Il cantautore canadese rivela il suo inedito lato ironico concedendo una lunga intervista a viso aperto, evocando le tappe di una carriera cominciata negli Anni Sessanta e segnata da successi trionfali. Le immagini dei suoi concerti storici, spezzoni di filmati d’epoca e vari memorabilia in forma di video, si alternano alle riprese che raccontano lo straordinario evento andato in scena a Sidney nel 2005. Un live tributo al maestro, che ha visto sul palco star di livello assoluto.
La spettacolare cornice dell’Opera House si illumina di performance entrate nella leggenda. Cohen si esibisce insieme agli U2 nella sua Tower Of Song, mentre Nick Cave interpreta la canzone che dà il titolo al film, inserita nell’omonimo album considerato da Tom Waits come uno tra i migliori di tutti i tempi. E poi ancora ecco Antony prestare la propria voce per If It Be Yor Will e Jarvis Cocker cantare I Can’t Forget.
Dal palco alla mix-zone, per una chiacchierata informale che contribuisce a tratteggiare una sinfonia a più voci, ritratto ricco e articolato di un grande nome della musica. Gli amici artisti non si sottraggono, anzi, partecipano con estremo piacere al rito delle interviste; ecco Bono esaltare la figura di quello che considera un vero e proprio maestro, mentre The Edge arriva a paragonare Cohen a Mosé. Secondo lui “scende dalla montagna con le tavole di pietra”.
La curiosità – Schivo, introverso, timido in un modo quasi patologico: Leonard Cohen non è certo un animale da palcoscenico. A inizio carriera, per riuscire a vincere le sue ritrosie e metterlo nella condizione di incidere i loro brani, i tecnici dello studio di registrazione allestivano la sala in modo analogo alla sua camera da letto!