Leonardo da Vinci Adorazione dei Magi, prima del restauro
Leonardo da Vinci Adorazione dei Magi. Grazie al sostegno degli Amici degli Uffizi, il capolavoro di Leonardo, dipinto su tavola, raffigurante l’Adorazione dei Magi (cm 246×243), iniziato nel 1481 per il monastero di San Donato a Scopeto e lasciato incompiuto, è stato trasferito dalla Galleria degli Uffizi al Laboratorio di restauro dell’Opificio delle Pietre Dure alla Fortezza da Basso. L’Adorazione dei Magi è stata sottoposta a una serie di indagini diagnostiche non invasive, per comprendere lo stato di conservazione del supporto ligneo (che è stato modificato dimensionalmente nel tempo), e della superficie pittorica preliminare che Leonardo aveva iniziato a comporre. E’ di capitale importanza per la storia del quadro e della sua conservazione, che vede la collaborazione di due dei massimi istituti del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
Ufficio Stampa CLP Relazioni Pubbliche.
Marco Ciatti, soprintendente dell’Opificio delle Pietre Dure, ha affermato come i risultati di queste indagini abbiano consentito “di avere una più chiara ed approfondita visione sia della tecnica artistica di Leonardo, sia dei problemi conservativi dell’opera. Questo è stato possibile grazie al progresso nel frattempo avvenuto nel campo delle ricerche scientifiche applicate ai beni culturali, soprattutto nell’importante settore delle indagini non invasive, compiute cioè senza il prelievo di micro-campioni di materia”.
“L’Adorazione dei Magi di Leonardo – ha continuato Ciatti – è un dipinto su tavola condotto ad un primo livello di abbozzo ed è perciò particolarmente importante per lo studio della tecnica artistica del pittore. Al di sopra dei primi strati disegnativi e pittorici, si sono nel tempo sovrapposte molte stesure non originali di vernice, vernice pigmentata, colla, patinature, ed anche qualche limitato ritocco. Il ritiro di questi materiali sta anche provocando una trazione della superficie, con il rischio di piccoli strappi di materia pittorica”.
Problematica è la conservazione del supporto, costituito da dieci assi di pioppo non eccelso. Nel tempo, tale supporto ha cercato di incurvarsi, ma, incontrando il contrasto rigido della traversa centrale, si è aperto con una serie di pericolose fenditure che arrivano subito al di sotto degli strati pittorici e che, in alcune zone, hanno già prodotto rotture sulla superficie. Tale fenomeno è ancora in atto e la pittura sui due lati di ogni fenditura è sottoposta a un processo di compressione che a lungo andare può causare delle cadute di colore.
Leonardo da Vinci Adorazione dei Magi, particolare 1 prima della pulitura
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Leonardo da Vinci Adorazione dei Magi, particolare 1 dopo la pulitura
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Leonardo da Vinci Adorazione dei Magi, particolare 1 in UV dopo la pulitura
Come ha sottolineato Cristina Acidini, soprintendente per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze, “Questo momento davvero speciale, in cui l’Opificio delle Pietre Dure presenta i risultati delle indagini diagnostiche eseguite sull’Adorazione dei Magi
Dal suo canto, Antonio Natali, direttore della Galleria degli Uffizi, ha evidenziato quanto la lettura dell’Adorazione dei magi “qualche quesito riesca ancora a sollevarlo, per via di quel fondo sommosso da accadimenti di cui non viene facile darsi ragione e che, grazie alle nuove riflettografie, ognuno potrà finalmente leggere l’Adorazione dei magi vinciana anche nei suoi dettagli salienti: lo scontro di cavalieri, l’edificio diruto e però in ricostruzione, la cortina d’angeli, la figura additante dietro la Madonna col Bimbo e l’albero giovane che s’erge a vessillo dei popoli”.
