Lunedì l’Italia è sprofondata in una situazione di stallo, con una Camera dei Deputati in mano alla sinistra e un Senato rimasto senza una maggioranza, dopo le elezioni segnate dal boom dell’ex comico Beppe Grillo.
“Il paese affronta una situazione molto delicata”
Ha commentato così in serata Pier Luigi Bersani, leader della sinistra. La sua coalizione ha ottenuto il maggior numero di voti in entrambi i rami del Parlamento, ma ha ottenuto una maggioranza dei seggi solamente alla Camera dei Deputati. Al Senato, invece, in virtù di regole elettorali diverse, è la destra che otterrà più seggi. È importante sottolineare che nessuna maggioranza chiara emerge, persino nel caso di un’ipotetica alleanza tra la sinistra e il centro del capo del governo uscente Mario Monti.
“Voto choc, Parlamento bloccato”
Così scrive sul suo sito web il Corriere della Sera.
BEPPE GRILLO, UNICO VERO VINCITORE
Unico vero vincitore delle elezioni, Beppe Grillo e il suo Movimento 5 Stelle (M5S) hanno saputo sedurre con temi quali il rifiuto della classe politica, la rabbia contro l’austerità, la diffidenza nei riguardi dell’Europa.
Da parte sua, il primo ministro uscente, Mario Monti, ha perso il suo tentativo di formare una grande forza di centro, dato che la sua coalizione ha vinto appena il 10% dei voti in ogni camera. “Siamo molto soddisfatti” del risultato, ha tuttavia dichiarato, ricordando che la sua coalizione è nata solamente due mesi fa. Il Professore ha espresso il desiderio di un “governo che farà meglio” della suo, “senza cancellare i sacrifici fatti dagli italiani” per consentire così il consolidamento del paese.
RIMONTA SPETTACOLARE DI BERLUSCONI
Quanto a Silvio Berlusconi, nonostante i fischi che aveva riportato nel novembre 2011 e nonostante i vari processi – tra cui uno per prostituzione minorile – , ha fatto una rimonta spettacolare promettendo di abbassare le tasse e persino di rimborsare una tassa impopolare imposta da M. Monti.
La coalizione di sinistra di Pier Luigi Bersani, che ha ottenuto il 29,5% dei voti, si aggiudica la maggioranza dei seggi alla Camera (340 su 630 seggi) grazie ad un sistema che dà il 54% dei seggi alla formazione arrivata in testa.
Ma al Senato, dove il premio di maggioranza viene accordato per regione, i risultati danno il centro-sinistra molto lontano dalla maggioranza assoluta di 158 seggi. In termini di voti, la sinistra ha ottenuto il 31,63% e la destra il 30,71%.
“E’ certo che, se c’è una maggioranza alla Camera e un’altra al Senato, non c’è governo”
Così ha constatato con dispiacere Stefano Fassina, economista del Partito Democratico. E i soli 17-20 senatori previsti per la coalizione di Monti non sarebbero comunque sufficienti a formare un’alleanza maggioritaria.
“Un Paese ingovernabile. Politicamente, ma anche tecnicamente. Con poche vie d’uscita basate su alleanze quasi impraticabili o numericamente insufficienti”
Così ha commentato Massimo Razzi di Repubblica. A suo avviso, l’unica soluzione è quella di tornare a votare, per entrambi i rami del Parlamento o solo per il Senato.
“SAREMO UNA FORZA STRAORDINARIA”
Lunedì sera l’attenzione era concentrata sul comico Beppe Grillo, che potrebbe avere una cinquantina di senatori, ma che non è disposto a collaborare con le altre formazioni. “Hanno fallito sia a sinistra che a destra. Possono durare sette o otto mesi, ma ci sarà un vero ostacolo per loro”, ha scritto Beppe Grillo in diretta sul suo blog parlando di “novità di importanza mondiale”. ”Saremo una forza straordinaria. Saremo 110 in Parlamento ma fuori saremo milioni di persone”.
Alcuni dei suoi sostenitori si sono riuniti in un ristorante a Roma per celebrare la vittoria. “Ci sentiamo di nuovo orgogliosi di nuovo di essere italiani”, ha confidato uno di loro. La crisi e i quindici mesi di rigore imposti dal governo tecnico di Mario Monti hanno enormemente influenzato queste elezioni. Mario Monti, che godeva di forte popolarità per aver restaurato la credibilità d’Italia, ha fortemente sofferto gli effetti della sua politica di austerità. I suoi sostenitori sperano ancora che possa essere “la spina dorsale” di una vasta coalizione che unisce destra e sinistra.
UN’INCERTEZZA CHE E’ PESATA SUI MERCATI FINANZIARI
Per quanto riguarda il tasso di partecipazione, è stato, secondo gli ultimi dati disponibili, pari al 75,1% per quanto riguarda il voto alla Camera dei Deputati e il 74% per quanto riguarda il Senato, in ribasso di 5-6 punti percentuali rispetto alle elezioni del 2008.
In giornata, la prospettiva di maggioranze opposte alla Camera e al Senato ha fatto cadere in rosso (- 0,1%) la Borsa e risalire lo spread. I mercati hanno una grande paura dell’instabilità del governo in Italia, paese in recessione, con un debito enorme (oltre il 120% del PIL).
Articolo originale: Sans majorité claire au Sénat, l’Italia ingouvernable
(Articolo apparso su “Le Monde“)
YB