio quartiere, dalla sua filosofia che la dice tutta sul nostro modo di pensare.
Un mattino ero giù con Lulù ed ho visto la signora in questione uscire dal box con la sua auto , una scena allucinante, che spiega più di molte ricerche sociologiche la nostra filosofia.
La sua auto era contromano ed è questo fatto che ha attirato la mia attenzione, mi sono avvicinato per avvisarla ma non ho fatto in tempo, la signora si è fatta il segno della croce ed è partita come un razzo.
Noi siamo il popolo innocente, la colpa è sempre degli altri.  Nessuno è in grado, o merita, di rappresentarci ed è per questo che protestiamo, non votiamo, ci dividiamo su ogni cazzata perchè noi siamo i duri e puri e ci fa schifo tutto perchè in fondo gli unici che meritano di rappresentarci siamo noi stessi.
Purtroppo non raggiungiamo mai il quorum.
Siamo talmente puri ed innocenti da non sentirci liberi se non lo sono anche gli altri, non abbiamo diritti se i diritti non sono di tutti. Spacchiamo il capello in due, troviamo la pagliuzza nell’occhio di chiunque e quindi ci dividiamo. Siamo coscienti che nessuno è in grado di governare da solo purchè non si governi con Monti, con il M5S, anche se in questo caso è il M5S che si chiama fuori. Non va bene neppure Ingroia e la specialità della casa, alludo all’opposizione al berlusconismo, è la lotta intestina.
Non cerchiamo di valorizzare quello che ci unisce ed esaltiamo quello che ci divide.
Noi siamo quelli dalla doppia morale, fatta la morale ad un metro la nostra vale 70 centimetri quella degli altri 30.
Siamo femministi con un ma, anche più di uno. Siamo contro la violenza e poi andiamo a casa a picchiare i figli.
Facciamo il tifo per la Guardia di Finanza che incastra i commercianti di Cortina ma non chiediamo mai lo scontrino. Siamo un popolo che ha in se stesso il peggior nemico, ragioniamo con la pancia e non utilizziamo il cervello. Io penso addirittura che parecchi di noi ragionano con l’intestino, pensa e produce stronzate.
Per questo ritengo che la Brambilla sia la più adatta a rappresentarci  al Quirinale.
Femministi, ma conservatori, ritengo che la Brambilla sia il miglior esempio di testa coda della donna-femmina, che rappresenta anche il testa coda dell’uomo-maschio.
Anche Lulù, la mia cagnolina, è femmina ma è innocente e non può aspirare al Quirinale, non saremmo degni di essere rappresentati da lei.
Quando anche noi avremo una logica, un’etica di tipo protestante, nel senso di integerrima, senza nessun alibi di confessione-assoluzione, potremmo considerarci un popolo civile.
Ce la farà “il più grande piazzista del mondo” (la definizione è di Montanelli) a recuperare almeno in parte i voti perduti?
Io penso di no, ma incrocio le dita, siamo un popolo di promesse ma pochi fatti.
Per la Michela un consiglio, cambi le calze prima di salire al Quirinale.


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