Adorazione dei Magi Leonardo da Vinci, particolare 2 prima della pulitura
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Adorazione dei Magi Leonardo da Vinci, particolare 2 dopo la pulitura
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Adorazione dei Magi Leonardo da Vinci, particolare 2 in UV dopo la pulitura
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Maria Vittoria Rimbotti, presidente degli Amici degli Uffizi ha voluto ricordare il loro apporto agli studi preliminari per il restauro del capolavoro vinciano con 140 mila euro. “Questo intervento – ha ricordato Maria Vittoria Rimbotti – idealmente festeggia il ventesimo compleanno dell’associazione, nata nel 1993, a seguito dell’attentato di via dei Georgofili, per sostenere il museo fiorentino. Nei suoi primi vent’anni, gli Amici degli Uffizi hanno saputo rappresentare un efficiente esempio di moderno mecenatismo collettivo, diventando la più importante associazione italiana, con oltre 7000 iscritti, il più alto di tutte le altre analoghe istituzioni private della nazione e, nel tempo, ha realizzato 112 interventi di restauro, 115 acquisizioni, raccogliendo 4 milioni e mezzo di euro, utilizzati per la promozione e l’arricchimento del patrimonio di uno dei musei più importanti e conosciuti al mondo”.
La vice-direttrice del settore Restauro Dipinti dell’Opificio delle Pietre Dure, Cecilia Frosinini, dopo aver ripercorso la storia degli interventi diagnostici che si sono succeduti nel corso del Novecento, ha ricordato come “l’attuale campagna, iniziata nel novembre 2011, con la movimentazione dell’opera dalla Galleria degli Uffizi al Laboratorio dell’Opificio delle Pietre Dure presso la Fortezza da Basso, ha una simile ragion d’essere, ma deriva anche dalla necessità di fare chiarezza su molte interpretazioni, generalmente non condivise dalla comunità degli studiosi di Leonardo, che si erano diffuse a seguito delle precedenti analisi. Quelle cioè che ci si trovasse davanti ad un originale leonardesco limitato al solo disegno preparatorio e che quello che si vede attualmente fosse, nella quasi totalità, frutto di una ridipintura più tarda”.
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1993-2013
ASSOCIAZIONE AMICI DEGLI UFFIZI
UN ESEMPIO DI MODERNO MECENATISMO COLLETTIVO
Oltre 7000 soci, 112 interventi di restauro, 115 acquisizioni, 4 milioni e mezzo di euro raccolti per la promozione e l’arricchimento del patrimonio di uno dei musei più importanti e conosciuti al mondo.
Sono solo alcune delle cifre che caratterizzano l’operato dell’Associazione Amici degli Uffizi ONLUS, nata nel 1993, a seguito dell’attentato di via dei Georgofili, per sostenere il museo fiorentino.
Nei suoi primi vent’anni, gli Amici degli Uffizi hanno saputo rappresentare un efficiente esempio di moderno mecenatismo collettivo, così come lo furono i Medici, appassionati collezionisti di dipinti, sculture e oggetti d’arte, allorquando crearono il primo consistente nucleo della Galleria degli Uffizi, diventando la più importante associazione italiana, con un numero d’iscritti più alto di tutte le altre analoghe istituzioni private della nazione.
In quanto tale, l’attività degli Amici degli Uffizi può paragonarsi a quella delle analoghe istituzioni europee come Les Amis du Louvre di Parigi o la Fundación Amigos del Museo del Prado di Madrid.
La sua missione prevede l’utilizzo dei fondi, raccolti esclusivamente attraverso il contributo dei propri sostenitori e di quello di singoli, istituzioni, enti, imprese e altre associazioni sia italiane che internazionali per accrescere e conservare le collezioni della Galleria, incrementare le sue attività culturali ed espositive, provvedere, con programmi e servizi, ad accogliere i soci e i visitatori che ogni anno desiderano godere di questo patrimonio unico al mondo.
Alta è la percentuale di giovani iscritti, soprattutto studenti delle accademie d’arte e delle università sia italiane che straniere, come l’University of New York, con la quale, già da anni, si è stretto un saldo sodalizio.
Dal 2006, inoltre, l’Associazione è sostenuta dall’affiliata americana non-profit Friends of the Uffizi Gallery, Inc., con sede a Palm Beach, Florida.
Gli Amici degli Uffizi svolgono un’importante attività divulgativa, didattica e promozionale a favore degli Uffizi, contribuendo a favorire lasciti e donazioni. Fra i loro impegni vi è anche quello di sostenere la pubblicazione di cataloghi, riproduzioni, materiali illustrativi e libri, nonché l’incremento della biblioteca e dello schedario fotografico del Museo.
Per questi motivi, l’Associazione rappresenta uno dei principali interlocutori del Museo, collaborando e interagendo con la sua comunità scientifica per proprie operazioni culturali, nonché per individuare le opere d’arte da sottoporre a restauro o d’acquistare.
