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L'agricoltura tradizionale prevede l'utilizzo di prodotti chimici per la produzione di prodotti dall'alto valore estetico e facilmente piazzabili sul mercato. Molto spesso per debellare parassiti e nutrire il terreno si usano diserbanti e fertilizzanti che hanno un potenziale effetto dannoso per i consumatori. L'agricoltura biologica invece tende ad armonizzare i processi naturali per la coltivazione dei prodotti e il risultato è che hanno un elevato potere nutrizionale e sono molto genuini. Per la coltivazione dei legumi biologici si devono analizzare le caratteristiche del clima e successivamente quelle del terreno. Quello migliore è sicuramente di tipo franco, in quanto possiede ottime capacità drenanti. La temperatura ottimale per la germinazione deve essere compresa tra 20 e 29 gradi. Tra due cicli di coltivazione è necessario un intervallo che non deve essere inferiore a tre anni. Un intervallo minore potrebbe influire sulla quantità e sulla qualità della produzione.
I legumi biologici rilasciano nel terreno importanti sostanze quali l'azoto che lo arricchiscono e lo rendono ideale per le colture successive di verdura e ortaggi. Per consentire un maggiore rilascio di queste sostanze è necessario evitare avvallamenti ed eccessivi ristagni d'acqua. Per ovviare a questo inconveniente si deve provvedere all'installazione di una rete scolante. Inoltre si deve prestare attenzione all'aratura in quanto una troppo profonda causa la perdita delle sostanze organiche impoverendo il terreno e rendendo nullo l'effetto della coltivazione dei legumi biologici. I legumi biologici sono benefici per il terreno anche grazie alle tecniche fertilizzanti impiegate per la loro crescita che assicurano la rigenerazione continua delle sostanze nutritive: letamazione e sovescio.
Talvolta per la coltivazione dei legumi biologici occorrono particolari fertilizzanti. In caso la semina avvenga dopo il raccolto dei cereali, è necessario un fertilizzante organico ad effetto immediato da distribuire appena prima della semina come la pollina o i residui di macellazione. Ovviamente trattandosi di prodotti naturali occorre prestare particolare attenzione alla semina che non deve essere troppo concentrata, ma rispettare almeno uno spazio di 6 centimetri tra un seme e l'altro e circa 40 centimetri tra le varie file. I cicli colturali di piante troppo vicine o troppo distanti è ugualmente dannoso in quanto la fertilizzazione e gli attacchi dei parassiti e delle erbe infestanti possono essere molto difficili da contenere e debellare. I veli di polipropilene sono molto utili nella coltivazione di legumi biologici molto rapida come farro, fagioli e lenticchie che hanno una durata di circa due mesi. In questo modo si proteggono le piante dalle gelate.
La coltivazione di legumi biologici pur essendo molto semplice presenta una problematica molto diffusa: la comparsa di erbe infestanti. Non essendo impiegati diserbanti chimici le erbe trovano terreno fertile per riprodursi e per mettere in serio pericolo la salute delle piante. Per controllare la loro espansione si può ricorrere alla tecnica della "falsa semina" che ha lo stesso potere preventivo del pirodiserbo. Inoltre le erbe infestanti possono essere controllate effettuando delle zappature tra le file. Bisogna prestare molta attenzione agli strumenti da utilizzare. Sono sconsigliati gli strumenti rotanti (frese), preferire invece i sarchiatori soprattutto per sterminare le erbe della specie "portaluca". La diffusione di erbe infestanti generalmente si riduce in presenza di terreni poco ricchi di sostanze organiche, ma non è possibile fornire altri dati in quanto la natura riserva molte sorprese!