Amo quest'uomo quasi quanto Daviddino. Lo pongo tra le prime dieci icone rock di sempre.
Spesso posto roba dei Motorhead gruppo che ho sempre reputato fondamentale come cerniera musicale e sociale tra punk e heavy rock.
Ma spesso dimentichiamo che Ian "Lemmy" Kilminster ha avuto vita leggendaria, partendo dai trascorsi come roadie di Jimi Hendrix in cui capì probabilmente come girava il fumo.
Mi piace ricordare il periodo di transizione che va dal carrozzone space-rock degli HAWKWIND (il gruppo più squinternato di tutti i tempi, pieno di genialità mista a tamarraggine) alla fondazione in epoca non sospetta dei MOTORHEAD, heavy power trio costruito non per seguire una moda ma per fondarla.
Correva l'anno 1975 e Lemmy era il bassista/cantante da circa 3 anni degli Hawkwind (di cui ricordiamo almeno Silver Machine) contribuendo massicciamente anche al songwriting. Fu cacciato per uso eccessivo di anfetamine come un qualunque scalatore spagnolo al tour de france. Lemmy, per le anfetamine. Lui che ha trangugiato di tutto e fatto qualunque cosa potesse dimostrare che "o mi ammazza o mi rafforza".
Cosa fece il baldo?
Prese di peso uno dei suoi ultimi pezzi composti per gli Hawkwind (peraltro mai pubblicato su album ma, pare, come b-side di un singolo, quando si dice che i discografici capiscono tutto) e ci fondò il suo futuro.
Il pezzo si chiamava MOTORHEAD.
Ma ancora non suonava come uno speed metal. Quello successe di lì a poco, quando Motorhead (assieme a Judas Priest, bisogna ammettere) anticiparono di almeno 3 anni la rinascita dell'heavy rock (la famosa New wave of British heavy Metal di Maiden, Leppard, Saxon, ecc.).
Lemmy prese una specie di scarto e lo rese una pietra miliare.
Poi ditemi se quest'uomo non è un eroe del rock and roll.
Qua la versione originale, potete riconoscervici la melodia che poi sarà sepolta dal noise del primo metal di sempre. Pare impossibile ma tutto questo succedeva 36 anni fa.