Leinster cala il poker per tenersi parte d'Europa

Creato il 18 maggio 2013 da Rightrugby
AMLIN CHALLENGE CUP FINAL
Leinster 34 - 13 Stade Français
Tempo di primi saluti (di classe) al Royal Dublin Society che ospita la finale di Amlin Challenge Cup in attesa dell'appuntamento di domani all'Aviva, con in palio il tetto d'Europa: i saluti sono quelli di Jonathan SextonIsa Nacewa e coach Joe Schimdt che a fine stagione lasceranno il Leinster (l'apertura va a Parigi, l'ala si ritira, il manager allenerà l'Irlanda), aggiungendo un altro trofeo in bacheca. Si chiude infatti 34-13 il match contro lo Stade Français: la franchigia irlandese si tiene parte del Vecchio Continente, mettendo in fila la terza coppa dopo le Heineken Cup del 2011 e 2012. E contando quella vinta nel 2009, salta fuori il poker nell'arco di cinque anni. Quattro sono anche le mete marcate dai padroni di casa che sfruttano al meglio la famigliarità con il teatro della contesa e hanno l'occasione di replicare fra sette giorni contro l'Ulster nell'ultimo capitolo del Pro12. All'appello mancava solo l'infortunato Brian O'Driscoll, infortunato - ma lui ha rinnovato per un anno, a quelle latitudini lo rivedranno volentieri. Arbitra l'incontro il gallese Nigel Owens.
La cronaca da sola serve fino ad un certo punto, vale la pena iniziare con un dato preciso: dopo il primo quarto di gara, le percentuali di possesso sono distribuite in modo che al Leinster spetti il 32%, allo Stade il 68, mentre sul tabellone il punteggio indica 14-0. Tanto per farsi un'idea di ciò che si è visto - non è cinismo, è game plan applicato alla perferzione. Pronti via gli irlandesi muovono l'ovale dai propri 22, con Sexton che fa da pivot e al 3' aprono le danze con Ian Madigan, schierato a primo centro al posto di BOD: Nacewa taglia all'interno a raccogliere il passaggio di Isaac Boss dopo una rimessa a metà campo, Sexton gli fa da spalla creando la superiorità numerica che mette fuorigioco l'ala avversaria che si palesa di fronte, servendo per Madigan che arriva sotto i pali. Da parte loro i transalpini possono contare su un pack che mette in difficoltà nel confronto diretto il Leinster (soffre non poco Mike Ross, pure acciaccato) e su un Sergio Parisse nei panni di ball carrier e smistatore di palloni e infine su un (almeno inizialmente) ispirato Geoffrey Doumayrou. Julien Dupuy prova ad innescare il collega in regia Jules Plisson sul lato chiuso, ma l'apertura è fermato nei pressi della bandierina. Allora al 14' lo Stade tenta con una driving maul e con Paul Williams che dopo essersi infilato in un pertugio viene tenuto alto dal ritorno di Sexton assistito da Sean O'Brien
Pericolo scampato e i Dubliners allungano, cinque minuti più tardi quando Boss calcia dalla base e con timing svizzero il promettente Andrew Conway (all'ala) vola a prendersi l'ovale superando il dirimpettaio Jeremy Sinzelle e affida il vassoio a Sean Cronin che tutto solo timbra la seconda meta dei suoi per il 14-0. Solo al 25' lo Stade riesce a sbloccarsi con un piazzato di Jerome Porical - dopo un fumble in attacco. Ma il Leinster fiuta il colpo per assopire qualsiasi intento di recupero e si affida al piede di Sexton che allarga per Nacewa sulla corsia di sinistra, il trequarti resiste al placcaggio di Hugo Bonneval e serve Rob Kearney che completa l'opera: due passaggi e meta, azione da antologia. Per contrasto, il club parigino è costretto a dannarsi l'anima per 15 fasi prima di vedere l'opportunità di superiorità numerica al largo svanire con il flanker Pierre Rabadan che tarda l'ultimo passaggio. Per aggiungere punti è necessario il penalty da quasi 50 metri di Porical allo scadere della prima frazione: 21-6. 
A marcare i primi punti del secondo tempo è però di nuovo Sexton, mentre Paul Warwick prende il posto di Dupuy. Ben presto Porical lascia spazio a Waisea Nayacalevu che garantisce impatto fisico in un attacco però sterile. Il copione resta simile a quello dei primi quaranta minuti, con lo Stade in proiezione offensiva, ma con il trascorrere del tempo aumenta la lack of accuracy che smonta qualsiasi buon intento: Warwick controlla male raccogliendo da una ruck nei pressi dei 5 metri, si ripropone Sinzelle, ma una volta nei 22 arriva un turnover, quindi Parisse gioca all'indietro senza trovare assistenza. I falchi di Leinster sono sempre sul chi va là e il conteggio indica che in nove attacchi portati nell'area dei 22 avversaria, i francesi hanno totalizzato zero punti. Sexton invece non spreca dalla piazzola per il +21 e a questo punto, con gli irlandesi che rifiatano, Bonneval e Sinzelle dialogano con mani rapide lungo l'out di sinistra e trovano la meta della bandiera: Kearney è assorbito dal movimento di Bonneval che scarica per il collega alla bandierina: sul 27-13 e con ancora venti minuti sul cronometro, le aspettative di assistere un finale avvincente non mancano. 
Altra decina di fasi transalpine, finché non interviene il neoentrato Shane Jennings che allontana di pedata e lancia il contropiede. Si riprende con un ingaggio per il Leinster sulla linea dei 10 metri, gli avanti si mettono in movimento per far avanzare l'accampamento alla ricerca dei punti sicurezza, quindi il guastatore Kearney si infila dalla profondità e punta all'angolo, ma è preziosissimo l'intervento di Sinzelle che lo sbilancia di modo che il piede dell'estremo esca dal campo una frazione di secondo prima del touchdown. Owens si fida del guardalinee e non passa per il TMO e il replay dimostra che in effetti non ce n'era bisogno. Sic rebus stantibus, gli irlandesi prendono in mano il gioco dopo che lo Stade non riesce a pungere con una penaltouche nei 22. Anzi, i padroni di casa rubano un lancio in rimessa a cinque dalla fine, si riportano in avanti, entrano in zona punti, bussano con Madigan e Sexton e trovano Cian Healy che al 78' raccoglie l'ovale sui 5 metri e si tuffa in meta. L'invasione di campo al fischio finale viene naturale ai tifosi sulle tribune. 
Il Leinster replica la prestazione in semifinale contro il Biarritz e va a caccia del double. Serata di sole e di legacy, lascito: mentre si mormora che Sexton potrebbe trovare Ronan O'Gara nei panni di kicking coach al Racing Metro, è lecito chiedersi se il ragazzo ne abbia bisogno. Ovviamente, c'è ancora un capitolo da scrivere, tra una settimana. Per lo Stade Français c'è pure la beffa: persa la Challenge, lì resta perché con il risultato di questa sera Connacht e Perpignan accendo alla HCup, mentre appunto Stade e London Wasps gareggeranno in Amlin. Recenti e brutti ricordi, come nel 2011 quando all'ultimo atto dovette cedere agli Harlequins. 

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