Lente a contatto elettronica

Creato il 23 novembre 2011 da Zonwu

Un team di ingegneri della University of Washington ha realizzato la prima lente a contatto computerizzata, capace di mostrare un singolo e nitido pixel al centro del campo visivo. "Un giorno avremo uno streaming completo all'interno delle lenti a contatto" afferma Babak Amir Parviz, professore della University of Washington e co-autore della ricerca.
Parviz ha collaborato con l'oftalmologo Tueng Shen e i ricercatori della Aalto University finlandese per realizzare una lente a contatto dotata di antenna ricevitrice e di un LED posizionato al centro del campo visivo, in grado di illuminarsi al momento della ricezione di un segnale wireless.
Il LED a zaffiro è stato realizato su misura, e incorporato all'interno di una tradizionale lente a contatto di plastica. Lungo il bordo della lente corre una piccola antenna circolare connessa ad un circuito integrato miniaturizzato capace di far illuminare il LED in base ad un impulso radio remoto.
La questione non è così semplice come potrebbe sembrare: non basta incorporare componenti minuscoli all'interno di una lente a contatto, ma occorre risolvere anche problemi di ottica non indifferenti. Il singolo pixel-LED si trova ad una distanza focale inferiore a quella minima dell'occhio umano, e a questa distanza è difficile distinguere nitidamente anche un solo punto luminoso.
Provate a posizionare un oggetto a meno di 10 centimetri dal vostro occhio e ve ne renderete conto da soli: a meno di 10 centimetri di distanza dalla cornea, la nostra capacità visiva non è tale da distinguere nitidamente qualunque cosa si trovi davanti agli occhi.
Per risolvere questo inconveniente, i ricercatori hanno sviluppato una lente a contatto aggiuntiva composta da piccole lenti di Fresnel sovrapposte, ciascuna con uno spessore inferiore al micron. Questa configurazione è in grado di focalizzare la luce del LED e rendere nitido il punto luminoso, pur mantenendo la normale capacità visiva dell'occhio su lunghezze oltre la focale minima.
Le lenti a contatto computerizzate sono state sperimentate sui conigli senza riscontrare alcun effetto collaterale o danno temporaneo agli occhi. "Siamo stati capaci di costruire l'intero sistema e di testarlo sui conigli, su occhi vivi, e mostrare che funzionano e che sono sicure" spiega Parviz.
La creazione di queste lenti apre il campo a numerosissime applicazioni future. Se si riuscisse ad incorporare un vero e proprio display a LED in una lente a contatto, potrebbero essere sviluppate applicazioni innovative nel campo della navigazione stradale, in ambito medio e nel mercato dei videogiochi.
Immaginate, ad esempio, di utilizzare un software di realtà aumentata senza la necessità di periferiche come telefonini, laptop o occhiali elettronici; o di giocare al vostro sparatutto preferito con la sensazione di esseri immersi nel mondo virtuale. Queste sono solo alcune delle potenziali applicazioni di questa tecnologia, e probabilmente tra le più banali.
Il prototipo attuale è ancora troppo rudimentale per poter pensare a qualunque applicazione pratica. Le lenti sono realizzate in polietilene tereftalato, una plastica troppo dura che non consente di indossare la lente oltre qualche minuto. L'alimentazione, inoltre, è un problema costante nelle periferiche miniaturizzate: la lente è alimentata in modo wireless, ma la sorgente di energia deve rimanere a circa 3 centimetri di distanza dall'occhio.
I ricercatori prevedono di poter migliorare sensibilmente le potenzialità della lente sviluppando un display multi-pixel, migliorando il design dell'antenna per aumentare la distanza dal segnale radio, e utilizzando plastiche più morbide e flessibili.
Ma la sfida non è delle più facili: la superficie utile di una lente a contatto ha un diametro di circa 1,2 millimetri, e non c'è molto spazio per i pixel necessari ad ottenere un'immagine nitida e complessa. Il display deve inoltre essere semi-trasparente, per consentire a chi indossa la lente di osservare ciò che ha di fronte.
Arnaud Bertsch, ricercatore dell' École Polytechnique Fédérale de Lausanne, sostiene che occorreranno circa 10 anni per ottenere la prima lente a contatto dotata di display capace di mostrare vere e proprie immagini. "Fino a cinque anni fa era qualcosa di fantascientifico. Quando abbiamo iniziato a parlare di integrare oggetti nelle lenti a contatto, la gente rideva. Ora è realtà".
TERMINATOR-STYLE CONTACT LENS CLOSER TO REALITY

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