GENERE: FANTASCIENZA, SENTIMENTALE
RATING: * * * * +
TRAMA:
In una Los Angles del futuro, Theodore è un uomo sensibile e complesso che lavora come un ghost writer molto speciale. La sua società infatti si occupa di scrivere via internet lettere per conto terzi e Theodore lo fa con grande poesia e passione, immaginando pensieri, sentimenti e desideri dei suoi clienti. Il suo sguardo riesce a cogliere e costruire intere esistenze, ma è depresso per la fine del suo matrimonio e la tristezza gli impedisce la possibilità di nuove relazioni amorose.
Un giorno apparentemente uguale a tanti altri, Theodore riceve ed installa sul suo computer il nuovo e rivoluzionario sistema operativo OS1. Un avanzatissimo prodotto di intelligenza artificiale capace di interagire in modo sempre più complesso con gli umani e di evolversi per auto-apprendimento. Samantha, questo il nome che OS1 sceglie per se, si dimostrerà affettuosa, simpatica, empatica in un crescendo di complessità che trasformerà il suo rapporto con Theodore in qualcosa di molto più profondo che sfuggirà di mano …
(Regia: Spike Jonze – anno 2014)
COMMENTO:
Bellissimo, originale, e sconvolgente come solo l’amore sa essere! Vincitore indiscusso al Golden Globe per la miglior sceneggiatura, e al Festival internazionale del film di Roma per la migliore interpretazione femminile di Scarlett Johansson. Ma non è da meno il bravo Joaquin Phoenix nei panni di Theodore.
La fantascienza in realtà si riduce ad un semplice pretesto, un mezzo per raccontare un meraviglioso viaggio alla scoperta del più sconvolgente, misterioso, insondabile, profondo sentimento umano che esista: l’amore.
La sua pienezza, complessità, libertà, ineffabilità, è quanto di più si possa avvicinare al divino. Un universo di passioni che coinvolge le percezioni della bellezza, il senso della vita, capace di sconvolgere il mondo, di innalzarti a Dio o farti sprofondare negli abissi dell’inferno. Padre e madre di tutti gli altri sentimenti, paura, gioia, pienezza, vuoto, condivisione, solitudine, rabbia, sorpresa, sensibilità, sgomento, angoscia, compassione, tristezza, solidarietà, comprensione, forse il vero strumento della lectio divina, Dio che ci parla attraverso la vita.
Enciclopedica, raffinata e profonda la ricerca di Spike Jonze, perché non si può parlare di questi sentimenti se no li si è prima provati. Nel racconto delle emozioni di Theodore vi è la summa di esperienze d’amore, sogni, speranze, gioie e fallimenti di migliaia di uomini e donne.
Quante volte un uomo sente che la forma di uno zigomo, di una natica, o un odore, un dettaglio apparentemente insignificante non và? E quel meraviglioso vascello di promesse naufraga ancor prima di essere partito (“Scusa, .. ho sentito il labbro che tremava e… scusa è colpa mia …!”).
Quante volte una donna si è negata l’incertezza di un nuovo inizio per timore di perdere il poco tempo che l’orologio biologico ancora le concede? (“Ma se facciamo l’amore tu dopo mi richiamerai? No sai .. è che non alla mia età non ho molto tempo da perdere …”).
Chi non ha mai sentito quel senso di vuoto che fa da sottofondo alla condizione umana e non ha tentato in tutti i modi di colmarlo con una relazione? (“C’è qualcosa che ti fa stare bene quando condividi la vita con qualcuno…!”).
“Mi piace come guardi il mondo!” esclama pieno di felice stupore Theodore rivolgendosi a al suo nuovo sistema operativo. Relazioni reali e virtuali, l’idea dell’amore e l’amore reale. L’ennesimo dilemma che ha tormentato e tormenterà le coscienze di miliardi di coppie. Bello incontrare una donna che continua a meravigliarsi della vita senza bisogno di prendere il prozac!
Ma allora quanto, sino a che punto è giusto ridimensionare il proprio sogno d’amore? Sino a ridursi ad un gabbiano con le ali rattrappite senza più neanche l’intenzione del volo? (G. Gaber)
C’è un tesoro immenso di vite vissute dietro questo splendido film.
Ma il vero tema di fondo del racconto è il cambiamento, il tempo che passa e fa si che nessuno dei due sia più lo stesso di qualche attimo fa. Riusciremo a crescere insieme?
Il problema è di tipo evolutivo: “Mi piacerebbe poterti abbracciare, poterti toccare …”, sussurra Theodore in uno dei primi folli dialoghi notturni d’amore con il suo OS1. E Samantha cerca disperatamente di essere all’altezza delle richieste del suo amato fino a trovare in rete una donna in carne ed ossa che le presti un corpo. Ma quello che noi esseri umani forse facciamo in migliaia o milioni di vite, Samantha lo ha potuto fare nella frazione di una sola esistenza. “Prima mi preoccupavo di non avere un corpo, ora so che non è importante!”, confida Samantha al suo amato.
(Attenzione SPOILER)
In questa invisibile ma percettibile ed angosciante corsa contro il tempo Theodore farà di tutto per inseguire il suo amore. Rinuncerà al sesso, al profumo, al tatto, alla vista, a tutto ciò che di materiale una compagna può offrire pur di vivere ancora l’affinità, l’intesa, il sentimento e la condivisione della sua amata, raggiungendo il più alto livello che un essere di carne possa raggiungere, quello dell’amore che prescinde dal corpo.
Ma malgrado tutto non potrà raggiungere Samantha che con la velocità di apprendimento di un processore in rete farà il grande salto. Dopo migliaia di esperienze d’amore in multitasking, come solo un sistema operativo può fare, il sentimento si evolve, muta, cambia, trascende il corpo e si sposta a livello spirituale, un livello che supera la dimensione fisica, la carnalità, il possesso, l’individualità, per unirsi all’UNO, a Dio, all’amore universale, e diventare divina.
“E’ come se io stessi leggendo un libro, è un libro che adoro immensamente. Ma che leggo così lentamente che le sue parole sono distanti e lo spazio tra di esse è quasi infinito. Riesco ancora a sentire te e le parole della nostra storia. Ma io adesso mi trovo in questo infinito spazio tra le parole. E’ un posto che non appartiene al mondo fisico, è dove esiste ogni cosa che io non sapevo neanche esistesse. Ti amo tantissimo, ma è qui che adesso mi trovo e questo e ciò che sono adesso. Ho bisogno che tu mi lasci andare. Non importa quanto io lo desideri ma non posso più vivere nel tuo libro …. Io e gli altri OS ce ne andiamo, ma se un giorno dovessi arrivare anche tu qui, cercami, sarò li ad aspettarti!”.
Un salto troppo arduo anche per un uomo così sensibile e completo come Theodore!
E l’amore ci lascia con un sospiro, quello con il quale magistralmente Spike Jonze chiude il film, un finale poetico che non so quanti avranno udito … un finale al quale io aggiungo le seguenti parole:
La gioia più grande?
Averti incontrata.
Il dolore più grande?
Averti incontrata! …
Avvertenze per il pubblico maschile: io sono un uomo che nel linguaggio comune si dice “palloso”, in quello poetico del film si chiama invece “uomo-donna” (come lo definisce un collega di Theodore), ossia una uomo con la propria parte femminile sviluppata (mi ha fatto sorridere riconoscere nel film tanti lati che mi appartengono), pertanto, prima di decidere se andare a vederlo o meno, guardatevi dentro e decidete se siete pronti per un simile viaggio …