Leolandia: una guida pt. 3

Creato il 23 agosto 2014 da Lafirmacangiante
Puntate precedenti.

Vittoria a Spegnilfuoco

La Minitalia è pura nostalgia, tutta la cornice è cambiata, è al passo coi tempi, la Minitalia sembra essere rimasta la stessa di trent'anni fa, quando ci si andava in gita con la scuola elementare. Questo aspetto può essere considerato positivo per noi matusa in erba, per i giovani però l'attrattiva perde il confronto con la fattoria, con le giostre, con l'acquario e anche con il parco giochi dei piccoli. La Minitalia è il dinosauro di Leolandia. Seppur i monumenti ricreati, alcuni di dimensioni ragguardevoli, vengano restaurati a turno, l'alone di vecchio si sente, la nostra piccola nazione, un po' com'è successo nella realtà, non è andata avanti. L'unica novità che ho potuto riscontrare dalla mia ultima visita (ero un bimbo) è l'aggiunta delle statue dei personaggi famosi, una per regione, che raccontano qualcosa di se stessi e del loro territorio d'origine. Statue abbandonate a loro stesse, parecchie non funzionanti, che blaterano e non vengono ascoltate da nessuno. Laura, nonostante avesse molta curiosità di vedere questa Minitalia, ha voluto fare il giro a velocità supersonica per tornare verso cose più interessanti. Insomma, studiare qualcosina che ne svecchi un po' la concezione non sarebbe male, anche le statue, che non so quando siano state installate, risultano di scarso interesse e sorpassate. Poi se il sole batte a picco è la fine, la zona è completamente priva d'ombra.
Lasciata la Minitalia ci si avvia verso l'area denominata Expo 1906 dove non mancano alcune giostre interessanti. Prima di arrivare alle giostre si può fare uno sosta in compagnia di Peppa Pig (sì, è arrivata anche qui) con la quale i bimbi possono farsi una foto. Saliamo quindi sul Leocoaster, piccolo trenino all'apparenza quasi innocuo che però grazie a evoluzioni veloci riserva diverse sorprese, divertente! Dopodiché diventiamo tutti pompieri con Spegnilfuoco dove, a bordo di un elevatore dei vigili del fuoco dotato di due pompe, un genitore e un bimbo sfidano le altre cinque coppie salite sulla giostra. Chi infilerà più acqua negli appositi spazi? Neanche sto a dirvi che Laura, una volta con mamma e una con papà, si è portata a casa ben due attestati di Leopompiere sbaragliando gli avversari (e abbiamo fatto la giostra solo due volte).

Una delle giostre più toste di Leolandia è sicuramente l'Electro Spin, una ruota enorme con parecchi seggiolini che ruota su se stessa a grande velocità mentre esegue lo stesso movimento che fanno giostre tipo la barca o il galeone. Nei punti più alti e più esterni, dove si sfiorano le fronde degli alberi (o almeno sembra) l'adrenalina raggiunge dei bei livelli, Laura si è rifiutata di rifarla (e anche noi). Proprio lì vicino c'è l'altra mega attrazione del parco, l'altissima Donna Cannone, attrazione che vi porta su, su, su e poi vi lascia improvvisamente cadere giù. Altre belle emozioni con la Twister Mountain, montagna russa su vagoncini singoli a picco sulla strada, niente niente male. Parecchio divertente anche lo Strabilia Kong, vagoncini che girano in tondo, con piccole salite e discese, ma che raggiungono una velocità non indifferente, almeno per i più piccoli, la giostra preferita di Laura. Si chiude con Sedie Ballerine, il classico calcinculo però con stile, seggiolini affiancati per grandi e piccini.
E più o meno questo è tutto, ovviamente nel parco sono disseminati i vari negozi per souvenir e regali, fast food, chioschi e punti ristoro. Tirando le somme l'esperienza è stata davvero positiva e possiamo dire di esserci divertiti molto tutti e tre.