Le somme raccolte vengono devolute quasi interamente per le iniziative legate al Museo, a eccezione di un 5% usato per spese di gestione del welcome desk, il servizio di accoglienza permanente per i soci.
A presiedere gli Amici degli Uffizi dal 2003 è Maria Vittoria Rimbotti, accademico d’Onore dell’Accademia delle Belle Arti di Firenze. Sarà lei a condurre l’associazione al suo ventesimo anniversario. Per festeggiare idealmente questa data, gli Amici degli Uffizi hanno finanziato con 140 mila euro gli studi preliminari per il restauro dell’Adorazione dei Magi di Leonardo da Vinci.
“Grande passione, una squadra affiatata, la generosità degli sponsor e il sostegno dei soci – afferma Maria Vittoria Rimbotti – sono i pilastri che hanno sostenuto l’Associazione Amici degli Uffizi, aiutandola a diventare l’associazione museale più importante in Italia e il mecenate più longevo della storia della Galleria.
Nel prossimo futuro – continua la Presidente – gli Amici degli Uffizi dovranno consolidare la loro presenza sul territorio, con una offerta di iniziative che attirino sempre più sostenitori e con collaborazioni e sinergie con omologhe istituzioni straniere”.
Nei suoi primi vent’anni di attività, l’Associazione degli Amici degli Uffizi ha contribuito ad accrescere il patrimonio del museo fiorentino con 115 opere (19 dipinti, 22 disegni, 60 grafiche moderne, 7 epigrafi romane, un’incisione, un autoritratto in bronzo, due cornici d’epoca, una pala d’altare, una tavola di predella, un autoritratto fotografico), ottenute attraverso acquisti o donazioni; queste spaziano lungo un ampio spettro cronologico; si possono, infatti, trovare esempi di arte romana, come la lastra di marmo a tabula con iscrizione funeraria dentro cornice sagomata, o di arte antica e rinascimentale, come Cristo in pietà fra la Vergine e San Giovanni dolenti di Sano di Pietro (Siena, 1405 – 1481) o il Ritratto di Alessandro Achillini (ante 1521) di Amico Aspertini (Bologna, ca. 1474-1552), il Cristo in pietà fra due Angeli e i Santi Paolo, Pietro, Benedetto e Romualdo (1576 ca.) di Francesco Morandini detto “il Poppi” (Poppi 1544 – Firenze 1597), la Pala d’Altare di Bernardino Poccetti (1548-1612).
Nutrito è anche il corpus di opere di artisti contemporanei, come l’Autoritratto (1924) di Giorgio Morandi, dieci opere di Giacomo Balla, il disegno Reclining figure (1982) di Henri Moore, l’Autoritratto con Collezionista (1962) di Michelangelo Pistoletto, l’Autoritratto Saladino/Paladino (2003) di Mimmo Paladino.
L’enorme attività di restauro svolta grazie all’intervento degli Amici degli Uffizi ha riguardato 112 opere del patrimonio museale: 30 dipinti, tra cui 7 capolavori di Filippo Lippi (3 pale d’altare, Pala di Camaldoli, Pala di Annalena, Pala del Noviziato; 1 dipinto, Madonna con Bambino e due Angeli e due tavole), l’Adorazione dei pastori di Gherardo delle Notti, la Madonna della gatta di Francesco Barocci, il polittico di Ognissanti (5 pannelli + 5 formelle) di Giovanni da Milano.
Inoltre, 80 marmi antichi, tra i quali spicca il gruppo del Laocoonte di Baccio Bandinelli, tutte le sculture del Vestibolo e pre-vestibolo (2 cani molossi, 4 statue, 4 sarcofagi, due pilastri, un busto e una lastra commemorativa di Pietro Leopoldo) e ben 52 busti.
E ancora due arazzi: Il Torneo, appartenente alla serie delle Feste alla Corte dei Valois, e la Portiera con lo stemma dei Medici.
Firenze, 8 ottobre 2012
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MAE Milano Arte Expo -milanoartexpo@gmail.com- ringrazia l’Ufficio Stampa CLP Relazioni Pubbliche per le news e le immagini de l’ADORAZIONE DEI MAGI – il capolavoro di Leonardo da Vinci – dalla Galleria degli Uffizi al restauro.
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